La preghiera è il frutto di un’umile fiducia: con Rita diventiamo “amici” di Dio

Per tutto questo 2024, Anno della Preghiera per volere del Papa e in preparazione al Giubileo 2025, la rubrica Tracce di Rita, curata dall’agostiniana Suor Maria Lucia Solera sulle pagine della Rivista Dalle Api alle Rose del nostro Monastero, è un percorso sul valore della preghiera e sull’esempio ritiano.

Nella rivista di settembre-ottobre Suor Lucia parla di come la preghiera sia basata sul nostro affidarsi umilmente a Dio, come ha fatto Santa Rita diventando capace di cose impossibili!

Fidarsi significa creare un legame

Poco prima di morire, in pieno inverno, Rita domanda a una parente che era andata a farle visita una rosa e due fichi dal suo orto. Tornata a casa, la donna trovò effettivamente una rosa dal colore intenso e due fichi ben maturi. Questo episodio, così caro alla devozione ritiana, getta luce su quel frutto particolare che la preghiera favorisce e prepara: l’umile fiducia. Fidarsi è creare un legame: così intenso, robusto e profondo da reggere, nonostante le situazioni di ogni tipo che possono venire a provarlo.

Guardando alla vicenda di Rita, possiamo osare un’affermazione: ad ogni prova, è la fede fiducia di Rita a essere provata. Questo può sembrare un discorso molto duro e farci pensare a un Dio severo che con noi alza sempre di più l’asticella delle sue richieste. Cerchiamo di inoltrarci in punta di piedi in questo “terreno”.

Dio non ci mette alla prova, ma vuole conoscerci per chiamarci a fare cose grandi

Ogni amicizia passa attraverso la verifica della prova: tu che ti dici mio amico, sai rimanere accanto a me nei miei momenti di dolore? Sai condividere e rallegrarti delle mie gioie? Sai custodire nella fedeltà e nell’intimità questo nostro legame? Dio così agisce con noi: fa esperienza di noi, non perché ha bisogno di test per sapere cos’abbiamo in cuore, ma per chiederci qualcosa che noi non ci saremmo mai sognati di chiederci; mentre noi ci accontenteremmo di un trantran di piccole cose consuete, Lui ci chiama a cose grandi e inedite.

Nelle avversità Rita diventa intima amica di Dio

Proprio attraverso le avversità, Rita cresce nell’esperienza di Dio. Diventa sua intima, sua amica. Cara al suo cuore. Il suo segreto consiste nella preghiera, dove lei racconta a Dio le sue lotte, i suoi travagli, le sue speranze.

Ha affermato Papa Francesco: «Per essere discepoli di Gesù non
basta credere che Dio c’è, che esiste, ma bisogna mettersi in gioco con Lui
, bisogna anche alzare la voce con Lui, invocarlo, gridare a lui» (Angelus, 20 giugno 2021).
La fiducia in Dio è un frutto che matura attraverso ogni stagione e prova della vita. Una fiducia umile, quella di Rita, perché centrata su Dio e non su se stessa, e proprio per questo forte. È così che Rita diviene capace di cose umanamente impossibili: perdonare; attraversare la perdita delle persone più care e risorgere da queste morti rimettendo nelle mani di Dio il suo futuro; pazientare, attendere; alimentare benevolenza a oltranza.

Rita, sorella nostra,
insegnaci ad irrorare di preghiera
i momenti della prova,
perché maturi anche per noi,
come è stato per te,
il frutto di un’umile fiducia.

LEGGI DALLE API ALLE ROSE

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