“L’ascolto è un’arte davvero difficile e rara. Desideriamo più parlare che ascoltare, eppure per la nostra vita di fede è fondamentale e, solo se impariamo ad ascoltare, la nostra vita spirituale cresce, si fortifica, acquista sapienza. La bellezza della nostra umanità dipende molto da questa ‘virtù’”
Così esordisce Suor Maria Rosa Bernardinis, la nostra Madre Priora, nel commentare la quinta tappa del nostro percorso spirituale dei 15 Giovedì di Santa Rita, dedicato quest’anno al tema della preghiera
La parola “ascolto”, nella sua radice greca, richiama un altro vocabolo: “obbedienza”, che tradotto letteralmente significa “dare ascolto”, nel senso di eseguire quello che si è ascoltato. La preghiera è dunque fatta più di ascolto che di parole dette a Dio. Lui da noi desidera soprattutto questo. Anzi, desidera di più, ossia che noi non solo ascoltiamo la Parola di Dio, ma la mettiamo in pratica, come ci esorta Padre Pasquale Cormio, Rettore del Collegio “Santa Monica” di Roma.
Il Vangelo è la “lettera” di Dio per noi
Continua il padre agostiniano: “L’ascolto della Parola di Dio non riguarda un sentire superficiale e distratto, come un suono che percuote le orecchie e lascia indifferenti. Il vero ascolto richiede un’assimilazione interiore della voce divina. Ci rendiamo conto di come il nostro tempo sia incapace di nutrire un ascolto profondo: si sentono parole, notizie, messaggi senza un coinvolgimento, senza un riferimento al senso della realtà, della vita, del rapporto con un “tu”, con Dio, con l’altro”
Quante persone rifiutano Dio senza nemmeno averlo ascoltato, senza sapere che cosa ci ha detto e continua a dirci! Eppure il Verbo, la Parola, si è fatta carne, il nostro Dio è un Dio che parla, non è come gli idoli che hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono.
Padre Cormio ci ricorda come “per Agostino Dio pronuncia parole di amore, che riaccendono nel cuore dell’uomo il desiderio della patria celeste. Il nostro Dio è il Dio vivente, parla e comunica: la sua voce è la Parola che leggiamo, ascoltiamo, meditiamo nella sacra Scrittura. Questa Parola non resta fissata solo su una pagina bianca: per la fede, la Parola di Dio si è fatta carne in Gesù Cristo, colui che ci comunica il volere del Padre. Il Vangelo è per noi la rivelazione della volontà di Dio per ciascun uomo”.
Pregare, dunque, è predisporre il cuore all’ascolto di Dio Padre, che parla e si comunica attraverso suo Figlio. Diventa così importante avere tempo nella giornata per leggere anche un solo versetto della Scrittura e interpretarlo, come una lettera che Dio mi invia per orientare le mie scelte. San Paolo, quando scrive al discepolo Timoteo, assicura che le sacre Scritture possono istruire per la salvezza e promette:
Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona
(2Tim 3,15ss).
L’ascolto della Parola si apre all’azione concreta verso Dio e il prossimo
Siate di quelli che mettono in pratica la parola e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi
(Gc 1, 22).
Così scrive l’apostolo San Giacomo, evidenziando che se non si pratica la Parola, tutto resta illusione; ma chi la mette in pratica, troverà la sua felicità nell’atto stesso di praticarla.
Conclude Padre Cormio: “La Parola di Dio diviene chiara solo quando si comincia a praticarla ed il suo senso ultimo si riassume nel comandamento dell’amore. Agostino ricorda che tutta la Scrittura può sintetizzarsi in un solo versetto: “Dio è amore”. L’ascolto della parola non resta dunque un sentire superficiale, ma si apre ad un’azione concreta verso Dio e il prossimo. La preghiera non è infeconda, ma si arricchisce di opere buone”.
L’esempio di Santa Rita e l’ascolto degli altri
Santa Rita ha fatto dell’ascolto della Parola il fondamento della sua vita. Ha cercato di rispondere sempre con una sottomissione amorosa, mettendola in pratica, andando controcorrente perché per lei non esisteva una parola più autorevole della Parola di Dio.
“Non possiamo, però, pensare di ascoltare Dio se non sappiamo ascoltare chi vive accanto a noi – interviene la Madre Priora – . L’ascolto è un’arte da imparare giorno per giorno. Quanto soffriamo, quando non ci sentiamo ascoltati! Quanto soffrono gli altri, quando non li ascoltiamo! Quante crisi nella famiglia hanno questo centro! Impegniamoci in questo cammino con gesti concreti nati dall’ascolto di Dio e dell’altro e vedremo rifiorire i nostri rapporti.