“La pace è simile al pane del miracolo che cresceva nelle mani dei discepoli mentre lo spezzavano e lo distribuivano.”
– Sant’Agostino, Elogio della pace, Sermo 357, §1
Ogni 21 maggio, la Festa di Santa Rita da Cascia si apre con la consegna del Riconoscimento Internazionale Santa Rita da Cascia: un gesto carico di significato, che celebra donne capaci di testimoniare la forza del bene, anche nella prova. Le Donne di Rita sono vite che parlano di speranza, di perdono, di pace vissuta nel quotidiano. Tra loro, nel 2025, c’è Yuliia Kurochka, donna ucraina che ha saputo trasformare il dolore della guerra e dell’esilio in occasione di servizio, amore e dedizione agli ultimi, incarnando pienamente lo spirito di Santa Rita.
Fede e carità nella tempesta della guerra
Nata in Polonia nel 1978, di origine ucraina e di fede ortodossa, Yuliia cresce tra disciplina e severità, ma incontra presto il messaggio del Vangelo attraverso la Comunità di Sant’Egidio. È lì che scopre la fede, si converte, e comincia a vivere la carità attivamente tra orfanotrofi, ospizi e senza dimora a Kiev e Leopoli. La sua vita sembra aver trovato un equilibrio tra famiglia, impegno e fede, finché nel 2022 la guerra in Ucraina la costringe a fuggire con i figli, attraversando la Polonia per giungere a Roma. Qui viene accolta dalla Comunità di Sant’Egidio, dove trasforma la sofferenza in solidarietà: diventa interprete per i dializzati giunti in Italia con i corridoi umanitari, guida e aiuto per oltre cento connazionali arrivati nel primo anno di guerra. La sua forza silenziosa è testimonianza viva di una pace che si costruisce con gesti quotidiani, senza odio né vendetta, ma con fede, accoglienza e perseveranza.

Ricostruire la pace con amore gratuito
Oggi Yuliia continua la sua missione di carità, sostenuta dalla preghiera, dall’amore per la Parola e dalla forza che le viene dall’esempio di Santa Rita. Insieme al marito – che ora dipinge icone – e ai tre figli, di cui il maggiore ha iniziato a seguirla nel servizio, vive a Roma e testimonia ogni giorno che la pace è possibile, anche tra le macerie. La sua speranza è quella di poter tornare un giorno nella sua terra, per piantare là il seme del perdono e far rinascere il bene.
Per questo riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita da Cascia 2025: per aver saputo trasformare la sofferenza in occasione di amore e servizio. Nonostante il dramma della guerra e dell’esilio, ha continuato a prendersi cura dei più fragili anche lontano dalla sua patria. La sua fede, la dedizione silenziosa ai poveri e l’instancabile impegno per la pace incarnano i valori più profondi di perdono, speranza, riconciliazione e amore che resiste nelle prove
La voce di Yuliia“Non provo odio. Solo speranza. Aiutare chi soffre, chi non è stato accolto come me, è il modo con cui ogni giorno provo a far crescere la pace, anche lontano da casa. Dio sa ciò che è bene per noi: io spero di tornare e piantare il seme del perdono nella mia terra.”