Rita ci parla anche nel momento della morte

Rivivendo la festa di Santa Rita, tramite le pagine dell’ultimo numero della Rivista Dalle Api alle Rose, questa settimana approfondiamo l’articolo di Suor M. Lucia Solera sulla morte di Rita, una morte che ci parla.

Ciò che ha da dirci si trova nelle sue mani: il Crocifisso

“In punta di piedi Rita lascia questo mondo: un transito, il suo, che avviene senza clamori”. Inizia così l’articolo dell’agostiniana, che continua: “Silenziosa e mite così come si era dispiegata la sua esistenza. Senza lasciare nulla di scritto, nemmeno un testamento spirituale, una parola di commiato.

Tutto quanto ha da comunicarci di più prezioso si trova fra le sue mani: il Crocifisso. A Rita ben si addicono le parole di S. Paolo: ‘Quanto a me non ci sia altro vanto che nella Croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo’ (Galati, 6, 4)”.

Accoglilo e ascoltalo

“Dalla beatitudine del Cielo, Rita non dimentica il soffrire della Terra e, silenziosamente, ci porge ancora oggi il Crocifisso e sembra dirci: ‘Accoglilo, guardalo, contemplalo; racconta a lui i tuoi drammi, ma mettiti anche in ascolto di ciò che lui ha da dirti. Egli ti vuole prendere per mano e accompagnarti lungo la via stretta che stai percorrendo, per insegnarti il passo da tenere: non arrabbiato, né rassegnato, ma il passo della consegna, dolce e fiduciosa.

Non cercare vie di fuga o facili soluzioni, quei rimedi mondani che servono solo a circondarsi di rumore e apparenza’. E come sgranando un rosario, Rita continua a sussurrarci le parole che in lei han preso carne grazie al tempo dedicato a rimanere in silenziosa contemplazione della Croce: mitezza – pace – perdono – perseveranza – fiducia – nascondimento – carità – dolcezza – fedeltà – misericordia. Un distillato di Vangelo”.

Dio solo può darci nuove strade da percorrere

“Lui, l’umile Gesù, sa dissodare sentieri con l’aratro della sua Croce, lì dove noi pensavamo che non ci fosse più alcuna strada da percorrere. Stringersi a Lui apre possibilità nuove, ulteriori, impensate.
Aspettavamo le consolazioni di Dio, credevamo che fosse da concentrare in esse tutta la nostra speranza; con meraviglia scopriamo di aver trovato molto di più: il Dio delle consolazioni, che riapre a noi l’orizzonte della vita e lo espande in vastità“.

La preghiera

Santa Rita, Sorella nostra,
continua a confidarci il tuo segreto:
abbracciare la vita anche quando si fa dura;
ottienici di riconoscere
che proprio nel concreto della nostra realtà
ci attende l’umile Gesù, per riversare in noi
tutta l’abbondanza della sua presenza consolatrice.

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