Nel silenzio si trovano risposte oltre le domande

“C’è una dimensione trascurata nel nostro tempo, radicale, eppure fondamentale per la vita umana: il silenzio”. Inizia così l’articolo di Suor Giacomina Stuani, direttrice editoriale della Rivista Dalle Api alle Rose, sull’ultimo numero di settembre-ottobre.

Scopriamo perché è necessario, secondo l’agostiniana, non trascurare il silenzio nella nostra quotidianità.

Non è mai rinuncia

Se cerchiamo la definizione di silenzio sui vocabolari troviamo: relativa o assoluta mancanza di suono o rumore; un ambiente che produce suono inferiore ai 20 decibel viene considerato silenzioso; in senso figurato, può indicare l’astensione dalla parola o dal dialogo, ecc… Eppure, il silenzio non è solo negazione o interruzione della comunicazione, ma un mezzo di espressione di pensieri ed emozioni, è messaggio.

Il silenzio è condizione dell’ascolto. Può essere scelta deliberata e consapevole per farsi ascoltare e per ascoltare. Oppure per parlare un linguaggio diverso, che non metta maschere, attraverso le parole, al nostro vero pensiero. Il vero silenzio non è mai rinuncia.

Siamo immersi nel rumore

Non dobbiamo avere paura del silenzio, cosa invece abituale per la società odierna, che sembra rimuoverlo, escluderlo, esorcizzarlo. Siamo immersi nel rumore, travolti e confusi da una valanga di informazioni che ci raggiungono da tutte le parti, abituati a riempire ogni piccolo vuoto.

Il silenzio invece è un compagno discreto con il quale viaggiare dentro noi stessi per trovare le risposte che spesso cerchiamo fuori in centinaia di parole. Amare il silenzio come momento d’intimità da vivere con noi stessi, sentirlo come un compagno fedele che non tradisce, che ci lascia pensare senza interromperci, che arricchisce le nostre giornate e ci aiuta a comprendere il senso della vita.

L’interiorità va ascoltata in silenzio

Il silenzio è nutrimento per l’anima. L’uomo moderno deve ritrovare la consapevolezza che il silenzio rimane il grande maestro capace di accompagnarlo sulle vie del senso e di Dio. La via del silenzio è uno dei grandi tesori che, insieme alla fraternità e alla Scrittura, ci sono stati consegnati dalla tradizione cristiana e che dovrebbero essere ripresentati in tutta la loro bellezza.

Nel Discorso 52 (9, 22) il Santo Padre Agostino dice: “Lasciamo qualcosa anche alla riflessione personale, concediamo qualcosa anche al silenzio. Rientra in te e cerca di sottrarti a qualunque frastuono; guarda se dentro di te hai una dolce e segreta cella della tua coscienza, dove tu non faccia del chiasso, tu non abbia a litigare, o a tramar liti, dove tu non abbia a escogitare discordie e caparbietà. Sii mansueto ad ascoltare la parola per comprendere”.

Il silenzio è necessario nella nostra vita perché noi viviamo di parole e di silenzi. In quanto credenti, ci è necessario perché in esso vi troviamo momenti insostituibili della nostra personale esperienza del mistero di Dio. Nel silenzio ascolto il Signore, sono attento alla sua Presenza e alla Sua Parola.

“Il Padre pronunciò una parola, che fu suo Figlio e sempre la ripete in un eterno silenzio; perciò in silenzio essa deve essere ascoltata dall’anima” afferma San Giovanni della Croce. Dovremmo trovarci umanamente sempre “senza parole” davanti alla grandezza del mistero di Dio e alla bellezza del suo amore. L’uomo è in grado di rientrare in se stesso e di fare esperienza della presenza nascosta e silenziosa di Dio.

Nessuno di noi si può dispensare dall’essere umile e insistente cercatore di Dio nel silenzio. “Sta’ in silenzio davanti al Signore, e spera in Lui” (Salmo 36, 7).

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