“Non bisogna mai vergognarsi di amare”: parola di Cristina Fazzi, Donna di Rita 2024, dallo Zambia a Cascia per ricaricarsi con Santa Rita

Di quanto amore ha generato con la sua vita e il suo impegno Cristina Fazzi, dottoressa di origini siciliane che da 25 anni è al servizio dei più poveri in Zambia, nell’Africa meridionale, vi abbiamo raccontato lo scorso anno. Perchè Cristina è una Donna di Rita, così vengono chiamate le donne che ogni anno sono premiate il 22 maggio, col Riconoscimento Internazionale Santa Rita. Il premio al valore e all’esempio umano delle donne che oggi, come ieri Rita, seminano amore vivendo i valori del Vangelo!

Con il cuore già proiettato alla prossima Festa di Santa Rita, sempre più vicina, torniamo a parlare di Cristina. Che non smette di essere un esempio con la sua forte testimonianza!

“Torno in Zambia più leggera e serena, ricaricata da Santa Rita”

In questi giorni, insieme a suo figlio Joseph, Cristina è tornata a Cascia, dove ha incontrato le monache e si è ricaricata, per tornare in Zambia ancora più determinata a portare avanti le sue tante iniziative, dedicate a bambini, giovani, soprattutto quelli con patologie psichiatriche, alle mamme… agli ultimi tra gli ultimi.

In questi mesi, le terre africane hanno affrontato un lungo e complesso periodo, causato da epidemie di colera e da una grave siccità, che ha portato anche una crisi idrica e dell’energia elettrica. E Cristina è sempre stata in prima linea, per aiutare e soccorrere le persone.

Cristina è ambasciatrice perfetta di quell’amore che ti fa agire per il bene e la giustizia. E lo mette in pratica attraverso la sua dell’Associazione Umanitaria “Twafwane”. Lo stesso amore che la collega all’esempio di Santa Rita e l’ha portata recentemente a legarsi alla Pia Unione Primaria Santa Rita di Enna.

Non predica il Vangelo, lo vive

Fin da bambina, accompagnando suo padre dottore a visitare gli ammalati nell’entroterra povero della Sicilia, sceglie la professione medica, con la volontà di mettersi al servizio dell’altro, con umiltà e rispetto. Non predicando il Vangelo ma mettendolo in pratica, come suo padre.

Per lei questo vuol dire missione: non una condizione geografica, ma una dimensione interiore per cui ognuno può essere missionario ovunque si trova. Ma l’Africa la stava già chiamando, anche se lei non lo sapeva ancora. Dopo anni di professione in Italia, si offre di sostituire una sua cara collega missionaria nello Zambia: dovevano essere sei mesi che sono diventati 25 anni. Oggi, Cristina è a casa lì e per la popolazione locale, che sente famiglia, fa di tutto.

“Da Donna di Rita, sento un’altra grande responsabilità”

A Cascia, Cristina ha colto l’occasione anche per prendere e far benedire una statua di Santa Rita, che porterà in Zambia. Il suo desiderio è quello di erigere una cappellina in onore della santa, nel giardino della sua Casa Famiglia.

Intorno a quella statua, Cristina vuole radunare al più presto non solo gli 8 bambini di cui si prende cura a 360 gradi, ma anche tutte le persone che hanno in lei un punto di riferimento importante. A loro, Cristina vuole donare un’amica, Santa Rita, una donna a cui ispirarsi e da cui trarre forza e speranza.

Come fa lei, che da quando ha ricevuto il Riconoscimento a Cascia, si sente investita di un altro grande incarico, quello di diffondere il messaggio ritiano, fatto di amore. E “di amare non bisogna mai vergognarsi”, dice, ricordando e incarnando le parole di suo papà!

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