Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri.
Dal Vangelo di Giovanni
Oggi, con il Giovedì Santo, si conclude la Quaresima e prende il via il Triduo che ci porta alla Pasqua. Uno dei momenti più intensi di questa giornata è la lavanda dei piedi nella Messa della Cena del Signore. Padre Luciano De Michieli, Rettore della Basilica di Santa Rita a Cascia, ci porta alla scoperta di questa celebrazione liturgica molto particolare.
Ripetiamo oggi quel gesto rivoluzionario
“Il Giovedì Santo – inizia il Rettore – fa memoria dell’Ultima Cena di Gesù, che anticipa già il significato salvifico della sua morte in croce. Lo fa con il dono dell’Eucarestia, Pane di vita eterna. Il sacrificio Eucaristico ci viene spiegato con un semplice ma potente gesto: Gesù, il Maestro e Signore Dio, lava i piedi ai discepoli. Inaccettabile per la mentalità del tempo, un atto rivoluzionario col quale Gesù offre l’esempio a tutti noi cristiani, chiamati oggi più che mai alla generosità, all’umiltà, all’accoglienza dell’altro, anche se considerato inferiore”.
Riscopriamo il potere che sta nel servizio
“Cristo ci ricorda – continua Padre Luciano – che davanti a Dio siamo tutti uguali e che Lui ‘non è venuto per farsi servire, ma per servire’ (Vangelo di Matteo 20,28). Questa è la regalità di Dio e dell’uomo: il servizio! Dio ci ha donato la libertà dal peccato perché possiamo essere liberi di servire, donare la vita, amare senza limiti. Egli ci nutre di sé per farci uno in Lui e darci la misura del suo amore, la stessa che veneriamo nella vita della nostra Santa Rita”.
Riconoscerci fratelli, dono reciproco
“Al termine della celebrazione, l’Eucarestia viene posta su un altare addobbato, chiamato ‘altare della reposizione’, perché là Gesù eucarestia, vivente in eterno, viene riposto per l’adorazione intima e silenziosa di ognuno. Illuminati dalla luce di Cristo che non verrà mai meno e ci accompagna nelle tragedie umane, contempliamo l’Eucarestia-Comunione, per riconoscerci in Lui tutti fratelli, e per metterci al servizio soprattutto dei poveri e dei sofferenti accanto a noi.
Così, le nostre scelte profumeranno d’eterno e vivremo già da risorti!”.