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Tanti appuntamenti in tv per la Festa di Santa Rita: da Rai 1 a Tv2000

Quindicesimo Giovedì di Santa Rita, pregare è costruire ponti d’amore con gli altri

Donne di Rita 2024, scelte per essere “custodi di vita e di futuro”

Dalle Api alle Rose, verso la Festa nel segno della fiducia, dei giovani e del futuro

Il processo di beatificazione di Santa Rita del 1626: presentazione a Cascia il 17 maggio

Novena di Santa Rita 2024: appuntamenti in Basilica

Verso la Festa: dal 12 maggio la Novena, torna il Rosario in diretta social dalla clausura.

Quattordicesimo Giovedì di Santa Rita, ringraziare Dio apre il cuore agli altri

Donare la vita non vuol dire solo concepirla

Santa Rita entra direttamente a casa tua! Se non puoi essere presente alla nostra Festa a Cascia (PG), puoi comunque fare parte della nostra grande famiglia attraverso i nostri canali social.

Di seguito l’elenco di tutte le dirette.

20 MAGGIO

Ore 10.00 – SALA DELLA PACE
Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2024” – testimonianza e presentazione delle “Donne di Rita” 2024Cristina Fazzi, Virginia Campanile, Anna Jabbour
Presenta il noto conduttore televisivo e giornalista Roberto Giacobbo
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21 MAGGIO

Ore 16.30 – BASILICA DI SANTA RITA
Santa Messa della Famiglia Agostiniana, celebrata dal Priore Generale degli Agostiniani, Padre Alejandro Moral Anton
Al termine consegna del “Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2024” con il messaggio della Madre Priora del Monastero Santa Rita da CasciaSuor Maria Rosa Bernardinis
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Ore 18.00 – Solenne celebrazione del Transito di Santa Rita
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Ore 21.30 – BASILICA DI SANTA RITA
Accoglienza Fiaccola della Pace e del Perdono. Accensione tripode e preghiera di affidamento
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22 MAGGIO, FESTA DI SANTA RITA

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Ore 10.30 – VIALE DEL SANTUARIO
Arrivo Processione da Roccaporena e Corteo Storico con la Statua di Santa Rita

Ore 11.00 – SALA DELLA PACE
Solenne Pontificale presieduto dal Cardinale Robert F. Prevost osa, Prefetto del Dicastero per i Vescovi

Al termine Processione, Corteo e statua proseguono fino alla Basilica

Ore 12.00 – SAGRATO DELLA BASILICA DI SANTA RITA
Supplica a Santa Rita e Benedizione delle Rose

Ore 18.00 – BASILICA DI SANTA RITA
Messa per benefattori e benefattrici del Santuario, presieduta dal Rettore, Padre Mario De Santis
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Mancano solo pochissimi giorni alla Festa di Santa Rita 2024 e qui a Cascia l’atmosfera è già speciale. Tanta è l’attenzione anche di tv e giornali verso la festa e la figura della santa. Ecco tutti gli appuntamenti.

A sua Immagine il 19 maggio

Oggi, domenica 19 maggio, su Rai 1 eccezionalmente in diretta dalle ore 11:20, il noto programma A sua Immagine, dedicherà la puntata a Santa Rita.

Per approfondire il carisma e la devozione ritiana, in studio saranno presenti, insieme alla conduttrice Lorena Bianchetti, l’agostiniano Padre Pasquale Cormio e Raffaella Perin, docente di storia del cristianesimo.

Da Cascia, invece, due contributi video racconteranno i miracoli della santa, grazie a Padre Pietro Bellini, della comunità agostiniana, e i luoghi ritiani con la presenza della Madre Priora del Monastero Santa Rita, Suor Maria Rosa Bernardinis, che fa riferimento anche all’opera di solidarietà portata avanti dalle monache attraverso la Fondazione Santa Rita da Cascia.

Porterà la sua testimonianza molto forte Virginia Campanile, di Otranto (Lecce),una delle Donne di Rita 2024, che il 21 maggio a Cascia riceverà 
il Riconoscimento Internazionale Santa Rita per aver affrontato con amore 
la perdita di suo figlio, offrendo perdono a chi ne ha causato la morte in un incidente stradale, e aiuto e ascolto a tanti genitori nel lutto e ragazzi in condizione di fragilità.

21 maggio: Santa Rita a L’Ora Solare

Nel salotto di Paola Saluzzi, martedì 21 maggio dalle ore 12.20, si parla a tutto campo della santa degli impossibili. Ospiti Padre Ludovico Maria Centra, assistente ecclesiastico della Pia Unione Primaria Santa Rita, rettore e parroco della Basilica della Madre del Buon Consiglio di Genazzano, insieme a Virginia Campanile, da Otranto (Lecce), che riceve quest’anno il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2024 perché dal dolore indescrivibile per la perdita del figlio Daniele e dalla libertà e pace acquisite grazie al perdono offerto a chi ne ha causato la morte in un incidente stradale, ha fatto nascere un ‘investimento d’amore’ che condivide con gli altri: ascoltando e aiutando tanti genitori toccati dal lutto a ritornare a vivere e impegnandosi coi giovani per tutelarli nella fragilità sociale e psicologica, accompagnandoli a riscoprire la bellezza della vita. 

Racconterà la sua storia di maternità e coraggio, anche Sonia Russo da Lamezia Terme, con sua figlia Aurora Mariarita, “piccolo miracolo” nata sana dopo una diagnosi terribile in gravidanza!

22 maggio: speciale di Di Buon Mattino sulla Festa

A partire dalle 7.30, con all’interno la diretta del Pontificale, il programma della mattina di Tv2000 dedicherà un grande speciale ai festeggiamenti. I conduttori Giacomo Avanzi e Grazia Serra, avranno ospiti il padre agostiniano Vittorino Grossi, direttore della Rivista del Monastero Santa Rita da Cascia “Dalle Api alle Rose”, don Mimmo Minafra parroco della Parrocchia della Trasfigurazione di Bitritto (BA) e Luciana Daqua, da Reggio Calabria (donna premiata col Riconoscimento Santa Rita nel 2023).

Molti i collegamenti e i servizi da Cascia, che racconteranno gli eventi, la devozione ritiana, il corteo storico e anche la concretezza in termini di solidarietà della festa.

22 maggio: Santa Rita anche a In Cammino

Anche il programma preserale di Tv2000, in onda dalle 19.30 e condotto da Enrico Selleri sarà dedicato a Rita da Cascia, con in collegamento Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia e Monica Guarriello, coordinatrice della Fondazione Santa Rita da Cascia.

La festa anche in radio sulle frequenze di Mep Radio organizzazione

Presente alla Festa anche l’emittente radiofonica comunitaria della provincia di Rieti. In FM stereo, per le Provincie di Rieti, Perugia, Terni e L’Aquila ed in diretta live streaming.

“Siamo giunti al termine di questo percorso sulla preghiera. Abbiamo visto che pregare non è solo recitare formule, ma impegnarsi con la vita perché tutto il nostro essere si apra alla relazione con Dio. Dio che sempre ci precede e accompagna e desidera entrare nella nostra quotidianità per riempirci di pace e di gioia. L’incontro con questo nostro Dio: Padre, Figlio e Spirito Santo trasforma la nostra vita e la apre alla meravigliosa realtà della fratellanza”.

Così Suor Maria Rosa Bernardinis, la Madre Priora del nostro monastero, apre il nostro ultimo appuntamento di riflessione spirituale verso la Festa di Santa Rita. Considerando che l’incontro con Dio non solo trasforma la nostra vita, ma la apre alla meravigliosa realtà della fratellanza, concludiamo il nostro percorso parlando della preghiera di intercessione, una variante della preghiera di domanda a Dio, fatta non per sé, ma per chiedere favore per gli altri.

Interviene Padre Pasquale Cormio, Rettore del “Collegio Santa Monica” di Roma: “La preghiera di intercessione non è un dovere, ma l’essenza stessa di una vita divorata dall’amore di Dio per la conversione dei peccatori. La preghiera ottiene la fede per chi ancora non la possiede e assicura al tempo stesso la perseveranza e fedeltà a Dio per chi già crede.  Nella Chiesa non esiste il solo rapporto io-Dio, non esiste l’indifferenza per i fratelli o le sorelle. La preghiera è il ponte che ci permette di essere uniti anche nella distanza”.

La preghiera di intercessione

Padre Pasquale  spiega che “intercedere significa interporsi fra due parti, fare un passo verso qualcuno a favore di qualcun altro. L’intercessione non ci porta solo a ricordare a Dio i bisogni degli uomini, ma spinge anche noi ad aprirci al bisogno dell’altro, facendone memoria davanti a Dio. L’icona dell’intercessore è quella del Cristo crocifisso, che stende le sue braccia sulla croce per portare a Dio tutti gli uomini”

“Nell’intercessione chi prega non cerca solo il proprio interesse, ma anche quello degli altri (Fil 2,4), fino a pregare per coloro che gli fanno del male – evidenzia il padre – Questa forma di preghiera ci educa all’importanza della condivisione dei beni spirituali: non ci si salva da soli, ma perché qualcuno prega per noi! Lo stesso Papa Francesco conclude i suoi interventi sempre con una richiesta: “Per favore, non dimenticatevi di pregare per me”. Non si tratta di una frase di circostanza, ma della domanda di un bene che tutti possiamo scambiarci: l’aiuto che chiediamo al Signore per un nostro fratello o sorella”.

L’esempio di Sant’Agostino

«In verità la Chiesa non pregherebbe perché sia data la fede ai non credenti, se non credesse che Dio rivolge a sé le volontà degli uomini dirette altrove o addirittura contro. Infatti se la Chiesa chiede a Dio queste cose, ma poi pensa di potersele dare da se stessa, allora ha delle preghiere non autentiche» 

(Sant’Agostino, Il dono della perseveranza 23.63).

Sant’Agostino affida alla comunità dei fedeli il compito di pregare con insistenza perché i peccatori abbiano la grazia, i giusti perseverino nella giustizia, gli infedeli e i nemici giungano alla fede.

Secondo Padre Pasquale, “il Vescovo di Ippona deve aver fatto tesoro degli insegnamenti della madre Monica, che tanto ha pianto ed implorato Dio per la salvezza del figlio, che si era allontanato da una rettitudine morale e spirituale” 

L’esempio di Santa Rita

Santa Rita ci mostra il valore della preghiera di intercessione che non conosce frontiere, perché non esclude né gli assassini del marito né il bene dei familiari e dei figli, cosicché siano preservati dall’odio e dalla violenza di farsi giustizia da sé. La maternità di Rita si manifesta in questa capacità di generare i figli da un punto di vista biologico, ma nella preghiera anche da un punto di vista spirituale, chiedendo per loro al Signore il bene della vita eterna. 

La preghiera, il miracolo che può cambiare la nostra vita

Concludiamo facendo nostro l’augurio di Padre Pasquale: “che tutte le parole riportate possano servire a rinsaldare o riattivare un’esperienza di preghiera, sia nella solitudine della propria camera sia nella comunità dei fedeli in occasione delle celebrazioni dei sacramenti. Nella preghiera manifestiamo il bisogno di Dio nella nostra vita, ma anche l’aiuto e la solidarietà che possiamo scambiarci gli uni gli altri. La preghiera ci fa uscire dal nostro individualismo, per guadagnare il bene della fraternità. I santi ci formano a questa scuola di santità e di comunione. È il primo miracolo che può cambiare in meglio la nostra vita”.

GUARDA QUI LA MESSA DEL 15° GIOVEDì DI SANTA RITA

Cristina Fazzi, che da medico nello Zambia cura i bambini che sono gli ultimi della società; Virginia Campanile, che ha perso suo figlio ma è mamma per tanti genitori e ragazzi in difficoltà; Anna Jabbour, profuga siriana che per sua figlia ha attraversato la guerra divenendo testimone di pace. Sono queste le tre donne a cui, durante la nostra Festa, sarà assegnato quest’anno il prestigioso Riconoscimento Internazionale Santa Rita. Sono tre donne diverse ma unite, come tante nel mondo, dalla scelta di essere oggi, come Rita ieri, “custodi di vita e di futuro”.

Il significato del Premio

“Donne di Rita”, così sono chiamate le donne scelte per il prestigioso Riconoscimento Internazionale Santa Rita, che dal 1988 premia donne che come Rita da Cascia sanno incarnare ancora oggi i suoi valori, su cui si fonda il nostro presente, che è il domani del mondo.

Chi sono le tre Donne

Di seguito le tre donne che, il 20 maggio, alle 10.00 nella Sala della Pace del Santuario di Santa Rita a Cascia condivideranno le loro testimonianze, presentate dal noto giornalista e conduttore Roberto Giacobbo. E, il 21 maggio alle 17.30, nella Basilica, riceveranno il Riconoscimento.


Cristina Fazzi, medico di Enna (Sicilia), riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2024 per il rispetto, la giustizia e l’amore con cui nei suoi 24 anni di servizio, professionale e umano, nello Zambia, in Africa, ha protetto la vita e costruito il futuro di tante persone nelle aree di estrema povertà, con un’attenzione speciale ai bambini e ai giovani, in una società dove sono ultimi tra gli ultimi, spesso abusati e maltrattati: ha creato il primo centro di salute mentale del Paese per i minori e progetti formativi, per generare opportunità di cambiamento e realizzazione;

Virginia Campanile, che vive a Otranto (Lecce), riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2024 perché dal dolore indescrivibile per la perdita del figlio Daniele e dalla libertà e pace acquisite grazie al perdono offerto a chi ne ha causato la morte in un incidente stradale, ha fatto nascere un ‘investimento d’amore’ che condivide con gli altri: ascoltando e aiutando tanti genitori toccati dal lutto a ritornare a vivere e impegnandosi coi giovani per tutelarli nella fragilità sociale e psicologica, accompagnandoli a riscoprire la bellezza della vita; 

Anna Jabbour, che è nata ad Aleppo (Siria) ma oggi vive a Roma, riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2024 per la testimonianza di pace, fratellanza e fede che incarna con la sua storia: da profuga di guerra a mamma di speranza e coraggio per sua figlia e allo stesso tempo per tutti coloro che incontra. Anna non ha mai perduto il forte desiderio di sognare e impegnarsi per un futuro di umanità e unione che possa cancellare ogni odio e sofferenza.

Vuoi saperne di più?


Attivarci per garantire il futuro, assumendoci l’impegno gravoso quanto essenziale per “noi” adulti di essere “custodi e terreni fertili” per i giovani e contrastando così il pesante clima di sfiducia in cui ci troviamo a vivere.

Questo è l’invito che nel numero di maggio – giugno di Dalle Api alle Rose ci giunge dalla Direttrice Editoriale Suor Giacomina Stuani, nel suo editoriale, portando ad esempio le tre donne che anche quest’anno riceveranno il Riconoscimento Internazionale Santa Rita. Premio con cui da anni, in occasione della Festa di Santa Rita, celebriamo donne che ne incarnano ancora oggi i valori.

Viviamo in un clima di sfiducia

“Non è un segreto che viviamo in un pesante clima di sfiducia, alimentato da incertezze economiche, crisi ambientali, instabilità sociali e dal moltiplicarsi di guerre e violenze – esordisce Suor Giacomina – Basta guardaci in faccia per capire che la nostra fiducia è in pericolo: la fiducia verso il prossimo da cui ci distacchiamo sospettosi, quella nel futuro dove non vediamo luce, la fiducia in noi stessi che non ci percepiamo attori di cambiamento. Per riassumere, la fiducia nella vita, quella che Dio ha messo nelle nostre mani, come dono e responsabilità. La vita che si esprime in tutti, ma che trova la sua manifestazione più complessa e meravigliosa nei giovani, nelle nuove generazioni a cui si fa molto riferimento a livello politico e sociale, con tanta retorica e non abbastanza pratica, purtroppo”.

Continua la claustrale: “I giovani affrontano disagi, figli di pressioni sociali e culturali, precarietà, crisi di valori, eccessiva esposizione alle tecnologie, problemi legati ad autostima, violenza, isolamento e dipendenza. Fragili, sprofondano in ansia e depressione: un adolescente muore suicida ogni 11 minuti“.

Attiviamoci, allenando la nostra “intelligenza materna”

“i giovani sono davvero la nostra priorità?”, si chiede Suor Giacomina,.

E conclude con l’invito ad attivarci per il futuro, “allenando l’“intelligenza materna” […] più tipica ma non esclusiva delle donne, che ci porta ad agire come esseri chiamati al coraggio, alla gioia e alla speranza della vita. Allora potremo costruirci la fiducia ritrovata di cui abbiamo estremo bisogno”.

Sarà presentato venerdì 17 maggio, alle ore 16.00 presso la Sala Santa Chiara nei pressi del Santuario ritiano, il volume “Il processo di beatificazione di Santa Rita del 1626”.

Si tratta di uno studio, voluto dall’Arcidiocesi di Spoleto-Norcia e curato dal dottor Leonardo Lolli, stampata grazie al contributo del BIM (Bacino Imbrifero Montano) “Nera e Velino” ed edita da “Il Formichiere” di Foligno, sulle deposizioni e sulla documentazione del processo che ha condotto alla beatificazione di Santa Rita.

Intervengono, Sua Eccellenza Monsignor Renato Boccardo, Arcivescovo di Spoleto-Norcia e Sue Eccellenza il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi.

Un’opera inedita per conoscere meglio Santa Rita

«Il processo di beatificazione di Santa Rita del 1626 – afferma il curatore Lolli, in una nota diffusa dall’Arcidiocesi – è conservato nell’archivio diocesano a Spoleto. Finora era stato studiato, soprattutto dai padri agostiniani, per ricostruire la vita di Santa Rita. Ma non era mai stato tradotto e trascritto integralmente. Quindi possiamo dire che si tratta di un’opera assolutamente inedita. Vi sono contenute una raccolta di testimonianze scritte a Cascia, che raccontano la fama di santità, le virtù e i miracoli di Santa Rita. Quest’opera ha l’obiettivo di far conoscere ancora meglio la biografia della Santa e di aumentarne la devozione»

Tra curiosità, stupore e voglia di santità

«La lettura delle pagine del libro – afferma l’arcivescovo mons. Renato Boccardo – suscita curiosità e stupore, e nel contempo dice come la testimonianza di una vita vissuta nella santità generi ammirazione, affidamento, gratitudine e anche desiderio di imitazione. Le deposizioni raccolte nel Processo possono suscitare anche in noi non solo il desiderio di meglio conoscere la vita di questa donna e la conferma della sua potente intercessione presso il cuore di Dio ma, soprattutto, la nostalgia di una vita santa, capace di produrre frutti di bene e di testimonianza di vita cristiana in questo mondo disorientato e inquieto».

DAL 12 AL 20 MAGGIO, VI ASPETTIAMO PER LA NOVENA DI S. RITA

ANIMATA DALLE COMUNITÀ DELLE DIOCESI DI SPOLETO – NORCIA

Per la Novena torna anche il Rosario in diretta social con le monche: ogni giorno alle 11.50

Il programma di ogni giorno della novena prevede

ORE 16:00
VISITA GUIDATA E RACCONTO DELLA STORIA E DEL MESSAGGIO DI S. RITA

ORE 17:00
PERCORSO GUIDATO IN PENITENZIERIA E POSSIBILITÀ DI CONFESSARSI

ORE 18:00
EUCARESTIA ANIMATA DALLE COMUNITÀ E AL TERMINE PASSAGGIO ALL’URNA DI S. RITA

Domenica 12 Maggio

VERCHIANO – SELLANO – CERRETO – VALLO DI NERA – SANT’ANATOLIA – SCHEGGINO

Lunedì 13 Maggio  

TREVI – CANNAIOLA – MONTEFALCO – BEVAGNA – GUALDO CATTANEO – CAMPELLO SUL CLITUNNO

Martedì 14 Maggio

SPOLETO – MONTEBIBICO – MONTELUCO – SAN NICOLÒ – MAIANO – MORGNANO

Mercoledì 15 Maggio  

CESI – PORTARIA – PORZANO – TORREORSINA – COLLESTATTE – MONTEFRANCO – ARRONE – POLINO – FERENTILLO

Giovedì 16 Maggio (ultimo Giovedì di S. Rita)

CASCIA – ROCCAPORENA – POGGIOPRIMOCASO

Venerdì 17 Maggio

NORCIA – S. PELLEGRINO – MONASTERO di SAN BENEDETTO in MONTE – ABBAZIA di SANT’EUTIZIO – PRECI – SAVELLI – CASTEL RITALDI

Sabato 18 Maggio 

COMUNITÀ AGOSTINIANE DI CASCIA INSIEME AI PELLEGRINI

Domenica 19 Maggio

MONTEMARTANO – FIRENZUOLA – S. MARTINO IN TRIGNANO – BAIANO – S. ANGELO IN MERCOLE

Lunedì 20 Maggio

AVENDITA – PIAN DI CHIAVANO  –  CIVITA  –  MONTELEONE – POGGIODOMO – LEONESSA – TERZONE

Come ogni anno, dal 12 al 20 maggio, la Novena di Santa Rita anticipa la Festa, con i percorsi quotidiani delle diverse comunità cristiane della Diocesi, a cui chiunque si può unire.

Il Rosario delle monache dalla clausura in diretta social

Dopo il successo dello scorso anno, nel segno della maggiore partecipazione possibile all’evento, torna il Rosario delle monache in diretta social dal Coro del monastero, il luogo in cui le claustrali si ritrovano per pregare. L’apertura della clausura da parte delle monache, in via eccezionale, si svolgerà ogni giorno alle ore 11.50, sui canali FacebookInstagram Youtube del Monastero Santa Rita da Cascia.

Il percorso della Novena

Tra gli altri appuntamenti della Novena, segnaliamo alle ore 18.00 l’Eucarestia animata dalle comunità ospiti, in diretta Youtube sullo stesso canale Santa Rita da Cascia agostiniana, seguita dal passaggio accanto all’Urna di Santa Rita.



“Quante volte durante il giorno sentiamo dire la parola “grazie”?”

“Qualcuno afferma che è diventata una rarità perché si dà tutto per scontato o che è tutto dovuto. Così, però, non ci accorgiamo più da quanto amore siamo circondati fin da quando ci alziamo e per tutto l’arco della giornata. Quanto bene farebbe invece, sentirselo dire oppure dirlo a chi è stato gentile con noi?”

Così commenta Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del nostro monastero, nell’accompagnarci nel nostro penultimo appuntamento del nostro percorso spirituale con la preghiera, che ci accompagna verso la Festa di Santa Rita. 

Dire “grazie” scaturisce da un cuore riconoscente

Padre Pasquale Cormio, Rettore del “Collegio Santa Monica” di Roma sottolinea che “la preghiera di lode, di cui abbiamo già parlato, si presenta come un’esaltazione del Signore per quello che Egli è. La preghiera di ringraziamento, invece, permette di riconoscere ciò che Dio fa in quanto Creatore e quello che ci riserva nella sua bontà in quanto Provvidenza”.

Fin da bambini siamo stati educati dai nostri genitori a ringraziare, nel momento in cui si riceveva un dono: “Come si dice? Grazie!”. 

“Non si tratta solo di buona educazione o di un gesto di cortesia, ma di una svolta del cuore che sa apprezzare ciò che si accoglie – continua il padre agostiniano – Dire “grazie” può scaturire solo da un cuore riconoscente, umile e gioioso; ciò vale tanto più nel nostro rapporto con Dio. L’uomo, che si pone di fronte a Dio nella preghiera, non può che manifestare la sua gratitudine per il Creato e tutti gli esseri viventi e inanimati, per la vita, per i beni materiali e spirituali, per i doni della vocazione, per i segni della salvezza: perdono, grazia, sacramenti”

La fede cristiana è eucaristica, che significa “azione di grazie”

«Siate eucaristici!» 

(San Paolo, Col 3,15).

“Questo è ciò che chiede san Paolo ai suoi fedeli – commenta Padre Pasquale – La fede cristiana è costitutivamente “eucaristica”, nel senso che è fondata sul ringraziamento di chi fa esperienza dell’azione di Dio nella propria vita. Il termine greco “Eucarestia” significa appunto “azione di grazie”: partecipando alla celebrazione della Santa Messa non facciamo altro che prolungare nella preghiera la dimensione della gratitudine, che deve coinvolgere tutta la vita, il nostro stare nel mondo”.

Ringraziare comincia dal riconoscersi preceduti dalla Grazia

Dire “grazie” presuppone lo sviluppo della percezione dell’altra persona che mi è di fronte e che entra con me in relazione; consente il superamento del proprio narcisismo che può trasformarsi in arroganza o nella pretesa di chi prende tutto come gli fosse dovuto. 

Secondo Padre Pasquale, “spesso si impone l’immagine di sé come di uno che “non deve niente a nessuno”, né al prossimo né tanto meno a Dio, perché chi si è fatto da sé, può disporre di tutto e di tutti a proprio piacimento. Nel rapporto con il Signore la maturità di fede ci spinge a riconoscere che tutto è grazia, che ogni avvenimento e ogni necessità possono diventare motivo di ringraziamento perché l’amore del Signore precede, accompagna e segue la nostra vita”.

“La preghiera di ringraziamento comincia sempre da qui: dal riconoscersi preceduti dalla Grazia. Siamo stati pensati prima che imparassimo a pensare; siamo stati amati prima che imparassimo ad amare; siamo stati desiderati prima che nel nostro cuore spuntasse un desiderio. Se guardiamo la vita così, allora il “grazie” diventa il motivo conduttore delle nostre giornate. Tante volte dimentichiamo pure di dire “grazie”. 

(Papa Francesco).

Deo gratias

“Alla gratuità di Dio verso l’uomo deve corrispondere la riconoscenza dell’uomo verso Dio – continua Padre Pasquale – La gratitudine apre alla generosità e può contribuire a sanare le nostre relazioni, perché non siano contraddistinte dall’idea del possesso. Chi sa ringraziare ed insegna ad altri a farlo trasmette speranza; anche se solo di poco, rende migliore il mondo, la casa in cui viviamo”.

Scrivendo al vescovo di Cartagine, Agostino spiega la gioia presente nel suo cuore quando ascolta l’invocazione: Deo gratiassia ringraziato Dio 

«Che cosa di meglio potremmo recare nel cuore e pronunciare con la bocca e manifestare con la penna se non: “Sia ringraziato Dio”? Non potrebbe dirsi nulla di più conciso, nulla udirsi di più lieto, nulla comprendersi di più significativo, nulla compiersi di più utile di questa esclamazione. Sì, ringraziamo Dio…»

(ep. 41, 1).

Impariamo a pregare prima di mangiare

Padre Pasquale conclude consigliandoci come applicazione pratica di questo atteggiamento al momento del pasto quotidiano: “Pregare prima di mangiare, farsi un segno di croce prima di iniziare a consumare il cibo, è un atto di fede, perché riconosciamo che quanto è posto sulla tavola è dono di Dio. La vita si conserva con il cibo che consumiamo, ma anche il senso della vita è rinnovato attraverso la relazione dello stare insieme attorno alla tavola”.

GUARDA QUI LA MESSA DEL 14° GIOVEDì DI SANTA RITA

“Cara Santa Rita, tante richieste di preghiere arrivano davanti a te da coppie di sposi che non riescono a diventare genitori, che non possono donare al mondo un frutto del loro amore. Leggere e sentire le loro richieste, provoca un pugno nello stomaco. Crea un allarmante richiamo ai tanti bimbi non voluti e abortiti. Siamo nella società degli opposti, e, come sempre, la morte fa sempre più rumore della vita. Invece dobbiamo raccontare anche dei tanti che coltivano il desiderio di essere insieme madre e padre. E chiedono a Te l’aiuto”.

Esordisce così Maurizia di Curzio, assistente al servizio di ascolto del nostro monastero, nel portare avanti la sua rubrica in Dalle Api alle Rose, in cui confida alla nostra amata Rita le Grazie di voi lettori. E nel numero di marzo-aprile racconta la storia incredibile di Ilaria.

Santa Rita in sogno, “Presto arriverà un bambino in adozione”

“Insieme a suo marito vogliono vivere la gioia di un bimbo – scrive Maurizia – purtroppo, però, dopo tanti esami e tentativi, tutto si conclude con un nulla di fatto. Ilaria si sente inutile. Ma guarda avanti, non c’è tempo per rimuginare, per arrovellarsi su ciò che poteva essere e non è. Un giorno di punto in bianco presentano domanda di adozione. Documenti, colloqui e ansia nell’attesa: finalmente il giudice li reputa idonei”.

Ilaria una notte fa “un sogno bellissimo”.

“È in riva al fiume in mezzo a delle montagne, seduta su una roccia, ci sono molte persone, lei riconosce una zia deceduta e la mamma – si legge nella rivista – Appaiono in cielo un arcobaleno e l’immagine del volto di una suora, che mi guarda e sorridendo mi dice: “Presto arriverà un bambino in adozione.” e scompareAl mattino successivo con una grande pace nel cuore cerco di riconoscere questa suora nei volti dei santi, ed eccola è Santa Rita. La zia del sogno era molto devota della santa mi dice la mamma, ma io non lo sapevo”.

E infatti arriva la telefonata e un bimbo li aspetta. Un bimbo speciale che sorride appena li vede. Un sorriso che lo accompagna anche nell’affrontare seri problemi di salute

Come dice Ilaria “Santa Rita è sempre con lui e lo tiene per mano.” 

Leggi QUI tutta la rivista di marzo-aprile

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