L’8° giovedì è una svolta nella vita di Rita, che entra qui nel Monastero di Cascia, diventando monaca agostiniana.
Quanti di noi, soprattutto in un periodo di difficoltà, desiderano una svolta! Un desiderio che, dopo le morti del marito e dei figli, era nato anche in Rita, ma non per scappare dalle sofferenze e dalla solitudine. Perché non ci sono scorciatoie. Il dolore per essere superato va vissuto, scavando dentro di noi e nella nostra realtà. Rita, infatti prima di trovare la pace consegnando la sua vita a Dio, ha riconciliato la famiglia del marito e la città, che volevano vendetta.
Questo ci dice che per superare ciò che ci affligge dobbiamo affrontarlo e cambiare le cose alla radice. Solo così ritroveremo noi stessi, anzi una versione migliorata di noi, perché quel dolore ci farà crescere. Così è stato per Santa Rita che nei suoi 40 anni in monastero ha fatto un cammino, spirituale e umano.
Ha dilatato il suo cuore per amare senza misura, perciò ancora oggi tanti si sentono uniti a lei. Questo è il cambiamento vero, una vocazione per la vita, a cui tutti dobbiamo aspirare.
Suor Maria Rosa Bernardinis,
Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia