Nei giorni più buii prima della luce di Pasqua, ci accompagna ancora Padre Pietro Bellini, della comunità agostiniana di Cascia.
Schiacciato dal male
Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Arrestato nell’orto degli ulivi nella notte del giovedì, Gesù fu portato presso il tribunale dove subì il primo dei tre processi a cui venne sottomesso; vessato, sbeffeggiato e torturato per tutta la notte dalla soldataglia.
Nella mattinata i processi prima davanti a Pilato, poi inviato ad Erode e di nuovo riportato a Pilato per la sentenza finale: la morte in croce. Flagellato e coronato di spine, deve percorrere la vita che lo porta al calvario, il luogo della crocifissione, con alle spalle il peso della croce.
Quindi l’atto crudele della crocifissione, l’agonia fra tremendi dolori, per tre ore. La disperazione dell’uomo Gesù, sintesi e compendio di ogni dolore umano.
La sensazione terribile di essere stato abbandonato perfino da suo Padre. Ma la sua fede e l’attaccamento alla vita sono più forti e a sua volta Gesù si abbandona interamente al Padre, come buttandosi nella sue braccia: “Padre, nelle tue mani affido la mia vita, il mio spirito”.
Si compie il delitto più grande di tutti i tempi, il delitto dei delitti. Il Male si compiace: “Ho vinto io!… Rimango il padrone del mondo”.
Il giorno del buio, del silenzio e del dolore
Possiamo soltanto immaginare come Maria, la madre di Gesù, i suoi discepoli e tutti coloro che erano stati beneficati da Gesù e credevano in lui abbiano passare il giorno di quella Pasqua ebraica: nel buio totale della mente e del cuore, nella paura di ciò che poteva capitare anche ad essi, nel dolore che aveva asciugato ogni lacrima e la capacità di poter continuare a piangere, ma che continuava a pesare come un macigno nel loro cuore.
“Noi speravamo che…” dicevano sconsolati i due discepoli che lasciarono quella sera Gerusalemme per far ritorno alo loro villaggio. Era caduta e si era frantumata ogni speranza, come il peggiore dei terremoti.
Tutto è finito ormai… quante volte anche noi lo pensiamo davanti ai dolori della vita… ma col Signore nulla finisce davvero! Aspettiamo, attraversiamo quel dolore, impariamo da esso e dal silenzio, affidiamoci come Gesù…
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