Secondo Giovedì di Santa Rita, quanto è forte il nostro desiderio?

“Abbiamo mai camminato di notte sotto un cielo stellato e lo abbiamo fatto quando invece è privo?”

“Per istinto siamo attirati più dal primo perché guardiamo in alto, provando pace e gioia nel cuore mentre quando camminiamo nel buio, senza punti di riferimento, sentiamo tristezza e smarrimento”. Continuiamo il nostro percorso attraverso i 15 Giovedì di Santa Rita, che quest’anno è dedicato alla preghiera, con il secondo appuntamento, affrontando il tema del desiderio. E lo facciamo attraverso la voce di Suor Maria Rosa Bernadinis, Madre Priora del nostro monastero.

Secondo la claustrale, “il desiderio, che significa assenza di stelle, è come il radar che ci guida per non perdere la rotta in caso di nebbia. Ci sono momenti in cui ci sembra di camminare tentoni nel buio e tutto sia contro di noi. Il desiderio è quella tensione che alimenta la fede, nella certezza che dietro le nubi, la nebbia, che ostacola la visione delle stelle, esse ci siano ancora. Perché siamo certi di essere amati da Dio”.

“Accade che nella preghiera talvolta non sentiamo fervore; a volte proviamo anche stanchezza – evidenzia Suor Maria Rosa – siamo distratti da tante preoccupazioni, ma se desideriamo di stare con il Signore, Lui ci raggiungerà quando me ce lo aspettiamo, o meglio ci accorgeremo di stare alla Sua presenza. Quante cose cambierebbero nella nostra vita di credenti! Se ci lasciassimo guidare da questa luce; non saremmo sopraffatti da nessun turbamento”.

Trasformiamo la giornata in un’intima conversazione con Dio

L’evangelista San Luca ci trasmette l’insegnamento di Gesù, che invita a pregare sempre, senza stancarsi; allo stesso modo l’apostolo san Paolo esorta i cristiani a pregare incessantemente, notte e giorno.

Ci chiede Padre Pasquale Cormio, Rettore del Collegio ‘Santa Monica’ di Roma. “Siamo di fronte ad un’indicazione da eseguire alla lettera, trascorrendo tutto il giorno in preghiera, senza fare altra attività? Oppure è un invito a trasformare la giornata in una continua e intima conversazione con Dio, in modo tale che la preghiera non sia un momento isolato, come una parentesi che si apre e si chiude?”

Il nostro desiderio è la nostra preghiera

Agostino ha legato l’insistenza della preghiera al tema del desiderio. Egli si chiede: come comprendere quel pregare incessantemente e senza stancarsi, che il Signore ha raccomandato ai discepoli?

Agostino scrive:

«Il tuo desiderio è la tua preghiera: se continuo il desiderio, continua è la preghiera»

Commento al salmo 37, 14

Continua il Padre: “La preghiera non è semplicemente un fatto di parole o di formule da ripetere, ma riguarda la sfera affettiva. In una lettera indirizzata alla matrona Proba, Agostino ricorda che solo quando sarà sorto nel suo animo il bisogno profondo di Dio, allora la preghiera fiorirà sulle sue labbra”

L’insistenza nella preghiera serve a dilatare le capacità spirituali del cuore dell’uomo. Ma Agostino ci svela che tanti sono i desideri che cercano di accaparrarsi il cuore dell’uomo:

«Uno desidera l’oro, un altro l’argento, un altro ancora desidera le proprietà, un altro l’eredità, un altro denari in abbondanza, un altro una casa grande, un altro la moglie, uno gli onori terreni, e un altro ancora dei figli. Voi sapete di questi desideri e come essi sono nel cuore degli uomini. Tutti gli uomini ardono dal desiderio; ma quanto è difficile trovare uno che dica: Di te, Signore, l’anima mia ha avuto sete!»

Commento al salmo 62, 5

Secondo il padre, “Vi è infatti un desiderio sano di Dio, l’unico degno di essere ricercato con continuità, e un desiderio disordinato, proprio dell’uomo che, in quanto limitato ed inappagato, è mosso dallo stimolo di soddisfare ogni piacere terreno. Il desiderio di Dio, invece, spinge al bene ed assicura una pace interiore. La preghiera, infatti, fa crescere in noi la scintilla dell’amore fraterno, ci aiuta a riporre la fiducia in Dio, che sa cosa dare e cosa togliere alla nostra vita”.

L’esempio di Santa Rita

Santa Rita ha attraversato anche lei momenti bui (i mistici parlano di notte oscura), ma il suo desiderio di restare unita a Gesù, nonostante tutto, è stato la sua forza vincente. Si è fidata di Dio, ha creduto nel Suo amore.

Ci esorta la Madre Priora: “Possiamo così chiedere a Lei che interceda per noi, affinché restiamo ancorati a questa luce e non si affievolisca mai il desiderio di stare con Dio sempre”.

GUARDA QUI LA MESSA DEL 2° GIOVEDì DI SANTA RITA

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