Settimo Giovedì: la Famiglia che accoglie Dio è un rifugio d’Amore

Cosa succede quando il male arriva a turbare la famiglia? Ecco la domanda a cui proveremo a rispondere nel Settimo Giovedì di Santa Rita, guidati ancora da Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del nostro monastero e da Padre Luciano De Michieli, Rettore del nostro santuario.

Dall’amore ricevuto in famiglia, impariamo l’amore di Dio

 “Siamo consapevoli che la persona si sviluppa nella sua dimensione fisica, psichica e spirituale in seno alla famiglia?”, ci provoca la Madre. 

“Per il fatto di dipendere all’inizio, totalmente dalla madre e dal padre, il bambino avverte dal contatto fisico gli umori dei genitori, se sia amato oppure no – spiega – Crescendo, fino a tre anni, il suo animo è un terreno che accoglie tutto, perché tutto lo affascina. È in quest’ambiente di fiducia e amore con i suoi genitori che il bambino impara ad avere un rapporto anche di paternità e maternità con Dio. Per questo i genitori devono essere consapevoli del loro ruolo di guide, infondendo nell’animo del bambino l’amore, la fiducia, la pazienza, la fermezza. Così si costruisce un fondamento valido per una crescita armonica, che aiuta poi le scelte di vita e la coerenza con la vocazione iscritta nel cuore di ognuno”.

È quindi dall’amore ricevuto in famiglia, che impariamo a conoscere l’amore di Dio, imparando l’arte di amare.

Amore e fiducia sono fondanti per costruire poi relazioni sane con tutti. 

La famiglia “abbracciata a Dio”, “luogo della festa e del perdono”

Aggiunge Padre Luciano: “Sono tante le forme di male che possono insidiare la pace famigliare: il nostro orgoglio e l’incapacità di chiedere perdono, le ferite ricevute e mai espresse per amor di pace e, soprattutto, le invidie, le gelosie e i tradimenti subiti”.

Invece, chiarisce: “Una famiglia che ha fatto del Vangelo il suo stile di vita e che abita con Gesù, non sarà preservata dal male, ma saprà lottare, aiutarsi e aiutare. Una famiglia “abbracciata a Dio” è, in buona sostanza, uno straordinario argine al male, è un rifugio sicuro, un ospedale che risana, un luogo nel quale riposare per poi affrontare le sfide rinfrancati e rincuorati. Una famiglia unita è un grande baluardo contro il male; una famiglia i cui membri hanno saputo perdonarsi e ricominciare è capace di affrontare ogni tempesta”.

La famiglia può dunque essere “volto, mano e cuore accogliente di Dio, il luogo della festa e del perdono”.  

L’esempio di Rita

Viene come sempre in nostro aiuto l’esempio di Rita, la quale accolta e circondata dall’ amore dei genitori, è cresciuta anche nell’esperienza religiosa, che ha vissuto tra le pareti domestiche, formandosi così una coscienza retta. Poi, ha saputo trovare in Paolo e nei figli la forza di opporsi alla società “feroce” del suo tempo, costruendo una famiglia che aveva bandito la violenza dal suo vivere. Quando il male però le ha tolto tutto ciò che amava, ha saputo fidarsi di Dio e continuare ad opporsi al male lottando per il bene di tutti, anche di chi le aveva fatto del male.

“La memoria buona della sua famiglia, il desiderio di portare tutti in paradiso, non sono mai venuti meno – conclude Padre Luciano – e così la sua vita, con la grazia di Dio, ha vinto il male trasformando ogni cosa in frutto fecondo, in nuova semina di grazie”.

GUARDA QUI LA MESSA DEL 7° GIOVEDì DI SANTA RITA

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