La spina non è qualcosa da cui fuggire

“Con l’undicesimo giovedì entriamo in uno dei misteri più grandi della vita di Rita”. Inizia così la riflessione di Padre Luciano De Michieli, Rettore della Basilica di Santa Rita da Cascia, che ci porta a capire cosa ci comunica la stigmata che Rita ha chiesto a Gesù crocifisso, ottenendo di condividere il suo dolore per ben 15 anni, portando la spina sulla fronte.

Lo scandalo nella stigmata: il dolore è parte della vita

“Oggi – sottolinea il Rettore – la nostra società vuole rimuovere la sofferenza, ma così ogni dolore diventa sempre più insopportabile per chi è costretto a viverlo nella solitudine, nell’isolamento e nell’emarginazione. Con la sua stigmata, invece, Rita ci ricorda lo ‘scandalo’ della sofferenza e ci costringe a rivedere i nostri criteri, a considerare il dolore come parte della vita. Uno dei momenti più delicati e preziosi, il luogo privilegiato dove la superbia e l’autosufficienza umana vengono disarmate, per scoprirci amati e irrimediabilmente assetati d’amore, felicità ed eternità”.

Trasformare la sofferenza in amore

Per Cristo – continua Padre Luciano – i poveri e i sofferenti sono i prediletti del Signore. Lui stesso ci ha mostrato come la sofferenza a volte è l’unica strada. Una via nella quale dobbiamo però camminare, non fermarci alla penitenza o alla rassegnazione.
Anche Santa Rita ci dice questo, perché la spina per lei è un ‘dono’ e un invito di Dio. È un invito ad amare come Cristo, una condivisione di sofferenza e amore, che solo le anime più belle possono vivere e comprendere. Così, le ferite di Cristo divengono feritoie di luce e grazie che illuminano ogni tempo e noi possiamo diventare sorgenti viventi di Grazia divina!

Anche tu puoi trasformare le tue pene – ricorda, infine, il Rettore – condividendo con Gesù la sua lotta contro il male e continuando ad amare nonostante la sofferenza. Un malato che ama offre se stesso, si preoccupa degli altri più che di sé, è un dono di Dio al mondo. Il Signore ha nascosto la sua potente misericordia e forza di guarigione, proprio nella sofferenza accettata e offerta per amore”.

DOMANI 21 APRILE ALLE 18:00 PARTECIPA IN DIRETTA ALLA CELEBRAZIONE SOLENNE DELL’11° GIOVEDÌ DI SANTA RITA

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