Consolare e intercedere: la quotidianità delle monache

Qual è l’attività delle monache?

Donne innamorate del Signore, viviamo pregando, seguendo e servendo i tanti prossimi che ci circondano. È il linguaggio essenziale dell’amore gratuito… Nel nostro cuore di monache contemplative si depositano le gioie e le tribolazioni di tanti che si sentono ascoltati, amati, accolti”.

Questa è la risposta di Suor M. Giacomina Stuani, economa del Monastero Santa Rita da Cascia e direttrice editoriale della Rivista Dalle Api alle Rose”, che descrive l’attività giornaliera delle monache che, nei parlatori, per posta, al telefono, via email e attraverso i social sono vicine a tutti coloro che hanno bisogno!

Il Ministero della Consolazione, cosa vuol dire? Quest’“opera” racchiude il senso dello stare accanto a chi soffre, a chi è fragile, a chi è solo. Consolare è condividere con qualcuno, in modo che nasca il sollievo, anche quando i tempi si fanno difficili.

Alla consolazione si unisce la preghiera di intercessione. “Intercessione non vuol dire solo pregare Dio, ma rivolgersi a Dio in favore di un altro. L’intercessione è un dialogo di amore con Dio e chi si appella al suo amore per far ricadere nell’umanità un mare di grazie e benefici”.

Poniamo la nostra mano sulle spalle affaticate di tanti, per far sentire che Dio è vicino, che ci ama e che soffre anche Lui con noi, disposto a camminare e sostenerci!

Leggi QUI l’articolo “Consolare e intercedere, vie di fraternità” di Suor M. Giacomina Stuani sulla rivista “Dalle Api alle Rose”, nel numero di gennaio-febbraio 2021

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