La Basilica di Cascia in rosso contro la violenza sulle donne

Dal nostro Monastero arriva un segnale forte, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, con la Basilica illuminata di rosso e una dichiarazione della Madre Priora, Suor Maria Rosa Bernardinis. L’obiettivo è quello di denunciare la strage che continua a perpetrarsi contro le donne, offrendo il proprio sostegno e lanciando un messaggio di speranza per il futuro, proponendo una soluzione che possa essere sistemica.

Ecco, ieri sera, la Basilica colorata di rosso, in segno di solidarietà e sostegno a tutte le donne vittime di violenza e abusi.

Madre Priora, per eliminare la violenza serve educazione affettiva

“Per contrastare la violenza contro le donne, cambiando la cultura maschilista dominante, sul lungo periodo è necessario promuovere l’educazione affettiva e sentimentale delle giovani generazioni, attraverso una vera alfabetizzazione emotiva. Questo è l’unico modo per conoscersi e comunicare se stessi, comprendendo che amare significa donarsi, crescendo insieme, e non possedere l’altro, secondo quella che è la visione cristiana”.

Inizia così il messaggio della Madre Priora, in occasione della ricorrenza.

“Guardando i numeri – prosegue la monaca – mi colpiscono i dati allarmanti sulla violenza di genere, nonostante il diminuire dei femminicidi, e sulle giovani generazioni che assistono ad abusi oppure ne sono vittime, inascoltati dagli adulti. È necessario un cambiamento sistemico che non può che partire dalla più tenera età. Ciò significa ricominciare dall’ABC delle relazioni, insegnando fin da piccoli strumenti utili per riconoscere ed esprimere le emozioni, comunicare in maniera assertiva per meglio gestire i conflitti, costruire rapporti sani e liberi, basati sulla pienezza e non sulla mancanza”.

 “Solo in questo modo – conclude la Madre Priora – si può imparare a gestire le relazioni come scambio dei talenti di cui ciascuno si fa portatore e come arricchimento, secondo il messaggio di Cristo e della nostra amata Santa Rita, che ci insegna a cercare Dio come principio e fine di ogni nostra azione.  È quello che facciamo anche noi religiose, ogni giorno nel monastero, collaborando tra noi secondo le logiche dell’amore evangelico piuttosto che quelle dell’invidia e della sopraffazione”.

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