“Santa Rita incarna il Natale”: testimonianza di una devota

La Priora porta la voce di Santa Rita su Rai 1: il 17 dicembre a Uno Mattina in Famiglia

3° domenica di Avvento: la gioia dell’incontro

Con il Cioccolario sosteniamo Nhickhia e i suoi bisogni speciali

Festività Natalizie a Cascia

2° domenica di Avvento: prepara il bagaglio!

1° domenica di Avvento: coraggio e speranza per riprendere il cammino

Nella Giornata mondiale del Dono, sosteniamo Armando Diego

Natale con il Cioccolario, per sostenere i più fragili

Dalle monache, il no alla violenza sulle donne e l’appello a un’educazione all’amore per i giovani

A pochi giorni dal Santo Natale, molti si chiedono: quale è il vero valore, il senso profondo di questa festa? Cosa ci dona davvero?
A questo scopo, siamo molto felici di condividere una riflessione preziosa che ci ha inviato la signora Caterina Castorina da Riposto, provincia di Catania.

Dio viene per conversare con noi

Anche se, in momenti storici come quello che stiamo vivendo, possiamo pensare che Dio si vergogni di noi e che voglia tenerci lontani, Egli, invece, ci è vicino più che mai: desidera condividere la nostra vita, farci sentire il miracolo del suo costante amore, della sua vicinanza e della sua misericordia.

Il presepio che costruiamo nelle nostre famiglie non riproduce un idilliaco e poetico quadretto familiare, bensì è l’immagine concreta del vero Dio e vero Uomo che viene per conversare con noi, per suggerirci come riordinare le nostre esistenze, per completare con la sua presenza le nostre famiglie… e lo fa con la delicatezza e la discrezione che contraddistinguono il suo modo di rapportarsi con noi, per lasciarci liberi di accoglierlo pienamente.

Dovrebbe essere nostro vivo desiderio che questa conversazione portasse alla nostra conversione, così parteciperemmo all’opera di salvezza che Egli compì con la Sua passione-morte-resurrezione. Dunque, avviciniamoci alla mangiatoia con un cuore aperto al dialogo che si fa preghiera, al perdono che si fa amore.

Santa Rita ci chiede di deporre le armi

Rita incarna il Natale nel suo donarsi agli altri amando e perdonando, nella sua capacita di “fare famiglia” nonostante ogni difficoltà, nel rispetto nei confronti della vita in quanto dono del Padre.

Questa santa dalle doti straordinarie di donna, di moglie, di madre, di suora ci insegna, col suo sublime esempio, come si può davvero vincere ogni guerra e spegnere ogni violenza spargendo il meraviglioso profumo della pace.

Oggi i conflitti (e i rapporti conflittuali) non sono solo fuori e dentro i confini della nostra nazione, ma si verificano anche fuori e dentro i confini delle nostre stesse famiglie.

In questo Natale, Rita ci chiede di deporre le armi e di fasciare con bandiere di pace le ferite delle nostre nazioni e dei nostri cuori.

Tali armi non sono rappresentate solo da orridi strumenti bellici come fucili e bombe ma anche da scellerate leve psicologiche o da ricatti morali mascherati di falsa affettuosità all’interno di relazioni complicate o malate.

Preghiamo ed operiamo, vicini al cuore di Rita innamorato di Cristo, affinché i mali fisici e spirituali che affliggono l’umanità intera e ciascuna donna e ciascun uomo, siano leniti dall’amoroso balsamo effuso dalla mano benedicente del santo Bambino… un balsamo che, però, si fa sostanza concreta attraverso il lavoro degli operatori di pace.

Parlerà della sua storia, della vocazione, della vita in comunità. E, ancora, dell’impegno verso il prossimo espresso nel ministero della consolazione, e nel rendere concreta la carità ritiana oggi, attraverso i progetti sostenuti con la Fondazione Santa Rita da Cascia, anche in questo Natale.

Potrete ascoltare tutto questo dalle parole di Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, che domenica 17 dicembre, alle 7:30, sarà ospite a Uno Mattina in Famiglia, su Rai 1.

Evento eccezionale per 
portare a tutti l’abbraccio di Rita

La Madre, che è monaca di clausura da quasi 40 anni, non è mai stata in uno studio televisivo, ma questa volta in via straordinaria e in accordo con le consorelle, ha raccolto l’invito della storica trasmissione della Rai.

Lo ha voluto fare per arrivare al cuore di quante più persone col messaggio di Santa Rita, che, soprattutto in questo tempo di preparazione al Santo Natale di Gesù macchiato da guerre e violenza, ci invita ancor più a non lasciare nessuno solo lungo il suo cammino, ma anzi a praticare ascolto, dialogo e carità per costruire insieme un mondo di pace e amore!

Non perdete la speciale intervista!!

Con la guida di Padre Pietro Bellini, della comunità dei padri agostiniani di Cascia, riflettiamo sulla terza domenica di Avvento, in attesa di Gesù!!

La libertà ritrovata

Nel cammino che abbiamo intrapreso, siamo arrivati alla terza tappa. Il Signore sta bussando alla porta della nostra casa-bunker, il nostro rifugio che è diventato anche il nostro carcere: noi apriamo, e Lui entra, ci scioglie dalle catene e ci libera! E ci porta la gioia.

Questo il senso che, nella terza domenica di Avvento, il Signore fa risuonare alle nostre orecchie.

La Parola di Dio illumina la strada

Rallegratevi sempre nel Signore, ve lo ripeto: rallegratevi. Il Signore è vicino!

Filippesi 4:4-7

Con questi versi, la Bibbia ci invita a predisporre il nostro animo alla felicità, perché l’attesa dell’incontro con Dio non può essere vissuta se non con questo atteggiamento. La nostra gioia di cristiani, infatti, non si fonda sulla fortuna o sugli eventi, ma sempre sul Signore, perché è un dono prezioso dello Spirito Santo, un dono che riceviamo dall’incontro con Lui.
Ecco, allora, che il senso della nostra vita diventa più chiaro, perché ogni momento è vissuto in questa gioia.

Per la nostra vita: la gioia del vivere

Il Signore torna per dirci che possiamo uscire dalla nostra stanchezza di vita, dalla tristezza, anche quella che nascondiamo non pensandoci o che cerchiamo di affogare stando sempre in movimento a fare qualcosa che ci faccia sentire ancora vivi… mentre, invece, stiamo morendo dentro…

Ma, ritrovando Dio possiamo ritrovare la gioia del vivere:

– nel gioire di ciò che abbiamo, invece di rattristarci per ciò che non abbiamo…

– nel sentirci puliti dentro, cercando di coltivare pensieri di bene e di amore e non di male…

– nel darci con generosità agli altri, perché “c’è più gioia nel dare che nel ricevere”, come disse Gesù…

– nell’apprezzare l’amore che ci viene da tante persone che ci vogliono bene.

Il Natale di Gesù è un’occasione da non perdere… quel Bambino che sta per nascere non vede l’ora di essere abbracciato da noi… viene proprio per questo!

DOMENICA 17 DICEMBRE SEGUI IN DIRETTA LA SANTA MESSA
PER LA TERZA DOMENICA DI AVVENTO

Nhickhia è una bambina filippina con bisogni speciali, che abita tra le baracche nel Barrio San Antonio di San Pedro, nella provincia di Laguna, dove viene assistita dalle suore orsoline soprattutto per le spese mediche e alimentari.


Ha difficoltà a camminare, a parlare correttamente e ha uno sviluppo tardivo, tanto da non andare nemmeno a scuola. Inoltre, è stata lasciata dalla madre alle cure dei nonni, che prima riuscivano a mantenerla perché il nonno lavorava. Ma poi, a causa di problemi di salute, è stato licenziato, per cui adesso dipendono economicamente  dal loro figlio maggiore, che ha un lavoro part-time.


Le suore orsoline che da 38 anni operano con la loro missione nel Barrio, non appena conosciuta la situazione di Nhickhia, hanno deciso di sostenerla. In particolare, ogni domenica, il nonno la accompagna in Chiesa, dove partecipano al programma di sostegno alimentare che segue la celebrazione della Messa e la catechesi.

Il Cioccolario

Se vuoi sostenere Nhickhia e oltre 2mila bambini e bambine in difficoltà insieme alle loro famiglie, in Italia e in altre parti del mondo, puoi aderire alla nostra campagna di Natale del Cioccolario. Si tratta di una tavoletta di cioccolato di alta qualità, al latte e fondente vegano, con la confezione che si trasforma in un pratico calendario da scrivania. Uno dono solidale disponibile online su cioccolario.org

È proprio alla dolcezza del cioccolato che le nostre monache si sono ispirate, attraverso la Fondazione da loro creata, per sostenere in questo Natale i progetti dedicati ai più fragili. Dai bambini del Perù, che desiderano avere un luogo dove poter studiare e degli insegnanti, a quelli filippini, che hanno bisogno di cibo e di assistenza medica;  dai minori africani, i quali vorrebbero un pulmino che li accompagni a scuola e un ospedale dove curarsi, alle Apette e ai Millefiori dell’Alveare di Santa Rita, che sognano una casa e una famiglia.

Il programma della Basilica di Santa Rita per le prossime festività natalizie!

Novena di Natale (15-23 dicembre)

Ore 17:00 – Santa Messa, Novena e Vespri cantati con le monache

Domenica 24 dicembre Vigilia di Natale

Orari S. Messe 7:30 – 9:00 – 10:30 – 12:00

Ore 17:00 – Adorazione e Canto dei Primi Vespri solenni di Natale

Ore 23:30 – Veglia pregando l’Ufficio delle letture

Ore 24:00 – Santa Messa della Notte di Natale (trasmessa in streaming)
Presiede il Parroco di Cascia, Don Davide Travagli, e concelebra tutta la Comunità agostiniana, presenti le Monache.
Anima la liturgia la “Corale Santa Rita”.

LunedÌ 25 dicembre – Natale del Signore

Orari S. Messe 7:30 – 9:00 – 10:30 – 12:00

Ore 16:30 – Canto dei Secondi Vespri solenni di Natale

Ore 17:00 – Santa Messa del Natale del Signore(trasmessa in streaming) Presiede il Padre Priore, Mario De Santis.
Anima la liturgia la “Corale Santa Rita”.

Domenica 31 dicembre – Ultimo giorno dell’anno e Festa della Santa Famiglia

Orari S. Messe 7:30 – 9:00 – 10:30 – 12:00

Ore 16:30 – Vespro cantato con le monache

Ore 17:00 – Santa Messa di fine anno(trasmessa in streaming)
Presiede il Parroco di Cascia, Don Davide Travagli, e concelebra tutta la Comunità agostiniana, presenti le Monache. Seguono Adorazione e ringraziamento al Signore per l’anno trascorso con la preghiera di fine anno. A conclusione il Canto del Te Deum e la Benedizione Eucaristica.

Lunedì 1° gennaioMaria Santissima Madre di Dio

57a Giornata della Pace

Orari S. Messe 7:30 – 9:00 – 10:30 – 12:00

Ore 16:30 – Vespro cantato con le monache

Ore 17:00 – Santa Messa (trasmessa in streaming)
Presiede il Padre Priore della Comunità agostiniana. Seguono l’Adorazione con l’affidamento al Signore del nuovo anno e una preghiera per la pace. Al termine il Canto del Veni Creator e la Benedizione Eucaristica.

Sabato 6 gennaio – Epifania del Signore

Orari S. Messe 7:30 – 9:00 – 10:30 – 12:00

Ore 16:30 – Vespro cantato con le monache

Ore 17:00 – Santa Messa dell’Epifania del Signore (trasmessa in streaming)

Le celebrazioni trasmesse in streaming saranno visibili sul canale YouTube
“Santa Rita da Cascia Agostiniana”

Continua il nostro viaggio lungo l’Avvento, in compagnia di Padre Pietro Bellini, della comunità dei padri agostiniani di Cascia. Venite con noi alla scoperta della seconda domenica di attesa dell’arrivo di Gesù!!

Bisogna attrezzarci per il cammino

Nella prima settimana di Avvento abbiamo riflettuto sul coraggio e la speranza che servono per riprendere il nostro cammino verso Dio. Quindi ora siamo pronti a partire, ma ci serve ancora qualcosa

Il messaggio di questa seconda settimana, infatti, ci invita a preparare il bagaglio, a fare in modo che non sia troppo pesante, per intraprendere questo viaggio incontro al senso della nostra esistenza, che è l’incontro con Dio.
Allora, impariamo a svuotare più che a riempire il nostro bagaglio…

La Parola di Dio illumina la strada

Ecco, il Signore Dio viene con potenza… Ha con sé il premio, la sua ricompensa lo precede… preparate la via, spianate la strada davanti a Lui”.

Isaia (40, 1-3)

Dio stesso ci traccia il programma di questo viaggio. Un programma apparentemente strano, perché non siamo noi a dover andare verso Lui, ma è Lui che ci viene incontro.

Ascoltiamolo dalla Sua parola che ci viene proposta per questa settimana: Isaia ci chiede di preparare la via nel deserto, spianare la strada, innalzare le valli, abbassare monti e colli, trasformare i terreni accidentati in strade pianeggianti e quelli scoscesi in vallate… ma cosa ci chiede veramente? Di lavorare su di noi!

Per la nostra vita: liberiamoci da noi stessi!

Dalle parole di Isaia, capiamo che non dobbiamo andare chissà dove, perché è Lui che viene a noi… dobbiamo solo andargli incontro, uscire da casa, uscire dal nostro guscio, dal nostro bunker.

Sì, perché ci siamo rintanati nei nostri bunker interiori, e ci troviamo prigionieri di noi stessi, in noi stessi, vittime e carnefici insieme…

… può essere il bunker della paura,

o il bunker della stanchezza,

o il bunker della rabbia, contro tutto e contro tutti,

o il bunker dell’odio, del rancore, della vendetta,

o il bunker delle dipendenze,

o il bunker degli errori passati,

o il bunker delle situazioni logore e sfilacciate,

o il bunker della depressione, della disperazione…

o… o… ognuno di noi ha il suo bunker interiore, carcere tenebroso.

Camminare verso Dio, inizia dal liberarci da noi stessi, da ciò che ci tiene prigionieri. Dio è il nostro liberatore, il nostro salvatore. Fidiamoci di Lui. Egli è molto interessato ad incontrarci

DOMENICA 10 DICEMBRE SEGUI IN DIRETTA LA SANTA MESSA PER LA SECONDA DOMENICA DI AVVENTO

Domenica 3 dicembre inizia l’Avvento. Ti invitiamo a vivere insieme questo tempo prezioso per meditare e crescere, in attesa di Gesù!! 
Ad aiutarci nell’aprire i cuori e nell’esercitare lo Spirito, c’è Padre Pietro Bellini, della comunità dei padri agostiniani di Cascia.

Cosa serve per riprendere il cammino?

L’Avvento segna anche l’inizio del nuovo anno liturgico. Perciò ci prepariamo a vivere allo stesso tempo l’essere cristiani, un percorso di fede da rinnovare. E, per intraprendere bene un viaggio occorre che ci mettiamo dentro due stati d’animo indispensabili.

Il coraggio di ricominciare daccapo. Coraggio perché guardando indietro, sentiamo magari ancora l’amaro e la delusione della nostra esperienza passata, dei fallimenti, delle mosse sbagliate fatte, degli sforzi ‘inutili’ (almeno ci sembrano), fatti nel proposito di migliorarci.

La speranza che dà la gioia, la speranza che non muore mai.
Se ancora non ho raggiunto gli obiettivi, la speranza mi dice che però posso farcela, allora ritento di nuovo. La speranza di potercela fare mi dona la gioia del cuore e sollecita la mia buona volontà.

La Parola di Dio illumina la strada

Quello che dico a voi lo dico a tutti: Vegliate!

DAL VANGELO DI MARCO (13, 33-37)

Il brano evangelico che apre l’Avvento ci esorta a essere vigili, a tenere gli occhi aperti e puntare il nostro sguardo al ritorno del Cristo risorto alla fine dei tempi. Gesù paragona i discepoli a dei servitori, ai quali il datore di lavoro ha affidato i suoi beni per gestirli (beni di natura e di grazia). Beni che i servitori debbono conservare e far fruttare per essi stessi e per gli altri. Il datore di lavoro arriverà non si sa quando e vuol trovare i servitori al loro posto. Quei servitori siamo anche noi oggi. E abbiamo il compito di vegliare nella gioia, ascoltando e vivendo la Parola di Dio, facendo in modo che Lui abiti in noi, fin da subito.

Per la nostra vita: Dio è all’uscio del nostro cuore

Di fronte alle terribili guerre che insanguinano molte nazioni e popoli del mondo; alla situazione disperata di milioni di donne e uomini che fuggono dalle guerre, dalla fame, dalle ingiustizie sociali, dagli eventi catastrofici naturali; di fronte alle tragedie che ogni giorno colpiscono bambini, ragazze e ragazzi, e distruggono la loro vita e quella delle rispettive famiglie: sentiamo nostalgia di amore, pace, fraternità, giustizia.

Verrebbe da chiedere: O Signore, perché non scendi sulla terra a mettere un po’ di ordine, tu che sei morto per fare del nostro mondo un regno di giustizia e di pace?

Ma penso che il Signore risponderebbe: Io vengo, anzi, sto già in mezzo a voi. Sono davanti all’uscio della tua casa, del tuo cuore. Busso e aspetto. Se mi apri la porta, io entro; ma non sono un ladro, non entro per forza, se tu non vuoi. Aprimi la porta… vienimi incontro, sulle strade del mondo e della tua vita. Collaboriamo insieme: se non ti muovi, se non fai nulla di nuovo, il mondo rimarrà com’è. 

Incomincia dai piccoli gesti della tua vita quotidiana. Muoviti dal tuo torpore e dalla paura che ti blocca. Cammineremo insieme, tu ed io: abbi fiducia in me, coltiva la speranza, diventa una piccola fabbrica di amore

DOMENICA 3 DICEMBRE SEGUI IN DIRETTA LA SANTA MESSA PER LA PRIMA DOMENICA DI AVVENTO

Armando Diego soffre fin dalla nascita di una patologia alla colonna vertebrale e proviene da una famiglia povera di tre fratelli in cui solo il padre lavora, mente la madre è morta a causa di un cancro. Frequentando l’Istituto Superiore Pedagogico Gregorio Mendel di Chuquibambilla, in Perù, gestito dai missionari agostiniani, ha trovato negli insegnanti e nei compagni di studio una nuova famiglia che lo sostiene nonostante le sue sfide fisiche, per realizzare il sogno di diventare insegnante e contribuire alla formazione delle future generazioni peruviane.

Vogliamo celebrare il Giving Tuesday, conosciuto in Italia come la Giornata Mondiale del Dono, ricordando la storia di uno degli oltre 2mila minori che la Fondazione Santa Rita da Cascia andrà a supportare grazie alla nostra campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi di Natale con il Cioccolario.

Il Giving Tuesday

Nasce a New York nel 2012 con una semplice idea: perché, dopo il Black Friday, non dedicare un giorno alla generosità? Nasce così la Giornata Mondiale del Dono, un giorno in cui siamo tutti invitati a donare.

Negli anni, questa giornata  è diventata un vero e proprio movimento globale, che ispira milioni di persone a impegnarsi ogni giorno per costruire un mondo più giusto e solidale.

Il Cioccolario

Anche tu puoi dimostrare la tua generosità, aderendo alla nostra campagna del Cioccolario. Si tratta di una tavoletta di cioccolato di alta qualità, al latte e fondente vegano, con la confezione che si trasforma in un pratico calendario da scrivania. Uno dono solidale che i  volontari distribuiranno nelle piazze di tutta Italia sabato 2 e domenica 3 dicembre e già disponibile online su cioccolario.org Per conoscere dove trovare i volontari si può consultare questa mappa

È proprio alla dolcezza del cioccolato che le nostre monache hanno voluto ispirarci, attraverso la Fondazione dai loro creata, per sostenere i progetti dedicati ai più fragili, in particolare ai bambini e alle bambine. Da quelli del Perù, che desiderano avere un luogo dove poter studiare e degli insegnanti, a quelli filippini, che hanno bisogno di cibo e di assistenza medica;  dai minori in Africa, i quali vorrebbero un pulmino che li accompagni a scuola e un ospedale dove potersi curare, alle Apette e ai Millefiori dell’Alveare di Santa Rita, che sognano una casa e una famiglia.

Con la tua generosità, puoi fare la differenza!

Donare e assaggiare il gusto dolce della solidarietà, riscoprendo anche quello del proprio benessere, attraverso tanti appuntamenti da fissare sul calendario, secondo il messaggio che “farsi e fare del bene non è mai stato così buono!” Questo l’obiettivo del Cioccolario, la tavoletta di cioccolato di alta qualità al latte e vegano, con la confezione che diventa un calendario da scrivania. È il dono solidale al centro della campagna di Natale della Fondazione Santa Rita per sostenere i più fragili.

La tavoletta è già disponibile a questo link, in formato doppio, fondente e al latte, con una donazione minima di 18 euro.  Inoltre, sabato 2 e domenica 3 dicembre, in tutta Italia, da nord a sud, sarà distribuita nelle piazze da centinaia di volontari della Fondazione, con una donazione minima di 9 euro per ogni singola tavoletta. Per scoprire le località in cui sarà possibile trovare il Cioccolario, è già disponibile la mappa

I fondi raccolti andranno a sostenere i progetti di solidarietà della Fondazione per i più fragili, in Italia e nel mondo. Saranno raggiunti oltre 2mila bambini e bambine, nonché migliaia di famiglie.
La Fondazione è stata creata dal monastero per portare avanti le sue opere di solidarietà e altri progetti benefici. 

La Madre Priora, “Fare del bene agli altri significa farlo prima di tutto a noi stessi”

“In questi tempi difficili, in cui spirano venti di guerra, la nostra Fondazione vuole fare la sua parte, continuando a sostenere i più fragili, in nome dei valori ritiani di solidarietà e fratellanza, ma anche invitando a donarsi momenti di felicità personali – commenta Suor Maria Rosa Bernardinis, la Madre Priora del nostro monastero che è anche la Presidente della Fondazione– Doniamo e assaggiamo il gusto dolce della solidarietà, per riscoprire che fare del bene agli altri significa farlo prima di tutto a noi stessi, senza dimenticare di concederci una coccola. Invito tutti a trovare la piazza e il volontario più vicini oppure ad andare sul sito dedicato, per portarsi a casa e portare nel mondo la dolcezza della solidarietà”.


Cibo, diritto alla salute e all’educazione in Italia e all’estero

Con i fondi raccolti grazie al Cioccolario, la Fondazione potrà continuare a portare avanti il suo impegno in favore dei più fragili. A partire dall’Alveare, il progetto di accoglienza per minori in difficoltà fondato a Cascia (PG), accanto al monastero, dalla Beata Fasce, la storica Badessa, ben 85 anni fa, per poi spostarsi all’estero. Dal Perù, con i progetti educativi degli agostiniani a Chuquibambilla e Cuzco, all’Africa, per la ricostruzione di un ospedale a Namu (Nigeria) e il sostegno a una scuola a Ishiara (Kenya), fino a giungere alle Filippine. In questo Paese la Fondazione offre cibo e assistenza medica per i più poveri, grazie alla Casa di Accoglienza “Madre Alessandra Macaione” delle monache agostiniane di Bulacan. E inoltre supporta la scuola e l’assistenza alla comunità tra le baracche di San Pedro, da parte delle suore orsoline.

Il cioccolato etico, ecosostenibile e solidale

Il cioccolato scelto è di alta qualità, con una filiera di lavorazione artigianale, etica e ecosostenibile, In particolare, le materie prime sono eccellenti, con attenzione alle intolleranze alimentari. Le fave di cacao vengono acquistate in Ecuador presso piccole imprese a gestione familiare che prediligono l’assunzione delle donne. L’imballaggio è plastic free.

Profondamente colpite dalla storia della giovane Giulia Cecchettin, l’ultima di tante, troppe vite stroncate con ferocia dalle mani di un uomo, le monache del Monastero Santa Rita da Cascia, ribadiscono il loro no alla violenza illuminando di rosso la facciata della Basilica, in occasione del 25 novembre, e chiedendo per le nuove generazioni un’educazione all’amore.

Lo fanno accogliendo l’invito giunto dall’amministrazione comunale, da sempre sensibile al tema, anche a portare un messaggio agli studenti di Cascia che incontreranno sabato mattina. L’occasione è un evento voluto dal Comune per la comunità e principalmente per le scuole, in programma alla Sala della Pace del Santuario il 25 novembre dalle 10:30, durante il quale si terrà il readingTi amo da morire”, di Margherita Romaniello, con gli attori Roberta Giarrusso e Pino Quartullo.  

La Priora: le donne non sono strumenti nelle mani degli uomini

Nella Bibbia – riflette Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia – le donne non sono strumenti nelle mani di qualcuno, bensì protagoniste al fianco di Cristo. In particolare, in tempi in cui le figure femminili erano sottomesse agli uomini, affidando alle donne l’annuncio della Risurrezione, Dio ci sorprende. Ma la sua scelta non è gerarchica, anzi ci indica la via giusta, quella della collaborazione tra maschile e femminile perché la presenza di ognuno sia davvero feconda.

Oggi, invece, le donne, sono costrette a fermarsi alla “Passione”, costrette dagli uomini”.

Imparare da Dio la strada del rispetto e “andando a scuola” di amore, quello vero

“È dovere di tutti – continua la Madre – fare in modo che questo calvario finisca. Perciò invito ogni uomo a imparare da Dio la strada del rispetto, della parità e dell’amore, così da amare ma per davvero.
Vediamo un’estrema necessità di portare nelle famiglie e nelle scuole un’educazione all’amore perché la sua radice si innesti, cresca e venga diffusa. L’amore vero, che ascolta, comprende, dialoga, dà gioia, mette prima l’altro e perciò ci eleva.

I sentimenti non sono una debolezza

“Si smetta – ha concluso – di vedere come debolezza o limite l’amore, soprattutto se associato alla sfera maschile. L’amore è essenziale per avere consapevolezza di sé e degli altri e rompere l’onda dilagante di violenza e femminicidi.

L’amore è ciò che Santa Rita da sempre ci insegna e proprio con l’amore ci auguriamo che ogni essere umano possa rivoluzionare il suo cammino”.

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