Continuando a sfogliare insieme il numero di settembre-ottobre della Rivista del Monastero Santa Rita da Cascia, Dalle Api alle Rose, le pagine ci portano alla rubrica Nel Mondo, curata da Rita Gentili, che accoglie le storie di devozione dall’estero, in questo caso dagli Stati Uniti D’America con la testimonianza di Daniela.
Dalla Sicilia alla California: tanto è lungo il filo di devozione che ci racconta Daniela Miele
Nata a Vittoria, in provincia di Ragusa, 53 anni fa, a diciotto Daniela si trasferisce con la mamma Carolina, il papà Angelo e la sorella Simona dall’altra parte del mondo, in California, dove costruiscono una nuova vita. Non senza difficoltà e non senza la nostalgia di casa, dove è rimasto e vive tutt’ora il fratello Gaetano. A 21 anni, Daniela ha la fortuna – così la definisce la donna – di conoscere l’amore della sua vita, Franco, anch’egli di origini italiane ma nato negli Stati Uniti, che sposerà appena un anno dopo. Dall’amore della coppia nasceranno Melissa e Cassandra, 30 e 29 anni, cresciute, racconta Daniela, secondo “le nostre tradizioni e cultura italiane”.
Nella disperazione, si ricorda della santa dei casi impossibili
Fin da piccola, Daniela sente parlare di Santa Rita, la santa dei casi impossibili, ma mai ne approfondisce la storia. Fino al 1995. Mentre partecipa con il marito a una festa di Natale, Franco, che aveva appena aperto il suo studio dentistico, perde conoscenza. Al risveglio è completamente disorientato e lamenta un intorpidimento al lato sinistro della testa.
“Lo abbiamo portato in ospedale – racconta Daniela – fatto esami ma non abbiamo riscontrato alcun problema”. Tornato a casa, Franco continua a lamentarsi dell’intorpidimento e con il passare dei giorni si sente sempre più stanco. Il suo sistema immunitario inizia a cedere e Franco sviluppa una grave infezione. “Era molto frustrante – ricorda Daniela – perché non si riusciva a determinare la causa del malessere. Andò avanti così per mesi, abbiamo perso lo studio aperto da poco e io temevo di perdere mio marito”.
Nella disperazione, Daniela si ricorda della santa dei casi impossibili. “Le ho chiesto di aiutare mio marito e le ho promesso che in segno di devozione e riconoscenza avrei sempre indossato l’abito da suora come il suo il 22 maggio. Dal giorno dopo, letteralmente, mio marito ha cominciato a migliorare”. Sette mesi dopo, Franco era di nuovo a lavoro, come collaboratore presso un altro dentista. Da allora, Daniela ogni 22 maggio indossa l’abito monacale agostiniano.
Nel 2023 ha realizzato il sogno di essere a Cascia per la festa di Rita
Nel 2023 lo ha fatto stando a Cascia: “Ho avuto la fortuna di realizzare il mio sogno di venire a Cascia e partecipare alla processione. Quando sono
arrivata e ho visto la Basilica mi sono venute le lacrime. L’emozione
che ho provato non la dimenticherò mai: una sensazione travolgente di pace e vicinanza spirituale a Santa Rita. Un pellegrinaggio pieno di incontri con la straordinaria gente di Cascia che, pur non conoscendomi, mi ha accolta e fatto sentire come se la conoscessi da anni”.
Da ormai 28 anni, Daniela non si limita a ringraziare e vivere la sua devozione a Santa Rita ma ne diffonde la conoscenza verso gli altri, specialmente coloro che hanno problemi nella vita e sono spiritualmente persi. “Santa Rita è una ispirazione per me e per tutte le donne del
mondo – commenta Daniela. Le prove che ha subìto durante la sua vita ci sembrano insopportabili ma lei, con la sua fede e il suo amore
verso Dio, è riuscita a vincere tutto. Prego Santa Rita perché ci aiuti a credere che con Dio tutto è possibile”.