Le voci dei volontari delle Rose di Santa Rita

Le testimonianze dei volontari delle Rose di Santa Rita sono tante. Ma, tutte sono accomunate dalla generosità e dalla voglia di fare qualcosa di concreto per aiutare le Apette, le bambine e le ragazze che le monache crescono a Cascia nell’Alveare di Santa Rita, progetto per il quale l’evento nazionale organizzato dalla Fondazione Santa Rita da Cascia raccoglie fondi ogni anno.

Parte di una grande famiglia

Quando, alla fine della giornata, torni a casa con le scatole che sono vuote, dove prima c’erano le piantine di rose, senti il pieno di felicità nel cuore. Sai che hai contribuito a una causa buona e reale. Io sento di essere parte di una grande famiglia mossa dalla carità e dall’amore per Santa Rita”. A parlare è Giovanna Volpe di Roma, che nell’evento ha coinvolto anche due care amiche e colleghe.

Antonella Boni volontaria di Brescia

Per il futuro dei bambini

Antonella Boni di Brescia, che col suo gruppo partecipa dalla prima edizione, dice: “Più cresciamo come volontari, più possiamo aiutare le Apette di oggi e di domani. Tutti i bambini hanno diritto a una vita serena e purtroppo di famiglie in difficoltà ce ne sono sempre più, in Italia”.

Strumento di felicità nel nome di Santa Rita

Vedevo la felicità delle persone che ho incontrato e a cui ho regalato le rose. Mi dicevano: ‘Ma sei arrivata in un momento in cui ne avevo bisogno, in questo periodo di tribolazione’. Io rispondevo: ‘Non sono io, è Santa Rita’”. Questo è il racconto di Rosangela Tuccone di Budoni (Sassari). Nel 2019, ha deciso di prendere lei stessa le piantine di Rose, donando il contributo necessario a sostenere le Apette, per poi regalarle a conoscenti e amici.

Vittorio Coratti

Il mondo ha bisogno di carità: io seguo l’esempio della Beata Fasce

La devozione guida Vittorio Coratti, che ha 78 anni e vive a Monte San Giovanni Campano (Frosinone). Insieme ai figli e ad altri giovani della sua parrocchia è uno dei volontari storici dell’evento ed è già pronto per l’edizione 2022.
“Il mondo ha bisogno di carità e per noi è come dare una mano alla Madre Fasce (la Badessa del Monastero che nel 1938 ha fondato l’Alveare), che pur non avendo nulla e in tempo di guerra ha accolto delle bambine in difficoltà. Dobbiamo seguire il suo esempio che è valido, soprattutto oggi”.

DIVENTA VOLONTARIO ANCHE TU

Sabato 30 aprile e domenica 1 maggio 2022,
portando le piantine di Rose nella tua città,
aiuti le nostre Apette a coltivare le loro speranze.


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