Settimana scorsa, Padre Luciano De Michieli, Rettore della Basilica di Santa Rita da Cascia, ha iniziato a guidarci lungo il periodo dell’Avvento che ci porta al Natale.
È necessario prepararci a questo cammino che ci chiede di lasciarci alle spalle i nostri protagonismi per accogliere il Signore che viene. Ma non preoccupiamoci, perché non siamo soli lungo la strada: ad accompagnarci abbiamo tanti modelli che ci mostrano come ricevere il Salvatore. Uno di questi è Giovanni Battista.
L’esempio di Giovanni
“Il Vangelo proposto per la 2° domenica di Avvento – osserva il Rettore – utilizza una bellissima espressione ‘la parola di Dio venne su Giovanni’. Il Battista, infatti, nel deserto si dispone ad accogliere la parola di Dio e a vivere la propria conversione, e diventa poi egli stesso annuncio di conversione. Il suo esempio deve risvegliare in noi la coscienza della salvezza che Dio sta operando nella storia. Per vedere la salvezza dobbiamo però abbassare le montagne dell’orgoglio e colmare le valli della disperazione in un vero movimento di conversione”.
Passiamo dal deserto
Partendo da Giovanni, Padre Luciano ci indica di seguire la strada del deserto, quella più difficile che scava dentro di noi, l’unica in grado di farci alzare gli occhi e vedere il Signore che viene per noi. “Portiamo la verità di noi stessi davanti a Dio, senza paura e con trasparenza! Lui ci darà nuova forma, nuova vita e attraverso di noi, come fece col Battista, opererà il cambiamento della storia”.
Cosa ci impedisce di vedere la Salvezza?
“Ad ostacolarci la visione della salvezza del Signore – analizza il Rettore – ci sono condizioni che si trovano prima di tutto in noi. Montagne da abbassare e burroni da riempire hanno una valenza simbolica e ci ricordano che il troppo alto e il troppo basso, cioè l’orgoglio e una falsa umiltà, ci rendono ciechi”.
Operiamo insieme a Dio
Il Signore, ci dice Padre Luciano, viene per donarci la salvezza, ma anche per renderci operatori di salvezza a nostra volta. “La conversione, unico atteggiamento che l’uomo deve assumere nei confronti della Parola di Dio che lo raggiunge, appare anche come la responsabilità che il credente ha nei confronti di ogni fratello o sorella.
Infatti, la mia non-conversione ostacola anche l’altro a vedere la salvezza del Signore, mentre la mia conversione è già narrazione della redenzione che Dio opera. Senza però dimenticare che la salvezza proviene dal Signore gratuitamente e che noi non possiamo fabbricarcela con le nostre mani, ma solo accoglierla come dono, nella gioia”.