Nell’ 13° Giovedì di Santa Rita riflettiamo sul dono della grazia e la guarigione del corpo e dello spirito, che giungono a noi attraverso la giustificazione dei peccati nell’Anno Santo, con le parole delle monache di Cascia e dell’agostiniano Padre Pasquale Cormio.
La grazia è un dono gratuito
La grazia, per definizione, indica qualcosa di gratuito, è un dono e proviene dalla libera iniziativa di Dio. Questa benevolenza va al di là di ogni aspettativa dell’uomo, essendo dono di amore. La grazia indica anche la salvezza offerta all’uomo, che è decaduto dalla sua fedeltà a causa del peccato: nella grazia è contenuta la dimensione del giudizio e del perdono dei peccati da parte di Dio.
La grazia di Dio si è manifestata in Gesù, dono del Padre all’umanità. In Gesù abbiamo la grazia, ovvero la vita eterna e la conoscenza del Padre; anzi, egli stesso è l’autore della grazia, quando comunica lo Spirito senza misura, quando si offre nell’eucarestia, quando accetta con la passione di morire per noi peccatori. Egli dona la grazia senza escludere nessuno, perché a tutti sia assicurata la salvezza. Tutto ciò che Cristo ha fatto, insegnato e mostrato è espressione del Vangelo della grazia, è annuncio di grazia, ovvero del perdono, che raggiunge ogni uomo. Ecco il senso autentico del Giubileo: una grazia immeritata che ci rende graditi a Dio.
La grazia ci guarisce
La grazia, che ci è data per mezzo di Cristo nel battesimo, è all’origine del processo di santità, ci libera dal peccato, ci fa vivere da figli di Dio e fratelli nella Chiesa. I sacramenti sono il canale privilegiato attraverso il quale la grazia di Dio ci sana e ci irrobustisce, non solo a livello di fede, ma anche di benefici corporali. C’è infatti una guarigione che la grazia assicura, toccando l’anima e di riflesso anche il corpo, che beneficia di effetti salutari che rinnovano interiormente il nostro vivere.
La grazia è anche libertà e liberazione, è essere sotto il dominio dello Spirito Santo. L’orizzonte di libertà, a cui ci apre lo Spirito è l’amore: siamo liberi per servire, liberi per amare, liberi per aderire a Cristo. Agostino fa spesso riferimento alla schiavitù in cui si trova l’uomo a causa del peccato: solo Cristo può salvare questa umanità, comunicando la grazia, quell’aiuto indispensabile affinché l’uomo possa operare il bene. L’aiuto divino è dato all’uomo gratuitamente e per questo viene chiamato “grazia”, la grazia dello Spirito Santo, che sana, libera, guarisce l’uomo nelle sue scelte e decisioni ultime.
«La grazia non ci viene data perché abbiamo già fatto opere buone, ma perché le possiamo fare».
Sant’Agostino – Lo spirito e la lettera 10.16.
Per fare il bene, noi abbiamo bisogno del costante sostegno della grazia divina. Perciò essa esclude ogni possibilità di gloriarsi davanti a Dio, dal momento che tutto ciò che siamo e abbiamo, è dono di Dio.
Per guarire bisogna abbandonare l’uomo vecchio
“Vuoi guarire?” disse Gesù al paralitico che si trovava nella piscina chiamata Betzaetà. Questa stessa domanda, ogni giorno, il Signore la rivolge a ciascuno di noi. La grazia che ci viene donata in questo anno giubilare, affinché porti effetto, ha bisogno del nostro contributo, richiede l’apertura del cuore che nasce da un sincero desiderio di guarigione. Il Verbo si è incarnato nella nostra storia per donarci una vita diversa da quella che il nostro egoismo e orgoglio ci suggeriscono. Questo richiede anche una certa fatica, una lotta continua, un incessante discernimento tra il bene e il male. Siamo chiamati a una trasformazione che ci fa compiere, non solo opere buone, ma che ci rende profondamente buoni, perché anche le opere buone possono essere compiute, mossi dalla superbia e dal desiderio di apparire.
Accogliamo questo tempo di grazia e lasciamo il nostro uomo vecchio con le sue passioni, che come catene ci tengono prigionieri e abbracciamo la fatica della lotta. Sostenuti dallo Spirito di Dio, possiamo vincere ogni battaglia e gustare la libertà dei figli di Dio, grati e riconoscenti, certi che il Signore risorto cammina sempre al nostro fianco e nelle Sacre Scritture ci indica la via da seguire.