Siamo al quinto appuntamento con i nostri 15 Giovedì di Santa Rita, attraverso i chiaroscuri della vita famigliare. Oggi, guidati da Suor Maria Rosa, Madre Priora del nostro monastero, e Padre Luciano de Michieli, Rettore della nostra basilica, ci confrontiamo con il tema della malattia, che rappresenta un momento di grande difficoltà, in cui cadono tante certezze e tutto sembra precario.
La missione della famiglia, “prendersi cura l’uno dell’altro”
Padre Luciano ci invita a riflettere che “la malattia può unire i membri della famiglia, renderli più attenti e accudenti, permettere di manifestare il vero bene che li unisce, ma può essere anche occasione di divisione e di liti. A volte siamo impreparati ad affrontare la malattia nostra e, forse ancor più difficile, di chi amiamo. C’è chi scappa, chi la ignora, chi non riesce a reagire e a sua volta rischia di ammalarsi. Spesso ci si trascura al punto di mettere in serio pericolo il proprio equilibrio”.
Invece, la missione della famiglia è proprio quella di “saper prendersi cura l’uno dell’altro nelle prove e nelle malattie, come anche di accompagnare alla morte, sostenendo nella speranza chi amiamo fino alle porte del cielo. Anche questo fa parte della vocazione dell’amore famigliare, ed è uno dei doni che Dio ci ha donato consegnandoci l’uno all’altro”.
La malattia è una prova della nostra fede
Ci aiuta in questa missione, dando un senso alla malattia, come commenta Suor Maria Rosa,“vederla con gli occhi di Cristo, in modo che ci restituisca la misura della nostra fede e della nostra capacità di amare. Tutti amiamo la vita e abbiamo paura di perderla – evidenzia – ma il paradosso cristiano va oltre: chi perde la vita per Gesù, la ritrova perché Lui è la Vita. Solo così possiamo riuscire a dare un senso alla malattia!”
Si legge nel Vangelo:
Quale padre, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se chiede un pesce, una serpe? O un uovo, gli darà uno scorpione?
(Luca 11,11-12)
La Madre Priora spiega: “La sofferenza è come un fuoco che purifica il cuore dalle imperfezioni e dall’amor proprio”.
L’esempio di Rita
Anche di fronte alla malattia, Santa Rita è un esempio per noi.
Sottolinea Padre Luciano: “Rita, già segnata dalla morte cruenta del marito un anno prima, con il peso e la responsabilità di dover portare avanti la famiglia da sola, dovette affrontare la malattia di entrambi i suoi figli. Probabilmente fu una pestilenza, e quindi sarà stata consapevole da subito che solo un miracolo li avrebbe salvati. Anche in questa terribile prova, e nell’accettare la loro morte, e quindi l’esito tanto temuto, Rita seppe non lasciarsi andare, nella certezza che aveva ancora molto da donare e amare. Non si lasciò annientare dal senso di impotenza che certo ha vissuto, ma ha creduto che anche in questo il Signore avrebbe tratto del bene”.
Rita ci insegna così come ogni momento che ci è donato in famiglia vada vissuto come un tesoro prezioso e mai scontato. Per vivere ogni giorno con la consapevolezza che è una grande grazia poter ricominciare un altro giorno insieme, in salute, evitando così tanti spigoli e i musi lunghi che ci fanno perdere tempo nel dimostrarci ogni volta il bene che ci unisce.