I frutti della devozione

Nella sua rubrica “Ti porto Gesù”, all’interno dell’ultimo numero della rivista Dalle Api alle Rose, anche la Priora Madre Maria Rosa Bernardinis si interroga sulla devozione.

La devozione ci avvicina al mistero di Cristo

“La definizione che il vocabolario dà della parola devozione – scrive la Priora – è: adesione agli aspetti spirituali del culto e delle pratiche religiose in genere. Ma ce n’è una seconda, “fiducioso abbandono in Dio”, che mi soddisfa di più.
Il mistero di Gesù Cristo, Figlio di Dio, che si fa uomo, fino al punto di morire in croce per amore, per ricondurre l’umanità a Dio Padre, che da Lui si era allontanata e smarrita a causa del peccato originale, è vastissimo! È una Fonte inesauribile, una miniera d’oro dove si trovano sempre nuovi filoni auriferi. La devozione ci aiuta a sondare il mistero per amarlo di più“.

Un legame di amicizia, fiducia e affidamento

La vera devozione, secondo l’agostiniana, sfocia in un legame affettivo col Signore, fatto di amicizia, fiducia e affidamento. Ed è lo stesso sentimento che tanti provano per i santi, che però deve portare a Dio.
Il servo non è più grande del Maestro – dice Sr Maria Rosa – I santi ci indicano la strada per andare a Gesù, affinché si ravvivi in noi la fede, la speranza, la carità in Lui”.

E’ un dono personale e per tutta la Chiesa

“La devozione – continua la claustrale – è dono dello Spirito sia per la persona che lo riceve, per la sua spiritualità, sia per il bene della Chiesa.
Pensiamo a quante devozioni si rivolgono al Figlio di Dio. Quella al Sacro Cuore di Gesù nata in Francia con Santa Margherita Maria Alacoque nel 1673, che il Beato Pio IX estese a tutta la Chiesa, per richiamare la cristianità a quel Cuore umano – divino che ci ama immensamente.

O a quella più recente della Divina Misericordia: Gesù appare a Santa Faustina Kowalska per aiutare l’umanità a uscire da quel buio, causato dai regimi totalitari, che ha accecato il cuore di tante persone, ispirandole la Coroncina della Divina Misericordia. Poi, San Giovanni Paolo II istituì la Festa della Divina Misericordia, nella seconda domenica dopo la Pasqua. La Sua misericordia senza limiti, vuole la salvezza dei peccatori, per loro è morto.

Così la devozione al Santo Rosario, cara al popolo cristiano, è un compendio del Vangelo, “contemplato con gli occhi di Maria”.
Se abbiamo della devozione seguiamola e lasciamoci prendere dallo stupore di ciò che il Signore rivela ai suoi eletti”.

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