Come mantenere la fiducia anche di fronte ai problemi che la vita ci pone davanti?
“La Speranza cristiana è sempre fondata sulla certezza dell’amore di Cristo; se e quando questa malauguratamente viene meno, si sprofonda nel buio e smarrimento del di-sperare, ovvero della perdita della speranza”.
Esordisce così Padre Luciano de Michieli, Rettore della Basilica di Cascia, nel guidarci attraverso il 10° Giovedì di Santa Rita, insieme a Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del nostro monastero.
In particolare, la famiglia che è capace di fiducia nel futuro è quella che sa costruire e trovare, nell’amore reciproco alimentato da Dio e nell’unità dei suoi membri, la forza necessaria per affrontare le sfide della vita. E avere fiducia, non lasciandosi travolgere da delusioni, fallimenti, problemi lavorativi, allevia le tensioni ed è garanzia di vitalità e durevolezza della famiglia stessa.
Gesù si è incarnato e si è fatto Via
Continua il Padre: “Dio è sempre fedele e seguirLo non ci farà probabilmente percorrere le strade che avremmo voluto per noi, ma ci condurrà certamente alla meta desiderata, diversamente irraggiungibile. Per questo Gesù si è incarnato e si è fatto Via, perché avessimo una strada da percorrere verso la Verità e la Vita eterna”.
“Aprirsi a Dio è guardare ogni cosa con nuovi occhi – sottolinea – riuscendo così a scoprire e contattare l’unica Fonte che alimenta la vera fiducia e forza necessarie al vivere”.
Sant’Agostino illumina il nostro percorso
Il Rettore ricorda che “Il Santo Padre Agostino ci viene in aiuto e “illumina” il nostro percorso, insegnandoci che vivere insieme significa ritenere più importanti le cose e il bene comune, che le proprie e il proprio; decentrarsi quindi è il primo passo per porre al centro Dio”.
L’esempio di Santa Rita
Secondo Suor Maria Rosa, “quando nel nostro cuore abita l’amore di Dio, abbiamo la forza di rialzarci. Non abbiamo fretta di raggiungere l’obiettivo, sappiamo dare tempo al tempo. È questo il senso della speranza cristiana, che permette alle persone di vivere da risorte e trasmettere vita con la loro forza interiore”.
Santa Rita è una di queste. L’ha compreso bene il pittore che ha dipinto la sua cassa solenne: Rita sta restituendo la spina al Cristo morto che sta risorgendo dal sepolcro. Lei non si è arresa al dolore, alla perdita dei suoi cari, al rancore, ma ha trovato nel Crocifisso risorto la forza di andare oltre il male per vincere con Lui le tenebre dell’odio e del risentimento. E non solo. Ha trovato nel Signore la forza di condividere con Lui la passione per risorgere con Lui ed essere trasfigurata dall’amore di Cristo.
Aggiunge Padre Luciano: “Rita è maestra in questa resilienza, in questa incredibile ma possibile capacità di rinascere continuamente alla fiducia, nel perdono e affidamento all’impossibile per l’uomo, ma non per Dio. La vera e autentica speranza cristiana sa anche affidare a Dio i nostri cari che ci hanno lasciato precedendoci, nella certezza che in Lui mai nessuno è perduto, perché solo Lui che eterno, può donarci un ‘per sempre’”.