Il nostro percorso dei 15° Giovedì di Santa Rita giunge al termine ma deve essere preludio di una ripartenza con gioia ed entusiasmo, per essere testimoni autentici e credibili del Vangelo, sull’esempio della nostra Santa patrona che ci assiste dal Cielo.
La gioia profonda dell’incontro con Cristo
Riserviamo l’ultima riflessione al tema della gioia intima e profonda che l’incontro con Cristo suscita nel nostro cuore. Il discepolo che rimane unito a Cristo è come il tralcio unito alla vite, che si nutre della linfa vitale, lo Spirito Santo, dà frutti buoni e abbondanti, ovvero quei doni che edificano una comunità o una famiglia. San Paolo esorta a camminare nello Spirito, per produrre frutti spirituali: amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé (Gal 5,22). Il compito del discepolo è di rimanere in Cristo, perché è da questo attaccamento che deriva la fecondità nella nostra vita, la gioia vera del cuore, la bellezza di essere salvati.
Agli apostoli radunati nel cenacolo, prima della passione, Gesù promette il dono della gioia, che assicurerà nel momento della sua resurrezione. La gioia del Signore è la gioia piena, che viene dal compimento della salvezza. Gesù sperimenta questo bene per aver compiuto l’opera che il Padre gli ha affidato, ed è questa gioia che egli dona a chi accoglie il suo amore. Essa è perfetta, perché è donata da Gesù, fonte della verità e della vita, e nella misura più generosa possibile.
Sant’Agostino si interroga sulla natura di questa gioia:
«In che consiste la gioia di Cristo in noi… se non nell’essere in comunione con lui? […] La sua gioia in noi, quindi, è la grazia che egli ci ha accordato; e questa grazia è la nostra gioia. Questa nostra gioia cresce e progredisce ogni giorno, e, mediante la perseveranza, tende verso la sua perfezione. Essa comincia nella fede di coloro che rinascono, e raggiungerà il suo compimento nel premio di coloro che risorgeranno».
Sant’Agostino – (Commento al Vangelo di Giovanni, tr. 83,1).
La gioia che assicura il Signore è radicata nella comunione, nella condivisione e partecipazione dei doni, nella capacità di gioire del bene altrui. La gioia di sentirsi tanto amati da Gesù conduce il discepolo a mettersi a servizio degli altri.
La Parola di Dio è una carezza
Dai colloqui che intratteniamo in Santuario con i pellegrini, noi monache e frati agostiniani spesso ci accorgiamo che la Parola di Dio condivisa diviene una carezza per quanti hanno difficoltà ad accogliere la volontà di Dio; che un sacramento ricevuto è medicina e consolazione nei loro affanni; e dalla casa di Dio i pellegrini ripartono non tanto con la soluzione dei loro problemi, quanto con la certezza che il Signore non ci abbandona nel tempo della prova, ma che è vicino nella prova e che la testimonianza dei santi diventa fortezza, coraggio, gioia. Anche nella notte del dolore può accendersi una luce di speranza, per avere al proprio fianco il Signore, che sostiene ed incoraggia nella lotta, che ci fa desiderare una pace duratura.
Nella biografia di Rita non compare il tema della gioia; anzi, la sua vita sembra esserne la negazione, per tutte le prove e sofferenze che ha dovuto affrontare come sposa, madre e monaca agostiniana. Eppure possiamo essere certi che è il suo cuore sia stato abitato da una gioia stabile e permanente, la gioia di chi si sente amata da Dio; la gioia che scaturisce dal Cristo crocifisso che con il dono della sua vita ci salva dal peccato e dalla morte; la gioia di chi si sente perdonata; la gioia di chi intende rimanere fedele alla vocazione di Dio; la gioia di chi consola perché è stata consolata interiormente; la gioia di chi è partecipe della beatitudine di Dio.
Dio ci ama tutti
“Dio ama tutti” ci ha detto il nuovo Pontefice, Leone XIV. Noi siamo i suoi figli prediletti, il suo sguardo d’amore è sempre rivolto a ciascuno di noi. La gioia nasce da questa accoglienza. Se lascio che lo sguardo del Signore penetri nel mio cuore e corrispondo al suo amore, in me si stabilisce la gioia che il mondo non potrà mai togliermi.
Costruiamo insieme un mondo dove la bellezza della santità ricrea e vivifica tutto ciò che tocca, come ci ha dimostrato la nostra amata Santa Rita, e che ancora oggi ci dice e continuamente ci fa sperimentare. Lasciamoci invadere anche noi da questa Speranza che ha guidato tutta la sua esistenza e accogliamo, come ha fatto lei, la grazia che il Signore Gesù ci dona attraverso la sua Santa Chiesa.