La Terza Domenica di Avvento, detta Gaudete, è la domenica della gioia. Segna una pausa luminosa nel cammino penitenziale delle prime due settimane: la Chiesa invita i fedeli a rallegrarsi, perché la venuta del Signore è ormai prossima e la sua presenza comincia già a trasformare il cuore.
Anche la liturgia cambia tono: i paramenti possono assumere una tonalità più chiara, quasi rosata, come un’alba che annuncia il giorno. Sulla corona d’Avvento si accende la terza candela, segno del progresso nell’attesa e della gioia che cresce.
Non si tratta di una gioia effimera, ma di una serenità profonda, fondata sulla speranza in Cristo. È la gioia di chi sa di essere accompagnato, anche nelle difficoltà, da un Dio che non abbandona. Per questo la parola di Paolo risuona come un invito attuale: “Rallegratevi sempre nel Signore”. È uno stile di vita, un modo nuovo di guardare la quotidianità, nella pace e nella sofferenza.
Giovanni Battista: testimone della luce
In questa domenica risuona anche la voce di Giovanni Battista, il testimone della luce. Egli invita alla conversione concreta — condividere, agire con giustizia, preparare il cuore — e ricorda che il Messia è già in mezzo a noi. Ogni cristiano è chiamato a diventare, come lui, luogo di testimonianza, riflettendo la luce di Cristo senza oscurarla.
Molte comunità vivono in questa domenica la tradizione della benedizione dei Bambinelli, gesto semplice e affettuoso che ricorda che la gioia cristiana ha il volto di un Dio che si fa bambino. È un’anticipazione del Natale, un invito a preparare non solo un presepe, ma soprattutto il cuore.
La Domenica Gaudete richiama tutti a coltivare una gioia che nasce da Dio, stabile, umile e luminosa. Una gioia che non ignora le prove, ma le attraversa con fiducia. Una gioia da donare, ogni giorno, perché solo così prepariamo davvero la via al Signore che viene.