Traduciamo il Vangelo in gesti concreti

Nella Rivista Dalle Api alle Rose di settembre-ottobre, Padre Josef Sciberras, Postulatore Generale della Curia Generalizia dell’Ordine di Sant’Agostino, che nella sua rubrica promuove le cause di canonizzazione degli appartenenti alla Famiglia Agostiniana, ci presenta l’esempio di vita del Servo di Dio Francisco Cantarellas Ballester.

Lui lo definisce “Apostolo della semplicità“. Scopriamo insieme cosa possiamo imparare dalla sua storia!

Da sacrestano è vicino alle persone e a loro porta la devozione per Santa Rita

Nel piccolo villaggio di Muro, nell’isola spagnola di Maiorca, il 15 agosto 1884 nacque Francisco. Dopo la prima educazione, cominciò a lavorare con suo padre fino a quando a 20 anni entrò nella comunità agostiniana di Palma. Qui, i frati, tornati alla loro storica chiesa della Madre del Soccorso, avevano iniziato il progetto di un collegio per i bambini della città.

Dopo il servizio militare Francisco fa il suo noviziato al Monastero di El Escorial. Professa i primi voti il 29 settembre 1909 e quelli solenni nel 1915. Viene inviato nuovamente a Palma con l’incarico principale di sacrestano. Il suo lavoro lo porta in contatto diretto con molte persone che si recano alla chiesa specialmente per devozione a Santa Rita, di cui la chiesa, dopo la canonizzazione, era diventa centro propulsore, anche grazie a Francisco, apostolo delle meraviglie della santa!

Insegna ai più piccoli e aiuta gli ultimi

Fra Francisco insegna ai piccoli studenti del collegio utilizzando la pedagogia dell’esempio. Di nascosto dei suoi confratelli aiuta la gente più misera. Per tutti aveva una buona parola, un sorriso consolante, un gesto caritatevole. Umile, cerca i posti meno visibili. Uomo di profonda preghiera, quando si liberava dai doveri, si metteva nel suo angoletto favorito a pregare. La sua presenza assicurava un tratto umano e gentile, sereno, gioioso e accogliente. Fino alla fine lavora per il buon mantenimento del tempio, con una schiera di chierichetti, lasciando nelle generazioni un segno indelebile.

Muore il 22 aprile 1968, a 83 anni. Era un costruttore di comunione, sia nella comunità agostiniana, sia fuori di essa. I testimoni raccontano le sue virtù, specialmente l’umiltà che silenziosamente gridava una forte presenza evangelica. Per la fama di santità di cui gode tutt’ora, venne aperta la causa di beatificazione, per la quale la fase diocesana è stata felicemente conclusa il 26 aprile 2024.

Portiamo avanti il progetto di Dio, anche quando è fatto di piccoli gesti

Il Servo di Dio, vero apostolo della semplicità, ci insegna a portare avanti il progetto di Dio con determinazione, pur quando è fatto di piccoli gesti, cose quotidiane, scelte che potrebbero risultare insignificanti agli occhi del mondo che cerca fama, grandezza e gratificazione immediata.

Fra Francisco ricorda che la comunione si costruisce con piccoli e costanti gesti evangelici, con il portare avanti le proprie responsabilità con gioia e allegria, ma allo stesso tempo con radicale e profonda umiltà, che nel silenzio della preghiera ci fa scoprire la verità di noi stessi.

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