Donarsi ai figli

Nel percorso dei 15 Giovedì di Santa Rita, la scorsa settimana abbiamo lasciato Rita sposa e domani, nel nostro terzo appuntamento, la ritroveremo mamma. Perciò è proprio alle mamme e ai genitori in generale che si rivolgono le riflessioni di Padre Luciano De Michieli, Rettore della Basilica di Santa Rita da Cascia.
La maternità è una missione non facile, eppure tanto preziosa. Essere madre, inoltre, ha una dimensione fisica ma anche una spirituale che è essenziale, perché senza si riduce la natura di questo dono eccezionale di sé e della vita stessa.

Rita mamma

Il Signore benedice l’amore di Rita e di suo marito Paolo con la grazia di due bambini, Giangiacomo e Paolo Maria, che la tradizione ci racconta essere stati gemelli o venuti al mondo a breve distanza l’uno dall’altro. Con la loro nascita, probabilmente, la famiglia si trasferisce al “Mulinaccio”, dove hanno una casa più grande e gestiscono un’attività di macinazione del grano. È qui che possiamo immaginare con quanta passione e impegno Rita educasse i suoi figli alla fede, alla preghiera e all’esercizio delle virtù.

Una scelta d’amore

“Rita – ci dice Padre Luciano – ha vissuto una delle esperienze e dei misteri più grandi della vita: rimanere incinta, attendere e partorire dei figli. Come oggi anche allora avere dei figli era una scelta d’amore, di apertura alla vita più grande di te. Una scuola di totale dedizione e una gioia immensa insieme a tante nuove preoccupazioni. Un conto, infatti, è avere un figlio, un’altra storia è crescerlo”.  

La maternità è scuola di vita

Dai figli si impara tanto, perché ti spremono come un limone, e ti cavano fuori il meglio e anche il peggio di te… ma tutto ciò che si vive con loro e per loro è prezioso, non si butta niente, tutto aiuta a crescere”.

Continua così la riflessione del Rettore che, guardando all’esempio della nostra amata santa, dice ancora: “Rita come mamma si è dovuta mettere in gioco e ha conosciuto sé stessa in profondità. Ha certo comunicato loro la sua grande fede, ma come tutti avrà trasmesso anche le sue paure, insieme alla sua dolcezza e alla sua sensibilità. Ha imparato anche a non essere indispensabile e così, ha saputo non trascurare sé stessa, dedicando al Signore il tempo che il suo cuore chiedeva. Lo ‘scoglio della preghiera’ è uno straordinario simbolo di questa parte di Rita mamma e moglie”.

I figli – conclude Padre Luciano – le hanno insegnato certo a donarsi senza riserve, ma anche a fare i conti con le proprie imperfezioni. Questa scuola di vita l’ha preparata ad affrontare ogni giorno con i suoi inevitabili imprevisti, abbracciandolo come una crescita continua”.

DOMANI 24 FEBBRAIO ALLE 17:00 PARTECIPA IN DIRETTA ALLA CELEBRAZIONE SOLENNE DEL 3° GIOVEDÌ DI SANTA RITA

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