La misericordia per stare dalla parte dei poveri

“La cultura dello scarto… colpisce tanto gli esseri umani esclusi quanto le cose che si trasformano velocemente in spazzatura”. Queste parole del Santo Padre ci fanno riflettere su un aspetto fondamentale: così come tendiamo a sprecare il cibo o a buttare gli oggetti, spesso facciamo finta di non vedere il bisognoso che ci passa accanto. Questa è la cultura dello scarto, che ci vede poco attenti a cose e persone che invece hanno valore.

Vedere con il cuore

Per invertire questa tendenza e dare importanza soprattutto a chi vive ai margini della società, recuperiamo la capacità di stupirci, di indignarci, di inorridire davanti alla disuguaglianza e alla povertà e all’esclusione sociale, frutto di un sistema squilibrato dei poteri.

Ecco perché la Giornata Mondiale dei Poveri voluta dal Papa per domenica 14 novembre, è un’occasione speciale per ricordare una fondamentale verità della nostra fede: Dio è amore, è misericordia e la misericordia è la via che unisce Dio e gli uomini. E noi abbiamo l’opportunità di essere sempre più misericordiosi, come il Padre. È una grazia che riceviamo e un programma di vita tanto impegnativo quanto ricco di gioia e pace.

Sant’Agostino parla della misericordia come il “vedere del cuore”, ovvero quello sguardo amoroso che si accorge del bisogno dell’altro, lo accompagna senza far pesare il suo aiuto e senza giudicare.

Facciamo spazio all’altro

Condividendo quello che siamo e quello che abbiamo, sviluppiamo un amore reciproco che ci rende capaci di accogliere la fragilità degli altri e di portarne insieme il peso. È necessario, allora, uscire da sé stessi per fare spazio all’altro, ma con profondo rispetto e umiltà, affinché la persona non si senta giudicata, ma attesa, ascoltata, compresa e valorizzata. Solo così potrà aprirsi a sua volta.

La nostra Santa Rita ci insegna a credere nell’amore di Dio, ad averne fiducia sempre. Non solo ci dice di imitare questo amore proprio amando il nostro prossimo, sviluppando la capacità di farci attenti ai bisogni degli altri per portargli, nella misura del possibile (ma un possibile dilatato dalla carità!) soccorso e sollievo.

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