A pochi giorni dal Santo Natale, molti si chiedono: quale è il vero valore, il senso profondo di questa festa? Cosa ci dona davvero?
A questo scopo, siamo molto felici di condividere una riflessione preziosa che ci ha inviato la signora Caterina Castorina da Riposto, provincia di Catania.
Dio viene per conversare con noi
Anche se, in momenti storici come quello che stiamo vivendo, possiamo pensare che Dio si vergogni di noi e che voglia tenerci lontani, Egli, invece, ci è vicino più che mai: desidera condividere la nostra vita, farci sentire il miracolo del suo costante amore, della sua vicinanza e della sua misericordia.
Il presepio che costruiamo nelle nostre famiglie non riproduce un idilliaco e poetico quadretto familiare, bensì è l’immagine concreta del vero Dio e vero Uomo che viene per conversare con noi, per suggerirci come riordinare le nostre esistenze, per completare con la sua presenza le nostre famiglie… e lo fa con la delicatezza e la discrezione che contraddistinguono il suo modo di rapportarsi con noi, per lasciarci liberi di accoglierlo pienamente.
Dovrebbe essere nostro vivo desiderio che questa conversazione portasse alla nostra conversione, così parteciperemmo all’opera di salvezza che Egli compì con la Sua passione-morte-resurrezione. Dunque, avviciniamoci alla mangiatoia con un cuore aperto al dialogo che si fa preghiera, al perdono che si fa amore.
Santa Rita ci chiede di deporre le armi
Rita incarna il Natale nel suo donarsi agli altri amando e perdonando, nella sua capacita di “fare famiglia” nonostante ogni difficoltà, nel rispetto nei confronti della vita in quanto dono del Padre.
Questa santa dalle doti straordinarie di donna, di moglie, di madre, di suora ci insegna, col suo sublime esempio, come si può davvero vincere ogni guerra e spegnere ogni violenza spargendo il meraviglioso profumo della pace.
Oggi i conflitti (e i rapporti conflittuali) non sono solo fuori e dentro i confini della nostra nazione, ma si verificano anche fuori e dentro i confini delle nostre stesse famiglie.
In questo Natale, Rita ci chiede di deporre le armi e di fasciare con bandiere di pace le ferite delle nostre nazioni e dei nostri cuori.
Tali armi non sono rappresentate solo da orridi strumenti bellici come fucili e bombe ma anche da scellerate leve psicologiche o da ricatti morali mascherati di falsa affettuosità all’interno di relazioni complicate o malate.
Preghiamo ed operiamo, vicini al cuore di Rita innamorato di Cristo, affinché i mali fisici e spirituali che affliggono l’umanità intera e ciascuna donna e ciascun uomo, siano leniti dall’amoroso balsamo effuso dalla mano benedicente del santo Bambino… un balsamo che, però, si fa sostanza concreta attraverso il lavoro degli operatori di pace.