NLa vita religiosa è un dono che il Signore fa alla sua Chiesa, Sposa e Madre, per mezzo dello Spirito Santo. «Fin dai primi tempi della Chiesa vi furono uomini e donne che, per mezzo della pratica dei consigli evangelici, vollero seguire Cristo con maggiore libertà e imitarlo più da vicino, e condussero, ciascuno a modo loro, una vita consacrata a Dio» (cfr. Perfectae Caritatis 1). La nostra speranza è Cristo, che resta lo stesso: ieri, oggi e sempre. Lui si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà. Non aveva dove posare il capo; ha fatto delle volontà del Padre il suo cibo, fino a morire in croce per obbedire all’opera di salvezza. Ci ha amato fino alla fine, con un amore unico ed esclusivo, chiedendoci solo di rispondere con generosità al suo invito: “Seguimi.”
La nostra forza sta nella sua morte e risurrezione, che ci attraversano e rendono viva la sua presenza nella nostra vita, nella nostra storia, nel nostro tempo. Quanto fascino emana ancora oggi la sua persona, la sua parola, i suoi gesti! Noi religiosi siamo chiamati a essere trasparenza viva della sua presenza nella storia. Cristo è il povero per eccellenza. Il suo messaggio è dono di speranza per chi è povero e per chi si sente tale. Non è solo una povertà materiale: è consapevolezza che tutto ciò che siamo e abbiamo viene da Dio, e che Lui è la nostra unica, vera ricchezza. Una ricchezza che nessuno potrà mai toglierci.
La fedeltà che dona speranza
Chi vive la vita consacrata è chiamato, ogni giorno, a rinnovare la propria forza e a mettere ali come aquile (cfr. Is 40,31), per correre senza stancarsi, per trovare nel Signore il gusto della vita, la luce del Suo amore incondizionato, e la gioia del dono di sé. È fedele Colui che ci ha chiamati, e la Sua fedeltà non viene mai meno.
«La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori, per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato» (Rm 5,5). Se questa verità vale per ogni cristiano, a maggior ragione vale per chi ha scelto di consacrarsi interamente al Signore. In un mondo che spesso perde il senso dell’essenziale, la vita consacrata testimonia che la speranza è viva e presente: è Cristo stesso, povero e risorto, che continua a chiamare e ad amare attraverso di noi.