Tre aspetti per vivere il Vangelo e imitare Rita

Entrare nella sua vita piena della grazia e dell’amore di Dio, significa confrontarci con la radicalità del Vangelo

Lo scorso 21 maggio, vigilia della Festa di Santa Rita, Padre Alejandro Moral Antón, Priore Generale dell’Ordine di Sant’Agostino, ha presieduto la Celebrazione Eucaristica degli Agostiniani nella Basilica di Cascia.
Condividiamo i passi più importanti della sua omelia, nella quale ci ha parlato di 3 aspetti fondamentali per seguire davvero il Vangelo, sull’esempio della santa degli impossibili.

Ascoltare la Parola di Dio

Dice il libro dei Proverbi: “Figlio mio, se tu accoglierai le mie parole…”. In verità le uniche parole che hanno senso e che aiutano agli esseri umani a vivere in giustizia e fraternità sono le Parole della Scrittura. Cari fratelli: “leggete la Parola di Dio!”, “Ascoltatela!”, “Amatela!”, “Fatela vostra!”. Perché se sai ascoltare la voce di Dio allora “comprenderai l’equità e la giustizia, la rettitudine e tutte le vie del bene, perché la sapienza entrerà nel tuo cuore e la scienza delizierà il tuo animo… ti salverai della via del male, dall’uomo che parla propositi perversi, da coloro che abbandonano i retti sentieri per camminare nelle vie delle tenebre, che godono nel fare il male e i cui sentieri sono tortuosi e le cui strade sono distorte”.

Siamo stati chiamati a diventare santi

Per questo diciamo con il salmista: “Mostrami, Signore, la tua via, guidami sul retto cammino”. Ascoltatemi: “non lasciatevi vincere dal male, ma vincete il male con il bene”. Verso la fine della Lettera di Paolo ai Romani, si fa un riassunto dei principi evangelici che hanno guidato Santa Rita durante la sua vita. Scrive San Paolo: “Non fatevi giustizia da voi stessi (possiamo dire qui: a cosa giova la vendetta, l’odio, fare il male, fare la guerra, odiare il prossimo…), lasciate fare giustizia all’ira divina”. Sta scritto infatti: “spetta a me, dice il Signore, fare giustizia”, io “darò a ciascuno il suo”. Prima ci aveva scritto lo stesso apostolo Paolo: “Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti”. “Fratelli: la carità non sia ipocrita… benedite coloro che vi perseguitano…”. “Al contrario, se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete dagli da bere…”.  Per potere agire così e vivere come i santi dobbiamo essere “lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera”.

Siate umili

L’umiltà è un riflesso dell’amore di Dio. Dice Gesù: “Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla”. Questo testo sottolinea la centralità, il posto che deve avere Cristo nella nostra vita. Chi sa che la sua vita dipende dell’amore di Dio e non dal proprio orgoglio trova la vera vita.

Non sono i criteri del mondo che devono guidare la mia vita: appoggiare le cose che sono politicamente corrette, cercando di non disturbare per essere accettato, per non avere dei problemi. Né sono i criteri della storia, neanche i criteri di convenienza personale, cioè una specie di paganesimo del cuore, dove noi stessi vogliamo diventare centro e riferimento come se Dio non esistesse. Il criterio per le nostre azioni e opzioni deve essere sempre il Vangelo.

Che la Vergine, Madre del Buon Consiglio e della Consolazione, ci aiuti a vivere il Vangelo con la stessa intensità di Santa Rita.

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