Ogni giorno vicina agli ultimi

Sabato 21 maggio, presso la Basilica Santa Rita di Cascia, Luciana Daqua è stata una delle tre Donne a ricevere il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2023, così come viene ricordato nell’ultimo numero della rivista “Dalle Api alle Rose”, edita dal nostro monastero.

Il bimestrale  apre con un approfondimento dedicato al premio che ogni anno, in occasione della Festa della Santa del 22 maggio, viene assegnato alle donne che ancora oggi incarnano nella quotidianità i valori ritiani, scegliendo per il 2023 di premiare quello di essere “servizio per il prossimo”

In particolare, si legge nella motivazione, Luciana è stata premiata “per aver fatto della sua professione e della sua famiglia un porto sicuro per gli emarginati della società del consumismo. Come assistente sociale e con l’appoggio del marito, scomparso prematuramente, ha accompagnato extracomunitari, prostitute, omossessuali a intravedere nel buio delle loro situazioni senza uscita una via di fuga verso un futuro migliore”.

Dio scrive dritto sulle righe storte

La storia di Luciana, nata a Monasterace (Reggio Calabria) nel settembre del 1955, primogenita di cinque figli, è semplice ma intensa, per certi versi incredibile. Racconta di una donna che, educata con forti valori da una famiglia profondamente cattolica, in nome di un amore più grande, rompe ogni schema sorprendendo tutti e testimoniando come Dio scrive dritto sulle righe storte. Luciana vuole andare in India e servire Dio insieme a Madre Teresa di Calcutta, ma la sua vita, spesa per amore, sarà tutt’altro!

Porte e cuore aperti alle fragilità

È una ragazza dalla bellezza disarmante, ma a lei interessa il contenuto e non la forma. Così fa saltare il fidanzamento con un ottimo partito e decide di dedicarsi agli ultimi che incrocia sulla sua strada. Incontra Enzo, si innamorano profondamente: con lui comincia un processo di libertà senza eguali. La porta di casa loro è sempre aperta e così il loro cuore. Arriveranno due figli: Loredana e Giuseppe, ma soprattutto arriverà un piccolo popolo di cui si prenderanno cura.

Santa Rita, uno specchio in cui riconoscersi

Il cuore di Luciana è pago. Ma il suo Enzo muore e lei rimane sola a quarant’anni con due figli. Tutto sembra crollare, il dolore però o ti schiaccia o ti fa entrare nel mistero e Luciana entra totalmente nell’Amore.

Come assistente sociale è riferimento di molti; insegna all’Università; raccoglie e nasconde in casa giovani prostitute; incontra oltre 1700 coppie; fonda diverse associazioni. Lotta contro la disperazione quando i suoi figli si ammalano di tumore. Consola chi non comprende il senso della vita, perdona chi la denigra. Luciana si sente prescelta dal dolore che feconda e genera vita.

Un giorno un suo studente vedendola preoccupata le si avvicina dicendole che sta pregando per lei Santa Rita: Luciana scopre Rita e trova uno specchio in cui riconoscersi. Anni dopo, sua figlia, che ad insaputa della madre frequenta Cascia, la porta a conoscere la santa e Luciana comprende ancor di più la sua vocazione.

Un premio per gli ultimi

Così, ogni giorno Luciana è punto di riferimento per tutto il territorio della Locride ma, soprattutto, per gli ultimi che predilige. E ci tiene a dedicare il suo premio a tutti i genitori che hanno perso dei figli e a quei giovani che, pur in vita, sperimentano la morte dell’anima, perché Santa Rita compia in loro il miracolo della rinascita.


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