Dodicesimo Giovedì di Santa Rita, ogni mattina lodiamo il Signore per rendere grazie

Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode”

“È con queste parole che ogni mattina la Chiesa inizia l’Ufficio divino della preghiera, per dare lode al Signore, dell’amore che Egli riversa sull’umanità e su tutta la terra. La lode è la preghiera dell’amico di Dio, il quale riconosce che Lui è la sorgente della vita, di ciò che lo circonda e della sua gioia. È il canto dell’amato, umile servo, innalzato alla dignità filiale, che riconosce che: “delle lodi del Signore è piena la terra”. Egli vede, con gli occhi purificati, ciò che Dio sta operando per lui e per tutte le realtà create”.

Così esordisce Suor Maria Rosa Bernardinis, la nostra Madre Priora, nell’introdurre la nostra riflessione per il 12esimo Giovedì di Santa Rita, il nuovo appuntamento con il percorso spirituale sulla preghiera che ci accompagna verso la Festa.

Da dove scaturisce la lode?

 «La somma opera dell’uomo è soltanto lodare Dio. Se la tua preoccupazione non sarà lodare Dio, allora incominci ad amare te stesso»

(Sant’Agostino, Commento al Salmo 44, 9).

“Pregare è una specifica modulazione del rapporto tra Dio e l’uomo. Questo dialogo può assumere coloriture diverse: adorazione, lode, richiesta, intercessione. Per trattare della preghiera di lode, ci lasciamo guidare dal testo di sant’Agostino che abbiamo appena letto”, interviene Padre Cormio, Rettore del Collegio “Santa Monica” di Roma.

“Da dove scaturisce la lode? – continua – Vi sono due sorgenti: la bellezza della creazione e lo splendore della redenzione operata da Cristo. L’uomo indirizza il suo canto di lode a Colui che è l’autore e il padre della bellezza, ravvisabile nell’armonia delle opere create e nell’immagine divina deposta come un seme nell’uomo. Tuttavia a causa del degrado del cuore dell’uomo, provocato dal peccato originale, Dio vi aggiunge la bellezza della grazia: in Gesù Cristo l’uomo riceve in dono la misericordia e il perdono dei peccati, e gli viene restituito lo splendore dei figli di Dio”.

La lode è l’espressione dell’amore gratuito

Perché pregare?

Potremmo dire che il nostro servizio, la nostra vocazione sulla terra è soltanto quella di lodare Dio, dopo averne contemplato le meraviglie. La lode è preghiera allo stato puro, è l’espressione dell’amore gratuito e disinteressato: l’uomo loda Dio perché è Dio, il Dio che si è reso gratuitamente nostro.

“La lode differisce dalla preghiera di ringraziamento: si ringrazia Dio per i suoi doni e per le meraviglie da lui compiute nei nostri confronti – commenta il padre agostiniano – La lode inizia, invece, quando ringraziamo Dio per lui stesso: “Ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa”. Lodare il Signore significa vivere nella verità e credere realmente nell’onnipotenza del suo amore; significa credere in anticipo nella vittoria di Cristo sul male. Lodare Dio provoca un decentramento nella propria vita, implica il riconoscersi persone sgradite a se stessi, a causa del peccato, e gradite a Dio in forza della sua giustificazione. La lode umana è dunque figlia della grazia divina”.

Ogni giorno dobbiamo riscoprire il modo con cui l’amore di Dio è riversato nei nostri cuori

Quanto la lode sia parte costitutiva ed essenziale della vita umana possiamo apprenderlo fin dal titolo dell’opera più conosciuta di Agostino: le Confessioni.

Specifica Padre Cormio: “La confessio, di cui parla il vescovo di Ippona, è innanzitutto confessione di lode, strettamente unita alla confessione dei propri peccati. Presentando il bilancio della sua vita passata e svolgendola con il racconto davanti agli occhi di Dio, Agostino vuole innalzare la lode al Dio misericordioso e giusto, mettendo l’accento sull’azione santificante della grazia, che salva e libera dai peccati. Non si conosce Dio in modo astratto, ma tramite la sua azione salvifica sull’uomo e nell’uomo. E questi, a sua volta, risponde a Dio con la propria gratitudine. Ogni giorno dobbiamo riscoprire il modo con cui l’amore di Dio è riversato nei nostri cuori, per elevare il nostro canto di lode per e in nome di tutte le creature”.

“Tu sei grande, Signore, e ben degno di lode; grande è la tua virtù e la tua sapienza incalcolabile. E l’uomo vuole lodarti, una particella del tuo creato. Sei tu che lo stimoli a dilettarsi delle tue lodi, perché ci hai fatti per te, e il nostro cuore non ha pace finché non riposa in te”

(Confessioni I, 1.1)

GUARDA QUI LA MESSA DEL 12° GIOVEDì DI SANTA RITA

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