L’immagine di Rita bambina apre il percorso dei 15 Giovedì di Santa Rita, nel quale Padre Luciano De Michieli, Rettore della Basilica di Santa Rita da Cascia, ci fa da guida. Insieme a lui, infatti, rifletteremo su come trovare nella vita della nostra amata santa dei buoni consigli per la vita di tutti noi. In questo primo passo del cammino, guarderemo all’infanzia di Rita per rileggere l’esperienza dei genitori di oggi e di quelli futuri.
L’infanzia di Rita
Rita nasce dall’amore di Antonio Lotti e Amata Ferri. I suoi genitori svolgono la funzione di “pacieri”, ovvero hanno il non facile compito di portare la pace tra le tante famiglie che al tempo erano spesso in conflitto. Grazie a loro, che le fanno vivere i valori cristiani con l’esempio quotidiano, Rita cresce in un clima di amore, serenità e devozione. Nella sua infanzia, infatti, troviamo già le basi della sua santità. E i suoi genitori sono stati fondamentali, perché hanno saputo aiutarla al meglio verso la ricerca di Dio e di sé stessa.
Il compito dei genitori
“In ogni bambino – chiarisce subito Padre Luciano De Michieli – Dio pone già il seme della Sua presenza. Il battesimo fa schiudere quel seme con la Grazia che ha vinto il male. Ma, il papà e la mamma hanno il compito importantissimo di coltivare quel seme: parlando di Gesù ai loro bambini, rendendo loro famigliare la Chiesa, insegnando l’amore per Maria e i santi, svegliandoli e addormentandoli con un pensiero a Dio”.
Dio sia parte della vostra famiglia
“Tutti i bambini hanno una particolare sensibilità per il Signore – dice il Rettore – e crescendo impareranno a conoscerlo attraverso il volto, l’amore e le parole di papà e mamma. Sì, parlate di Dio ai vostri bambini, ma parlate anche incessantemente a Dio dei vostri figli, per affidarglieli, per capire, per saperli guidarli sulle sue vie e perché imparino ad ascoltare il sussurro del loro angelo custode. È così che i semi di santità germoglieranno nel tempo, umili e tenaci”.