Nel 12° giovedì, ci troviamo insieme a una Rita malata, a pochi mesi dalla morte, che probabilmente è accompagnata spesso dal ricordo del marito e dei figli. Per loro, infatti, chiede un segno a Dio e lui le risponde, donandole una rosa e due fichi cresciuti nella neve. Così, il Signore le dice di non preoccuparsi perché li ritroverà in Cielo.
Mi piace pensare, però, che questo segno Rita l’abbia chiesto anche per noi. Tante persone, infatti, sentono in cuore una pena e si chiedono se i loro defunti sono stati accolti in Paradiso. Rita sapeva che abbiamo bisogno che qualcuno ci ricordi che tra noi e chi abbiamo amato c’è sempre un legame profondo, che neppure la morte può spezzare. Ed è questo vincolo, fatto d’amore, che dobbiamo rafforzare per fare la differenza nel cammino dei nostri defunti.
Come? Offrendo a Dio delle opere per la purificazione delle loro anime: le elemosine, i gesti di carità e la celebrazione della Santa Messa di suffragio. Così, faremo in modo che ogni defunto arrivi al centro del cuore di Dio. Come Santa Rita, riusciremo a far fiorire alla vita eterna anche una vita piena di spine e a scogliere con l’amore ogni gelido inverno.
Suor Maria Rosa Bernardinis,
Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia