Rispondere all’odio col perdono vuol dire essere più forti

Il quinto dei 15 Giovedì di Santa Rita ci fa rivivere uno dei momenti più difficili della vita della santa. Padre Luciano De Michieli, Rettore della Basilica di Santa Rita da Cascia, riflette su cosa ha guidato Rita a perdonare l’assassino di suo marito. Oggi, il suo esempio può aiutare chi vive situazioni di odio o rabbia. “Una lotta che prima o poi – dice il Rettore – conosciamo tutti”.

Rita e l’assassinio di Paolo: l’amore salva dalla rabbia

Dopo 18 anni di matrimonio, Paolo viene aggredito e Rita, che vede tutto, si precipita per soccorrerlo, ma non c’è nulla da fare.

“L’assassinio di Paolo – riflette Padre Luciano – avvenuto quando i loro due figli erano nell’esuberanza dell’adolescenza, fu una vera tragedia per Rita. Quando ti ritrovi da un giorno all’altro immersa nella violenza, che tanto avevi cercato di mettere fuori dalla tua vita, il mondo ti cade addosso”.
Sarà stata sconvolta, ma un timore ancora più grande l’affliggeva: “Il cuore ribolle, il dolore acceca… ma l’amore per i figli, la preoccupazione per la loro sorte, la paura che si perdano nell’odio, ti può salvare”.

Scegliere il perdono non vuol dire non reagire

Il Rettore continua immaginando lo stato d’animo di Rita, in quei giorni. “Quante lacrime, quanta fatica a trovare le parole giuste, le più convincenti per i figli, per tutti, quando invece il dolore urla nel cuore e non vuol sentire altre ragioni, come se scegliere il perdono sia non reagire, quasi disprezzare chi amavi e ti è stato strappato via. Ma Rita aveva già imparato con Paolo, che l’unica via percorribile per non lasciarsi schiacciare dal risentimento e dal desiderio di vendetta è il perdono e la riconciliazione. È l’unico modo per continuare a desiderare il bene di tutti, la salvezza di tutti come il suo maestro, il Signore Gesù, le aveva insegnato”.

Diffidiamo da chi alimenta il desiderio di odio

Padre Luciano evidenzia che perdonare non è una scelta facile e non lo è stata neppure per Rita. “Quanto avrà dovuto lottare in cuor suo contro la tentazione opposta, contro i tanti ‘falsi amici’ che in queste occasioni ti invitano solo a ribellarti e alimentano in modo subdolo quel desiderio di male, accovacciato sulla soglia della tua anima”.

Rita si è gettata in Dio e ci invita a seguirla

“Forse non ci hanno mai ucciso nessuno – conclude il Rettore – ma la lotta contro la rabbia e l’odio che si annidano nel cuore, prima o poi la conosciamo tutti. Rita ha saputo vincere questo male gettandosi in Dio, e oggi chiede anche a noi di fidarci e di percorrere con lei la stessa strada”.

DOMANI 10 MARZO ALLE 17:00 PARTECIPA IN DIRETTA ALLA CELEBRAZIONE SOLENNE DEL 5° GIOVEDÌ DI SANTA RITA

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