Nel 9° giovedì, Rita è messa alla prova nell’anno di noviziato, innaffiando un legno secco, che è diventato una vite e ogni anno porta ancora frutti. Un miracolo e un simbolo che ci ricorda quanto sono importanti insieme la determinazione e l’umiltà per realizzare i nostri sogni. L’una senza l’altra può farci perdere la strada.
Succede che quello che desideriamo non va secondo i nostri piani: arriva qualcosa che ci spiazza e ci sembra di tornare indietro. Solo se la nostra volontà rimane ferma, non ci arrenderemo davanti a nessun ostacolo. Questo, però, non vuol dire che dobbiamo fare tutto da soli o peggio passare sopra gli altri. Infatti, l’umiltà è essenziale, perché ci permette di fidarci e affidarci alle persone, ascoltare i consigli e vedere quella che oggi sembra un’umiliazione o una sconfitta come una ricchezza per arrivare ai nostri obiettivi, anche se non capiamo come.
Rita obbedisce alla Superiora e innaffia quel legno, perché si fida e perché la sua meta è Dio, e a Lui non si arriva seguendo la logica, ma l’amore. Così, ci dice che i nostri sforzi non sono mai vani se rivolti al bene e anche un ramo secco, cioè quello che nella vita non va come vogliamo, può fiorire e portarci nuova speranza.
Suor Maria Rosa Bernardinis,
Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia