Nell’ 11° Giovedì di Santa Rita riflettiamo sul dono della Riconciliazione con le parole delle monache di Cascia e dell’agostiniano Padre Pasquale Cormio.
Il Giubileo favorisce la Riconciliazione
Il tema della riconciliazione va compreso alla luce del peccato dell’uomo, che rappresenta sempre una rottura dell’alleanza che Dio si attende dai suoi figli, con conseguenze negative che si ritrovano nelle relazioni fraterne e nel rapporto con le realtà del creato. Il peccato non è mai solo una scelta sbagliata del peccatore, ma ha una incidenza nella sfera religiosa ed umana, nella giustizia sociale e nel bene del creato.
Proprio perché si origina una frattura, occorre recuperare il valore della unità e della comunione: in questo modo emerge il senso della riconciliazione, che significa rimettere Dio al centro della propria esistenza, muovendosi verso di Lui e riconoscendone il primato, e alla luce di questo primato stimare il valore secondario di tutti gli altri beni terreni.
San Paolo, nella seconda lettera indirizzata alla comunità di Corinto, svela che è proprio di Dio il desiderio di riconciliarsi con il popolo:
“Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio” .
(2Cor 5,20)
Nella morte in croce del suo Figlio Gesù Cristo, Dio Padre ci ha dato la prova suprema del suo amore, riconciliandoci in Cristo con sé. Anche noi, nonostante gli errori che ci scoraggiano o le false certezze che ci illudono, possiamo lasciare che la misericordia di Dio guarisca il nostro cuore e ci renda finalmente liberi di condividere questo tesoro con gli altri.
La Riconciliazione è un dono di Dio
Siamo portati a pensare che la riconciliazione dipenda solo da noi: in parte è vero, ma prima di tutto è un dono di Dio. Dio ha mandato suo Figlio nel mondo per farci il dono della riconciliazione. Cristo, attraverso il suo sacrificio sulla croce, segno dell’amore infinito del Padre per ciascuno di noi, ha riconciliato il mondo a sé, non imputando a noi i nostri peccati.
Alla luce di questo, se vogliamo accogliere questo dono, possiamo essere ogni giorno creature nuove, non più schiave del peccato e delle passioni della carne che ci portano lontano dalla nostra autentica umanità. Vivere riconciliati con Lui in un atteggiamento di fiducia e di gioia continua, perché ci sentiamo amati e non giudicati, perché gustiamo questo amore nelle piccole cose che ci circondano, nella bellezza della natura, nelle persone che incontriamo, nelle varie difficoltà, perché anche lì, sperimentiamo la sua presenza e il suo costante aiuto. La nostra amata Santa Rita ha sempre desiderato e ricercato la riconciliazione e l’ha accolta divenendo donna di pace e di amore sempre, anche nelle prove più dure.
Abbiamo l’opportunità di una vita nuova
Dio chiede a ciascuno di noi di porre fine a lotte e contese a partire da noi stessi, perché la mentalità della “riconciliazione” possa estendersi, come per cerchi concentrici, prima a livello domestico e familiare, poi tra popoli, culture e religioni, spingendo ogni persona a fare un passo verso l’altro, superando le tensioni e cercando di costruire una comunità più giusta e pacifica. È un invito a riflettere sulla necessità di curare le relazioni, di perdonare chi ci ha offeso e di cercare un’armonia che venga da Dio.
Il dono della riconciliazione, quest’anno ci viene donato in modo particolare attraverso il Giubileo che stiamo vivendo. Non lasciamo cadere questa opportunità che può trasformare la nostra vita, liberando il nostro cuore appesantito da tante zavorre. Lasciamo che l’amore di Dio ci avvolga. Fermiamoci e rileggiamo la nostra vita.
In questo tempo di grazia del Giubileo prepariamoci e impegniamoci a ricevere il sacramento della Riconciliazione, come evento di grazia e di vita nuova in Cristo.