Come posso essere una brava mamma?

“Sono una brava mamma?”

Questa domanda è il fulcro e la sintesi di riflessioni quotidiane che attraversano il cuore di molte donne. Ed è la domanda a cui vuole rispondere il primo capitolo del libriccino “Aiutami ad essere madre”, il primo della collana Rita Quotidiana, a cura delle nostre monache ed edita da Tau Editrice. Un tema che viene trattato con delicatezza e profondità.

La storia di Martina

Martina, una giovane madre, condivide la sua esperienza personale: “La mia vita è cambiata nel preciso momento in cui ho scoperto di essere incinta”. Le sue parole ci accompagnano attraverso le gioie e le ansie della maternità, dal primo battito di gioia fino al primo giorno di scuola dell’infanzia del suo Matteo.

La donna si interroga continuamente: “Sarò una brava mamma?” e cerca conforto e guida nella fede e nell’esempio di Santa Rita.

Le monache offrono i loro consigli ricordando come anche loro si sentano mamme delle Apette e Millefiori dell’Alveare di Santa Rita, lo storico progetto di accoglienza del monastero. “Perché la maternità non ha a che fare con il fisico ma con il cuore – sottolineano – e nel cuore di ognuna di noi le Apette e i Millefiori sono come figli”.

“Ricordati che non sei sola”

Le nostre monache le offrono un consiglio prezioso: “Ricordati che non sei sola”.

“Mamma – esortano – apri lo sguardo su chi ti sta accanto e non avere paura di sentirti in difetto o incapace se chiedi aiuto, perché chi ti ama è lì per te e se guardi bene ti sta tendendo”.

Le monache sottolineano così come la maternità non sia un cammino da percorrere in solitudine. Aprirsi agli altri, chiedere aiuto e supporto non è segno di debolezza, ma di forza. In un mondo che, spesso giudica severamente, le mamme devono imparare a trasformare le proprie insicurezze in strumenti di crescita personale.

Educare con amore

Educare un figlio è un’arte delicata, un percorso di ascolto e scoperta reciproca. Il termine viene dal latino educere, che significa condurre fuori, far emergere.

“Educare non vuol dire riempire un contenitore con nozioni o regole – evidenziano le monache – bensì tirare fuori dall’animo di un figlio quello che ha di più profondo, le sue capacità, le sue potenzialità, i suoi sogni”

Ispirandosi a Santa Rita, le claustrali incoraggiano le mamme a coltivare nei figli i semi della spiritualità e della fede, guidandoli con amore verso una vita ricca di valori.

Un invito alla serenità

Concludendo, le nostre monache rassicurano tutte le mamme:

“La verità è che le mamme non sono eroine di una storia, sono fragili, insicure, umane e va bene così. Il mestiere della mamma non è cosa facile, ma neppure cosa impossibile”. E ancora: “Non c’è un patentino o una certificazione da prendere, perché la maternità non è un esame”.

“La maternità è una grande impresa sì – commentano le claustrali – ma non da combattere, bensì da scoprire e costruire insieme a tuo figlio e alla tua famiglia

È un viaggio da vivere con serenità, insieme ai propri figli e alla propria famiglia, seguendo l’esempio di Santa Rita, che con il suo amore e la sua fede continua a essere una guida spirituale e umana per tutte le madri.

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