Una storia di impresa, solidarietà e coraggio umano.
Barbara Burioli, fondatrice insieme al marito Rocco De Lucia della Siropack di Cesenatico, è la premiata dell’edizione 2025 del Premio Beata Fasce. La sua è una storia esemplare di imprenditoria etica, capace di coniugare innovazione, responsabilità sociale e attenzione profonda alla persona.
Dall’idea artigiana all’impresa che mette “l’uomo al centro”
Barbara Burioli ha fondato la Siropack a
metà degli anni ’90, trasformando una piccola realtà artigianale in un’azienda
leader nel packaging innovativo per i settori alimentare e
farmaceutico.
Oggi Siropack esporta in Europa, Nuova Zelanda, Australia e America Latina, ma
il suo successo non si misura solo in termini economici.
L’impresa è un modello di sostenibilità ambientale e sociale,
attenta alla sicurezza, al welfare aziendale e al benessere dei lavoratori. “Se
i nostri ragazzi stanno bene – afferma Barbara – lavorano con più passione e
creatività”.
Tra le iniziative: bonus sicurezza, bonus bebè e famiglia, convenzioni con scuole e palestre, sedute di fisioterapia in azienda e orari flessibili. Nel 2024 Siropack ha celebrato un milione di ore lavorative senza infortuni, un traguardo che testimonia la cura con cui l’azienda tutela i propri dipendenti.
La storia di Steven: quando l’impresa diventa famiglia
La motivazione profonda del Premio Beata
Fasce affonda nella storia di Steven Babbi, un giovane affetto da
sarcoma di Ewing che Barbara e Rocco hanno assunto e accompagnato nel suo
percorso di vita e di malattia.
Steven, ventenne pieno di energia, era stato assunto in azienda come
terminalista. Quando la malattia lo costrinse a superare i 180 giorni di
assenza previsti dal contratto e l’INPS sospese la copertura, Barbara e suo
marito decisero di continuare a pagargli lo stipendio di tasca propria,
mentre i colleghi organizzarono una colletta.
Nel 2017 i coniugi furono insigniti dell’onorificenza di Cavalieri
dell’Ordine al Merito della Repubblica “per la straordinaria prova di
umana generosità e sensibilità a sostegno di un loro dipendente gravemente
malato”.
Steven è scomparso nel 2020, ma la sua forza e il suo esempio hanno lasciato un segno indelebile. Oggi Siropack continua a impegnarsi per favorire l’inclusione lavorativa dei malati oncologici, con la convinzione che “un’azienda, oggi, deve sostituirsi allo Stato laddove lo Stato non arriva”.
Una legge in suo nome: la tutela dei lavoratori malati
La vicenda di Steven ha ispirato un
percorso legislativo culminato nella Legge 18 luglio 2025, n. 106,
entrata in vigore il 9 agosto 2025.
La norma, dal titolo “Disposizioni concernenti la conservazione del
posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei
lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche”,
introduce tutele fondamentali per chi affronta la malattia senza dover perdere
il proprio impiego.
È un risultato di civiltà che porta con sé l’eredità morale di Steven e la tenacia di chi, come Barbara Burioli, ha trasformato un dolore personale e un gesto di umanità in un cambiamento concreto per migliaia di persone.
Un esempio di solidarietà che ispira
Barbara Burioli continua a sostenere
iniziative solidali, come la collaborazione con l’Istituto Oncologico Romagnolo
e la Fondazione Maratona Alzheimer.
Nel 2009 ha donato un camper a una famiglia colpita dal terremoto dell’Aquila,
e per i suoi 50 anni ha chiesto agli amici di devolvere i regali in
beneficenza.
Un riconoscimento che parla di speranza
Con la sua visione umana dell’economia, Barbara Burioli incarna pienamente lo spirito del Premio Beata Fasce 2025: costruire comunità solidali, in cui il lavoro, la cura e la dignità della persona si intrecciano in un’unica storia di bene.
Preghiera per i malati di tumore
“Beata Maria Teresa, vengo a te con fiducia, perché tu interceda per i nostri fratelli gravemente malati.
Tu che portasti per 27 anni un tumore nella tua carne, e rimanesti forte con ‘il tuo tesoro’ presso la Croce ed ora vivi nella gloria del cielo, intercedi presso il Signore perché stenda sui nostri fratelli la Sua mano potente e guarisca dalla malattia che li affligge.
Ascolta, o Beata Maria Teresa, la nostra preghiera: con la stessa fede del Centurione che pregò per il suo servo, tu chiedi a Gesù la piena guarigione, e noi tutti, sempre docili alla divina volontà, renderemo gloria a Dio Padre, per il Figlio suo Gesù, nello Spirito Santo. Amen.”