No ai favoritismi: nella casa di Rita accogliamo tutti

Fratelli miei, la vostra fede sia immune da favoritismi personali. Supponiamo che, in una delle vostre riunioni, entri qualcuno con un anello d’oro al dito, vestito lussuosamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro. Se guardate colui che è vestito lussuosamente e gli dite: «Tu siediti qui, comodamente», e al povero dite: «Tu mettiti là, in piedi», non fate forse discriminazioni?

Vangelo di Giacomo 2,2-5

Partendo da queste parole del Vangelo, Padre Luciano De Michieli, Rettore della Basilica di Santa Rita di Cascia, ci parla della vera accoglienza, che è priva di discriminazioni e favoritismi. Questo è il tema del suo ultimo articolo su “Dalle Api alle Rose”, la rivista del monastero, che arriva nelle case dei devoti d’Italia e del mondo.

Le tante sfaccettature dei pellegrini

“L’ invito dell’apostolo Giacomo a non fare favoritismi è un tema delicato in un Santuario come il nostro dove, grazie a Dio, vengono persone da ogni parte del mondo, con sensibilità e culture diverse, e di ogni ceto sociale. Inoltre, molti hanno esperienza di fede, mentre altri, turisti e curiosi, non conoscono ancora il Signore”.

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Ci esercitiamo in gentilezza e comprensione

“Questa umanità bella e diversa – continua Padre Luciano – va ricevuta con gentilezza e comprensione, perché desideriamo che tutti si sentano accolti nella casa del Signore e di Rita. Nonostante le buone intenzioni, non siamo sempre capaci di farlo e confidiamo nella vostra pazienza. Ma è un esercizio importante, perché siamo l’abbraccio accogliente del Padre, chiamati a facilitare l’incontro personale con il Signore tramite Santa Rita, perché lei possa sussurrare al vostro cuore le parole di vita di cui avete bisogno”.

C’è chi soffre e chi ha il peso della responsabilità

“Un’attenzione particolare l’abbiamo verso chi è più sofferente e chi ha grandi responsabilità, davanti a Dio e agli uomini. Perciò nelle celebrazioni o nell’entrare all’Urna di Santa Rita, cerchiamo di dare i primi posti o il permesso a chi più soffre o a chi ha il peso di una carica istituzionale, sperando che la vicinanza con Rita illumini loro il cuore all’Amore di Dio”.

Guardiamo il cuore prima dell’aspetto

“Per noi, ciò che conta – conclude il Rettore – è portare tutti a Cristo, considerando il cuore più che l’aspetto, il servizio più che la gloria, la comunione più che il primeggiare”.

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