La vita di Rita
“getta luce anche sui nostri cammini, per ricordarci che pure quando avanziamo con fatica lungo un calvario, in realtà stiamo vivendo la Pasqua con Gesù”.
Questo il senso di quanto scritto da Suor M. Lucia Solera OSA, superiora della comunità agostiniana di Rossano Calabro, in provincia di Cosenza, nella sua rubrica “Tracce di Rita” all’interno della rivista “Dalle Api alle Rose” di marzo-aprile dedicata alla Pasqua.
Le tappe pasquali
“Le donne dei Vangeli che vengono a contatto con Gesù risorto sono esperte nel soffrire – continua Suor Lucia – eppure non rinunciano a sperare, a credere”, decidendo di rimanere, fino all’incontro trasformante con il Risorto. Così come fa Rita, la cui intera esistenza è scandita da tappe pasquali.
La sua fede passa attraverso il crogiolo della desolazione; conosce il sapore delle lacrime; si fa supplica per l’intera città di Cascia: questa “gestazione” rende possibile che maturi il “frutto della speranza, dono dall’alto”.
La rosa, Passione e gioia della Risurrezione
Anche ogni dettaglio della rosa con cui identifichiamo Rita – le spine pungenti, i colori, il profumo – ci rimanda alla sofferenza della Passione e alla gioia della Risurrezione della vita nuova, che Gesù di dona se ci fidiamo e lo seguiamo.
Preghiamo, così, con Suor Lucia:
Santa Rita, donna pasquale,
sii nostra compagna di cammino,
perché anche le nostre stazioni
dolorose diventino snodi pasquali,
pertugi da cui filtri, gioiosa
e irresistibile,
la vita del Risorto.