La preghiera è il caldo abbraccio che ci lega a Dio: iniziano i 15 Giovedì di Santa Rita

Nuova vita per le scuole superiori di Cascia, ospiti del Monastero

Dalle Api alle Rose, la Priora parla alle famiglie

18 gennaio, ricordo della nascita al cielo della Beata Fasce a Cascia e su Tv2000

“Dalle Api alle Rose”, Luciana Delle Donne: “Non lavoro per guadagnare”

Il Sentiero di Santa Rita è interamente percorribile: il messaggio della Priora

Padre Gabriele Pedicino: nuovo Provinciale degli Agostiniani

Partecipa al bando per il servizio civile 2023

“Dalle Api alle Rose”, come possiamo prenderci per mano?

Incontro Pia Unione in Sardegna

Un percorso per riscoprire come “la preghiera sia il caldo abbraccio che ci lega a Dio”. Questo l’intento con cui abbiamo pensato il percorso online 2024 dei 15 Giovedì di Santa Rita, il cammino di preghiera e riflessione con cui per il terzo anno consecutivo ci prepareremo insieme alla festa del 22 maggio, a partire da giovedì 8 febbraio.

Un percorso pensato accogliendo due inviti. Il primo, quello di Papa Francesco che ha scelto il 2024 come l’Anno della Preghiera, in preparazione del Giubileo 2025. Per il pontefice “la preghiera è il respiro della fede”, come scrive nella prefazione del libro di Angelo Comastri “Pregare oggi. Una sfida da vincere”, il primo dei brevi testi pensati per accompagnare i fedeli durante l’Anno della Preghiera. Il secondo invito è quello che raccoglie le numerose richieste dei devoti, che arrivano alle monache, su come imparare a pregare.

Il nostro percorso è il primo appuntamento dell’anno che riunisce tutti i devoti di Santa Rita, per fare memoria dei 15 anni in cui la santa portò sulla fronte la ferita causata dalla spina della corona di Cristo. Un cammino spirituale in modalità virtuale, sul sito e sui nostri social, (Facebook e Instagram), che diventa un rito collettivo per trovare ascolto, conforto e anche consiglio.

La preghiera nella vita personale e comunitaria

L’edizione 2024 svilupperà il tema della preghiera da due punti di vista, secondo le indicazioni del Papa: la preghiera nella vita personale e la preghiera nella vita della chiesa e del mondo, declinandoli in argomenti specifici.

Il contributo teologico arriverà da Padre Pasquale Cormio, rettore del Collegio ‘Santa Monica’ di Roma, alla luce del pensiero di Sant’Agostino e del Vangelo. Invece, Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del nostro monastero, tratterà l’aspetto più spirituale, secondo l’esempio evangelico e ritiano, sulla  base di quanto compreso dalle monache nel loro servizio di ascolto quotidiano dei devoti, attraverso il Ministero della Consolazione

Riguardo alla preghiera come connessione con se stessi, rifletteremo insieme sul senso di vuoto che la vita ci porta spesso a sperimentare. Un vuoto non colmabile né attraverso una persona, né un oggetto, ma solo attraverso il rapporto con Dio. Uno degli strumenti a nostra disposizione per entrare in relazione con Lui è proprio la preghiera, tema che approfondiremo secondo vari aspetti, a partire dal concetto di bisogno.

Nella seconda parte del nostro percorso, rifletteremo invece su come essere cristiani significhi vivere in un contesto comunitario che è la Chiesa, a cominciare da cosa significhi pregare nello Spirito.

Dirette streaming dalla Basilica

Sarà possibile seguire il percorso dei 15 Giovedì anche in presenza dalla Basilica di Cascia. Ogni giovedì alle 16.30 sarà recitata insieme la coroncina di Santa Rita.

Dalle ore 17:00 (dalle 18.00 a partire da aprile) ciascun devoto, ovunque sia, potrà collegarsi alla Basilica di Cascia per seguire la Messa, attraverso la diretta streaming sul canale YouTube del Monastero Santa Rita da Cascia.

Il calendario

Di seguito tutte le date:

  • 1° giovedì: 8 febbraio
  • 2° giovedì: 15 febbraio
  • 3° giovedì: 22 febbraio
  • 4° giovedì: 29 febbraio
  • 5° giovedì: 7 marzo
  • 6° giovedì: 14 marzo
  • 7° giovedì: 21 marzo
  • 8° giovedì: 26 marzo (martedì della Settimana Santa)
  • 9° giovedì: 4 aprile
  • 10° giovedì: 11 aprile
  • 11° giovedì: 18 aprile
  • 12° giovedì: 25 aprile
  • 13° giovedì: 2 maggio
  • 14° giovedì: 9 maggio
  • 15° giovedì: 16 maggio

Il Monastero Santa Rita e la città di Cascia hanno celebrato insieme il nuovo corso del Liceo Scientifico e dell’Istituto Professionale di Stato per l’Industria e l’Artigianato (IPSIA), che da gennaio 2024 sono “ospiti” delle monache nella rinnovata struttura, in via Beata Fasce, accanto all’Alveare di Santa Rita.

L’occasione è stata la giornata di open day, organizzata sabato 27 gennaio per le ragazze e ai ragazzi delle terze medie, che si preparano a una delle scelte più importanti per il loro futuro. Nei mesi passati, l’edificio di proprietà del Monastero è stato rimesso a norma grazie ad appositi lavori (finanziati con fondi erogati da Comune di Cascia e Provincia di Perugia e diretti dall’ingegnere Lanfranco Castellucci), che hanno fatto sì che la struttura potesse assolvere alla nuova funzione, secondo le esigenze delle scuole.

Le monache hanno visitato tutti i laboratori che arricchiscono l’offerta delle scuole

Le monache per i bisogni del territorio

Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero, e Suor Giacomina Stuani, hanno visitato con grande gioia la nuova casa di molti degli studenti di Cascia
Una casa che il Monastero ha messo a disposizione delle scuole, in attesa che la vecchia sede, danneggiata dal sisma 2016, sia demolita e che al suo posto nasca un nuovo polo scolastico.

La disponibilità delle monache, sempre in ascolto dei bisogni del territorio soprattutto per le conseguenze lasciate dal terremoto (già nel 2018 il Monastero ha permesso di tornare alla vita all’Ospedale di Cascia, grazie alla generosità di tanti di voi), ha garantito a Liceo e Ipsia non solo di portare avanti senza interruzioni le attività scolastiche, ma anche di accrescere la propria offerta formativa, attraverso numerose aule-laboratorio: Arte, CAD, Fab-Lab e Robotica, Impianti elettrici e automazione industriale, Lingue, Meccanica, Palestra, Scienze e nuovi laboratori quali un piccolo Teatro con palco e laboratorio di saldatura.

Nel laboratorio di elettronica

Sensibilità e disponibilità sono il valore aggiunto del Monastero, qui e nel mondo: parola della Dirigente scolastica

“Grazie alle monache – ha detto la Dirigente Scolastica, professoressa Rosella Tonti – abbiamo trasformato un problema in un’opportunità.
Questo edificio ha evitato che gli studenti finissero in strutture tipo container che non avrebbero avuto la stessa funzionalità e potenzialità. Infatti, il trasferimento ci fa beneficiare di un miglioramento, nell’ampliamento delle dotazioni tecniche e tecnologiche dei laboratori e nella sicurezza delle aule”.

Suor Maria Rosa e Suor Giacomina con il Sindaco, la Dirigente Scolastica e diversi docenti dell’Istituto

“La presenza del Monastero Santa Rita qui a Cascia è un valore aggiunto, in termini di sensibilità e disponibilità, due valori da sempre portati avanti nei confronti della comunità locale e mondiale. Noi abbiamo accolto subito la loro mano tesa e poi Comune e Provincia hanno fatto la differenza, con fondi specifici che hanno reso realtà la delocalizzazione.
Per sicurezza e qualità siamo, così, riusciti a fornire agli studenti che frequenteranno la nostra scuola dei livelli ancor più elevati“.

“Ringrazio – infine – tutto il personale dell’Istituto, le famiglie degli studenti e i ragazzi stessi, che si sono tutti impegnati nel trasloco, per ‘ricostruire’ simbolicamente qui la loro scuola“.

Ringraziamenti sono giunti anche da parte del sindaco di Cascia, Mario De Carolis, che, presente insieme a Niccolò Sabatini, assessore alle Politiche giovanili, ha ribadito il clima di grande collaborazione con le monache, definendole un punto di riferimento.

Cambia con il nuovo anno, sulla nostra storica rivista “Dalle Api alle Rose”, la rubrica della nostra Madre Priora, Suor Maria Rosa Bernardinis, che ha deciso di rivolgersi direttamente alle famiglie, attraverso 6 temi individuati come importanti.

 La Madre parte dal dialogo e dall’ascolto, sottolineando come la famiglia, cellula vitale della nostra società, “dev’essere luogo d’incontro, dialogo, di esercizio nella conoscenza di sé e accoglienza dell’altro; luogo dove inizia la pace e dove va coltivata, spazio dove si cresce nel rispetto dei ruoli e delle regole, dove matura l’amore che, con la grazia di Dio, da eros si trasforma in agape (l’amore disinteressato, ndr)”.

La famiglia, riflesso d’amore della Santa Trinità

L’obiettivo della rubrica è quello di “comprendere insieme le dinamiche che esistono nella famiglia e la crisi che la investe in questo periodo, alla luce del Vangelo, per capire anche il progetto originario che il Signore ha pensato per la famiglia umana. È un’idea geniale, da folle innamorato la Sua, da non esitare come Verbo “a farsi carne”, scegliere una Madre, Maria, e un padre adottivo, Giuseppe, per portare a compimento le promesse fatte ad Abramo e alla sua discendenza e riportare l’umanità riconciliata, nella Famiglia di Dio Padre come figli nel Figlio, per mezzo del Battesimo”.

La Madre spiega come la famiglia cristiana deve conformarsi alla famiglia di Dio, per essere riflesso d’amore della Santa Trinità. “Per entrare in comunione con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo – sottolinea – , arrivare ad avere un cuore solo e un’anima sola verso di Loro e tra noi, occorrono fiducia, confidenza, silenzio ma per ascoltare e accogliere l’altro, rispetto reciproco, ricerca del bene comune e il dono di sé”.

I silenzi sono come muri

Secondo la claustrale, la preghiera di Gesù è un dialogo costante con il Padre e anche nei momenti di prova “Gesù insegna a non ripiegarci, a non chiuderci all’altro, ma continuare a credere nell’amore del Padre”. Così, anche nella vita familiare, tenendo come modello le relazioni nella vita trinitaria, dovrebbero essere importanti il dialogo e soprattutto l’ascolto. Tante famiglie, che oggi sono in crisi, hanno come problema proprio la non cura di questi aspetti.

Commenta Suor Maria Rosa: “I silenzi che s’instaurano fanno aumentare il disagio, perché questi non sono strumento per ascoltare l’altro ma sono muri che s’innalzano per autodifendersi. Basta poco a volte per vincere le resistenze. Papa Francesco ci insegna tre parole che possono aiutare a instaurare un dialogo sincero in famiglia e sono: grazie, permesso e scusa. Se poi si inizia la giornata anche con un buongiorno e una preghiera insieme al Signore, sono sicura che le durezze cominceranno a sgretolarsi.

Con il dialogo e l’ascolto, l’amore è paziente

Infine, un riferimento a Santa Rita, esperta nella vita familiare e santa del dialogo. La taumaturga umbra ci “dice che in famiglia non va sempre tutto bene: anche lei ha avuto difficoltà col marito – si legge nella rubrica – . Se Paolo, però, si è avvicinato all’amore vero, non saranno state solo le preghiere che Rita innalzava al Signore, ma anche le parole, non urlate ma di sostegno, dette al momento giusto, che l’hanno portato a riflettere. Col dialogo e l’ascolto, l’amore è paziente… sa scusare e scusarci, per raggiungere la piena maturità, specchio dell’Amore del Signore!”

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Domani 18 gennaio si celebra il ricordo della nascita al Cielo della Beata Madre Maria Teresa Fasce, che nella prima metà del 1900 è stata per 27 anni badessa del nostro monastero. Ha trasformato il volto di Cascia e ha contribuito a diffondere in tutto il mondo il culto di Santa Rita.

Tra preghiera e azione

Con il suo carisma e le sue opere, la Fasce ha così impresso un segno indelebile nella storia di Cascia e della Chiesa, tanto importante che nel 1997 è stata proclamata beata.

Maria Fasce, detta Marietta, nasce a Torriglia (GE) il 27 dicembre 1881. Nel 1900, a 19 anni si innamora di Santa Rita, da poco proclamata santa. E decide di voler diventare monaca e di volerlo fare proprio presso il Monastero Santa Rita, in quel minuscolo paese, sperduto nel cuore dell’Umbria, che allora era Cascia.

Nonostante la sua anima fortemente contemplativa, il suo nome è legato alle opere concrete da lei volute che hanno cambiato il volto della città. Prima fra tutte la Basilica, e poi l’Alveare di Santa Rita, il progetto di accoglienza per minori provenienti da famiglie in difficoltà economica e sociale. Senza dimenticare l’ideazione e creazione di “Dalle Api alle Rose”, la storica rivista del monastero che nel 2023 ha festeggiato i suoi primi 100 anni.

Per oltre venticinque anni la sua vita si accompagna a un tumore al seno, considerato da lei il suo più grande tesoro, in quanto le dà modo di offrire ancor di più la sua vita a Dio nella sofferenza. La malattia riserva al corpo estenuanti sofferenze, ma il suo spirito resta sempre pronto all’azione.

Chiude gli occhi alla terra, per aprirli alla vita eterna, il 18 gennaio 1947. Le sue spoglie benedette riposano nella Basilica Inferiore di Cascia.

Gli eventi

Due gli appuntamenti previsti per celebrare questa ricorrenza. Domani mattina appuntamento televisivo con Di Buon Mattino su Tv2000, in diretta da Cascia con la Madre Priora, Suor Maria Rosa Bernardinis, che ci accompagnerà a conoscere meglio la Beata Fasce.

Domani sera celebrazione di ringraziamento, con il rosario alle ore 17.30 e la Santa Messa alle ore 18, presso la Basilica Inferiore di Cascia, animata dalla Corale Santa Rita. Seguirà un rinfresco con le Monache nel Parlatorio grande (ingresso all’inizio dei portici).

“Ho avuto tanti premi ma quello di oggi è una benedizione”.

Così inizia nel primo numero 2024 di “Dalle Api alle Rose” l’intervista a Luciana Delle Donne, la prima imprenditrice che nello scorso ottobre ha ricevuto a Cascia il premio “Madre Maria Teresa Fasce”. È il riconoscimento ideato dalle monache del nostro monastero agostiniano per celebrare l’imprenditoria ispirata alla carità evangelica, secondo l’esempio della storica Badessa.

Luciana è una di quelle donne che ti contamina con la sua energia e la sua volontà di generare bellezza dove non c’è. Con la sua impresa sociale “Officina Creativa” e il suo brand “Made in Carcere”, dopo aver rinunciato a una carriera manageriale di successo, genera profitto con l’obiettivo di promuovere il reinserimento sociale di detenute e detenuti, attraverso il lavoro creativo di sartoria da tessuti di recupero e di scarto e altre attività produttive, riportando al centro un’idea di economia che valorizzi il benessere sociale e la persona.

Made in Carcere

“Nel 2000, già dirigente a 40 anni, sbarco a Milano, dopo aver realizzato la prima banca on line guadagnavo molto bene ma non ero più felice – racconta Luciana –  Volevo fare qualcosa per riaccendere la luce negli occhi delle persone dimenticate, per cui ho abbandonato comodità e benefit per tornare a Lecce. Volevo aiutare gli ultimi degli ultimi, così sono approdata nel mondo scomodo delle carceri e delle loro detenute, un modo indiretto di aiutare anche i loro figli, considerando che quasi tutte sono mamme”

Da 17 anni Luciana vive di volontariato, garantendo uno stipendio mensile alle persone di cui si prendo cura e facendo sì che il lavoro sia lo strumento per permettere la loro riabilitazione, con la diminuzione della percentuale di coloro che tornano a delinquere una volta fuori.

“Donarsi è l’economia del futuro”

Come la Beata Fasce, anche Luciana ha inseguito un’intuizione di bene, facendo una scelta illogica per il mondo. Inoltre, entrambe sono state un modello di maternità spirituale e femminile, la Beata accogliendo le Apette e Luciana le donne detenute.

Per lei “donarsi è l’economia del futuro” e “dare e darsi è la nuova frontiera della ricchezza”, nel senso che “aiutando gli altri a crescere possiamo costruire un mondo migliore, altrimenti avremo sempre più disuguaglianze economiche, culturali e sociali che porteranno all’esclusione di tantissime persone che non hanno l’opportunità di esprimere le loro capacità, creatività, competenza. L’economia del futuro deve puntare al benessere comune, come avviene con il nostro modello di economia circolare e rigenerativa orami replicato da tanti e che negli anni è notevolmente cresciuto.

Conclude:

“Non lavoro per guadagnare, il mio obiettivo non è vendere più borse, ma aiutare più persone.

Il Bil (Benessere interno lordo)

Tanto che Luciana vorrebbe essere una pioniera anche nell’introdurre il Bil (Benessere Interno Lordo), come nuovo parametro economico, abbattendo invece l’attuale Pil (Prodotto Interno Lordo).

“Da anni affrontiamo questa sfida – spiega – Grazie a un progetto con la Fondazione del Sud e l’Università Cattolica, stiamo promuovendo un modello che pone come indicatori prioritari i parametri del benessere anziché del profitto. Il benessere, per noi, implica la costruzione di valori intangibili, spesso trascurati, ponendo al centro l’impegno per la crescita culturale e sociale di ciascun individuo. A maggio 2023, abbiamo presentato i primi risultati di uno studio di fattibilità, basato su interviste alle donne detenute, monitorando indicatori come l’autostima, la fiducia in sé stessi e la capacità di relazionarsi con gli altri. Il carcere, inizialmente concepito come luogo di punizione, diventa così un ambiente per ricostruire nuove identità e dignità, permettendo il perdono, perché ci sono il tempo e lo spazio per farlo.

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E’ stato inaugurato questa mattina il tratto, chiuso da molti anni, del Sentiero di Santa Rita. Si tratta del percorso escursionistico che collega Cascia con Roccaporena, la frazione in cui la santa è nata.

Da oggi, grazie ai lavori di Regione Umbria e Comune di Cascia, il sentiero è interamente percorribile. Per pellegrini e turisti diventa così più completa e piena l’esperienza di camminare sulle orme della santa tra natura e Spirito.

Il taglio del nastro

“Auguriamo a chi percorre il sentiero di ritrovare sé stesso seguendo i passi di Rita, anche lungo la strada della santità”

“Accogliamo con gioia la nuova vita restituita al sentiero di Santa Rita, traccia della sua presenza storica e spirituale.
Chi giunge a Cascia porta avanti una ricerca e lo fa sia ai piedi di Rita che esplorando i suoi luoghi, attraverso la meravigliosa natura che li abbraccia.
Confidiamo, perciò, che possa essere per molti un’occasione rinnovata per vivere Cascia come luogo dello Spirito. E, immaginando qui la santa a contatto col mondo della natura, per avvertire come lei in esso la presenza di Dio, che lo rende dono di cui prendersi cura.
Auguriamo a chi percorre il sentiero di trovare ciò che cerca. E ritrovare sé stesso seguendo i passi di Rita, anche lungo la strada della santità che la nostra piccola grande donna ha fatto sua”.

È il messaggio che Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, ha voluto far arrivare questa mattina all’inaugurazione.
Ha partecipato a nome della Madre e della comunità ritiana, Suor Annamaria Mannarà.

Un momento dell’inaugurazione, davanti ai resti del Molino di Santa Rita

L’intervento e la novità

Oggetto della cerimonia, un segmento dell’antico percorso, quello che va da Roccaporena ai resti del Molino di Santa Rita. Un mulino nei pressi del quale, secondo documenti storici, Rita visse col marito e i figli prima di entrare in monastero.

I lavori di ripristino e potenziamento sono stati finanziati dalla Regione Umbria, per la quale era presente l’assessore alle infrastrutture Enrico Melasecche e attuati di concerto col Comune di Cascia, per il quale ha presenziato il sindaco Mario De Carolis, con l’amministrazione.

“La riapertura di questo tratto del sentiero, chiuso da molti anni – ha dichiarato il sindaco De Carolis – risponde all’esigenza di coloro che vogliono vivere l’esperienza di percorrere il sentiero dove anche Santa Rita ha camminato, attraversando una vallata incontaminata bellissima che fa incontrare natura e spiritualità, nel nome della nostra santa.
È un’offerta pensata per un nuovo tipo di turismo che ha una forte richiesta nei nostri territori, che sarà incrementata dai lavori che seguiranno sul tratto già percorribile del sentiero, insieme a quelli per la realizzazione della Ciclovia di Santa Rita, che ci connetterà al percorso dell’ex ferrovia Spoleto-Norcia e alla rete cicloturistica regionale”.

È Padre Gabriele Pedicino il nuovo Priore della Provincia d’Italia degli Agostiniani. Il suo mandato inizierà ufficialmente durante il Capitolo Provinciale Ordinario, che si celebrerà proprio qui a Cascia, dal 15 al 19 aprile.

Nato a Roma, da quasi 28 anni nella famiglia agostiniana, Padre Gabriele attualmente è rettore, parroco e sacrista della Basilica Santa Maria dei Miracoli di Andria in Puglia, dove è arrivato dopo ben 19 anni vissuti nella Basilica di San Nicola da Tolentino, dove ha ricoperto il ruolo di priore.

Da parte della Famiglia Agostiniana e Ritiana di Cascia, i migliori auguri per questo nuovo importante cammino a Padre Gabriele!

Cogliamo anche l’occasione per ringraziare Padre Giustino Casciano, che attualmente ricopre l’incarico di Priore Provinciale, per i suoi anni di prezioso servizio!

Sino al 15 febbraio, è possibile partecipare al bando per il Servizio Civile Nazionale 2023, rivolto a giovani e giovane tra i 18 e i 28 anni, per un periodo di 12 mesi, da poter svolgere anche presso il nostro monastero, nell’ambito del progetto “Percorsi di fede”.

Il progetto punta a riscoprire e rilanciare, attraverso una strategia coordinata e integrata, il patrimonio liturgico, storico, artistico, architettonico, museale, paesaggistico dei complessi religiosi e dei luoghi di culto. L’obiettivo è lo sviluppo di un turismo religioso sostenibile, accessibile ed inclusivo. Un turismo che consenta di vivere un’esperienza intima, emotiva, sociale in armonia con il territorio e con l‘ambiente, ponendo al centro le esigenze delle persone con disabilità, anziani e giovani.

Sono 2 i posti a disposizione.

Per saperne di più, si possono consultare i documenti allegati.    

Salvare l’umanità, ricordando come la vita può essere condivisione e non competizione…una gara dove tutti perdiamo. Questo il messaggio con cui si apre il 2024 di “Dalle Api alle Rose”, la storica rivista del nostro monastero, il cui primo numero è già disponibile online e in arrivo nelle case di tutti gli abbonati.  

“La sostenibilità umana”

“Sempre più si parla di sostenibilità ambientale, tema centrale per il futuro, che anche noi abbiamo affrontato e messo in pratica”, così esordisce l’editoriale firmato da Suor Giacomina Stuani, la Direttrice Editoriale della rivista, per poi continuare: “Guardando la povertà, l’odio, la violenza e l’ennesima guerra in Medio oriente che dilaniano il mondo, però, penso che insieme dovremmo salvaguardare la sostenibilità umana. Intendo, fare in modo che anche l’umanità, la nostra caratteristica distintiva, sia salva, perché salvare la Terra e quindi gli uomini e le donne del domani, non ha valore se in loro manca l’umanità”

Evidenzia la claustrale: “Fatta di compassione, empatia, rispetto reciproco e solidarietà, l’umanità è la luce interiore che ci connette oltre le differenze: coltiva la cura degli altri e la consapevolezza che ogni vita è sacra. Siamo umani non da soli ma in rapporto agli altri, perché l’umanità è una dimensione sociale. Ecco, allora, dove lavorare: nelle relazioni, per nutrire l’umanità costruendo legami che ne riflettano tutta la bellezza”.

Il Premio “Beata Maria Teresa Fasce”

Secondo Suor Giacomina, il modo migliore per rimettere al centro l’umanità è “avere esempi da seguire per capire che si può essere umani, anche in tanta disumanità e che soprattutto è bello farlo!”.

Seguendo questo intuito, il nostro monastero ha voluto istituire un premio intitolato alla Beata Fasce “col quale andare alla ricerca di chi fa impresa non per profitto ma per creare impatto sociale e umano. Questo è lo sviluppo, orientato al Vangelo, che la Fasce insegna oggi al mondo. Lei, che nel 1900 ha messo in piedi a Cascia un impero del bene sui valori ritiani, perché aprire il cuore a Dio vuol dire aprirlo agli altri”.

Il primo numero della rivista è proprio l’intervista alla prima imprenditrice che, in occasione della festa della Fasce lo scorso ottobre, ha ricevuto il premio: Luciana Delle Donne, fondatrice dell’impresa sociale Officina Creativa e del marchio Made in Carcere.

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La famiglia agostiniana della Pia Unione di Santa Rita organizza il 28 gennaio a Siniscola (NU) il primo incontro regionale rivolto ai devoti residenti della Sardegna. Un’occasione di condivisione, preghiera e dialogo per consolidare e rafforzare la fede in Dio, ispirandosi ai valori della famiglia, della pace, del perdono e della riconciliazione di cui Santa Rita è testimone.

Già oltre 200 persone hanno aderito all’iniziativa, alla quale saranno presenti diversi gruppi da tutta la Sardegna!

L’invito a partecipare è rivolto a tutti. Non è necessario essere già affiliati alla PUP.

PROGRAMMA

ore 10:30 – Accoglienza dei partecipanti nella Parrocchia San Giovanni Battista

ore 11:00 – Conferenza sul tema “RITA DONNA DI PACE E PERDONO“ tenuta da P. Ludovico M. Centra O.S.A.

ore 12:00 – S. Messa presieduta da P. Ludovico M. Centra O.S.A.
Assistente spirituale PUP e Benedizione con la Reliquia di Santa Rita

Foto di gruppo e saluti

Per informazioni contattare: Rita Meloni – 333 232 3245

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