La promessa delle monache per la Giornata mondiale del malato

“La Casa di Santa Rita è la nostra promessa ai malati e alle loro famiglie, perché non gli venga mai tolto l’amore reciproco”

Per realizzarla, nella Giornata mondiale del malato, le claustrali chiedono l’aiuto di tutti

“Quest’anno desideriamo aggiungere alla preghiera, in cui sempre ricordiamo i malati e i loro cari, una promessa, quella di impegnarci per rendere presto realtà qui a Cascia la Casa di Santa Rita. Un luogo nel quale accoglieremo gratuitamente le famiglie di coloro che sono ricoverati all’ospedale cittadino, che è un centro di riabilitazione noto in tutta Italia e cura malati da tante regioni, che però spesso si trovano soli per molto tempo. A loro va il nostro pensiero e, anche se saremo una piccola goccia nel cuore di un Paese dove tanti soffrono per la malattia e perché non hanno accanto nessuno che può sostenerli, ci piace pensare che i grandi cambiamenti nascono sempre da un primo passo in avanti. Tutti potete aiutarci a compierlo, per i malati e loro famiglie”.

In occasione della XXX Giornata mondiale del malato, parla così Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia e Presidente della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, attraverso la quale dallo scorso Natale le monache hanno lanciato una raccolta fondi con l’obiettivo di raggiungere 130.000 euro, per iniziare i lavori e aprire la Casa di Santa Rita, un appartamento nell’ala nord al 2° piano dell’Ospedale di Cascia.

Tanti hanno già risposto all’appello per La Casa di Santa Rita e puoi farlo anche tu.

“Quando una persona si ammala – continua l’agostiniana – la vita della sua famiglia e di tutti coloro che le sono intorno, viene devastata, inesorabilmente. Tanti, ce lo raccontano ogni giorno. Come Gina dalla Sicilia che, dopo anni di sacrifici, vive col rimpianto di non aver avuto le possibilità di far curare sua figlia Maria, affetta da una malattia genetica, in un centro all’avanguardia. Oggi partirebbe subito per la riabilitazione di Cascia, che vede come un’opportunità di migliorare la vita di sua figlia, con la sicurezza di avere una casa sicura e accogliente ad attendere anche lei”.

“E poi ci sono le voci dei malati – ha concluso la Madre – per loro la famiglia è una possibilità in più, una medicina buona, una ricarica di coraggio per affrontare un’altra giornata, tenere lontano la paura e avvicinare la felicità. La malattia spesso toglie tutto il resto ai malati, perciò chiediamo aiuto per fare in modo, con la Casa di Santa Rita, che nessun male porti via l’amore, essenziale alla vita”.

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