I2 ottobre per tutta la famiglia agostiniana è stata una giornata piena di emozioni. Riviviamo insieme i momenti più importanti.
Il Convegno
La giornata si è aperta al mattino con un interessante convegno che ha visto la partecipazione di molti studenti delle scuole superiori. Aperto con il saluto del Sindaco di Cascia, Mario De Carolis, è stato moderato e condotto brillantemente da Lucia Ascione, conduttrice e volto di TV2000.
La figura della beata Fasce è stata delineata con l’aiuto di due importanti storici: Mons. Giovanni Scanavino, padre agostiniano, e Omero Sabatini. Dal loro racconto sono emerse le caratteristiche di determinazione, impegno, lungimiranza e generosità di questa monaca così speciale! Una preziosa testimonianza di vita e di impresa ci ha mostrato come quelle stesse caratteristiche di determinazione, impegno, lungimiranza e generosità, unite ai valori della fede e dell’attenzione per gli altri, possono dar vita ad altri progetti importanti e in grado di generare valore per tanti! Gli studenti sono stati protagonisti della mattinata con le loro domande, mostrando intelligenza e sensibilità. Il nostro grazie a tutti i partecipanti a questo incontro!
La messa solenne
Il momento centrale della giornata è stata la celebrazione della Messa solenne, presieduta da Mons. Renato Boccardo, Arcivescovo di Spoleto-Norcia e concelebrata dal Rettore della Basilica, Padre Luciano De Michieli, e dai padri agostiniani. La parte centrale del vangelo proclamato è una chiara indicazione per tutti noi nelle tempeste della vita: “Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia”. (Mt 7, 24-25). La roccia è Cristo ed il Vangelo, ascoltato e vissuto. La beata Maria Teresa ha costruito la sua casa sopra la roccia e così ha potuto affrontare le tempeste della vita e portare avanti le cose che era importante realizzare.
Durante l’omelia è risuonata la domanda che Mons. Boccardo ha proposto ad ognuno di noi di porre a se stesso: “E io?” Come il Vescovo ha evidenziato, la migliore devozione alla beata Maria Teresa, così come per Santa Rita, sta nel comprendere i valori che hanno ispirato le loro vite e nel mettersi in gioco sulla stessa linea, in modo personale e unico. A partire da loro, ognuno di noi può chiedersi allora: come posso mettermi in gioco anch’io nel servizio e nell’amore di Dio e del prossimo?
Il concerto
Il terzo momento, conclusivo di questa giornata è stata una serata dedicata alla musica per organo. Tra i tanti strumenti musicali, l’organo a canne è certamente tra i più difficili da suonare. Ma questa difficoltà si accompagna ad una assoluta particolarità. Padre Luciano de Michieli, Rettore della Basilica di Santa Rita, in questa serata speciale ce lo ha spiegato con le parole di Messiaen: “L’organo è l’unico strumento sul quale è possibile mantenere una nota tanto a lungo da produrre un’impressione di tempo e di eternità”.
E questo senso di eternità ci è stato offerto dalla lettura di alcuni testi scelti dagli scritti profondi di Sant’Agostino, che hanno trovato il loro contrappunto musicale in alcuni brani di Johann Sebastian Bach, come nel caso del brano “Svegliatevi, la voce ci chiama”. I brani sono stati eseguiti abilmente dal Maestro Stefano Mhanna, giovane musicista polistrumentista di fama già internazionale, definito dal Maestro Uto Ughi: “un talento assolutamente fenomenale, un talento unico”.
Al termine del concerto è arrivato un regalo inaspettato: le monache hanno cantato per noi l’inno alla beata Maria Teresa Fasce.