Domenica 2 febbraio ricorre la Giornata per la Vita consacrata, istituita da Giovanni Paolo II nel 1997. Un’occasione per celebrare insieme la gioia, la ricchezza e anche la responsabilità di questa scelta di vita.
Segni di speranza
La vita consacrata si fa vicinanza e misericordia, parabola di futuro benedetto da Dio e libertà da ogni idolatria. «Animati dalla carità che lo Spirito Santo infonde nei cuori» (lettera ai Romani 5,5) i consacrati e le consacrate abbracciano perciò l’universo e diventano memoria dell’amore trinitario. Mediatori di comunione e di unità, sentinelle oranti sul crinale della storia, solidali con l’umanità nei suoi affanni e nella ricerca silenziosa dello Spirito.
Perché, se un cuore che si è promesso interamente al Signore davvero si nutre della Sua Parola, contempla ogni giorno la Sua Presenza, Lo cerca in ogni situazione, le parole che fioriranno dalle sue labbra non potranno che essere profezia dei nuovi cieli e della terra nuova, di cui il mondo è assetato.
Donne di contemplazione
La contemplazione, che caratterizza la vita di noi monache di Santa Rita, è una dimensione che cerca un rapporto sempre più profondo con sé e con Dio, una continua esplorazione della propria interiorità, nella quale il centro è l’immagine di Cristo in sé. E, in questo movimento, portiamo anche la vita concreta degli altri, le gioie, i dolori di coloro che bussano alla porta del nostro cuore per chiedere conforto, per ascoltare la parola vera, che risana. È un cammino per niente facile, ma affascinante.
Il nostro Dio è il Dio con noi che ci raggiunge con la sua Parola fatta Eucaristia, Sacramento, Sacra Scrittura, bellezza che risplende nel creato e nella bontà che circola fra gli uomini. Ma è necessario entrare in sintonia con il suo stile di dire, di fare, di agire nella storia dell’umanità e nelle nostre piccole vite. È necessario quindi rendersi abili a percepire le sue onde di trasmissione e, questo, lo possiamo fare prendendoci cura dell’organo di ascolto del cuore. Per questo, ad ogni donna alla pienezza della sua umanità, la vita monastica dice di curare la qualità di salute del cuore con l’attenzione all’ascolto e all’accoglienza della Parola.