Oggi, vogliamo celebrare la Giornata internazionale delle persone con disabilità condividendo la storia di Lorenzo, di Napoli. Lo facciamo raccontandovi il “salto quantico” della sua vita, realizzato tramite il canottaggio.
Un vero campione di speranza
Alla nascita, a causa di un grave ritardo psico motorio e una malattia rara, per Lorenzo si prospettava una vita senza nemmeno la capacità di sorridere… Oggi, lui ha 30 anni e non solo non smette mai di ridere, ma è molto dinamico, socievole e pur parlando con difficoltà trova sempre il modo di comunicare, arrivando al cuore delle persone. Ed è arrivato anche al nostro, tramite suo padre Massimo.
Lorenzo è uno dei 30 ragazzi, tra i 12 e i 45 anni, che la Fondazione Santa Rita da Cascia ha voluto fortemente sostenere, tramite l‘Associazione Accademia del Remo di Napoli, che garantisce un’occasione unica e concreta di inclusione, crescita, autonomia e sviluppo attraverso lo sport del canottaggio.
È la nostra forza, il nostro sorriso
“Abbiamo sempre cercato di integrare Lorenzo nella società, di dargli autonomia e di permettergli di vivere una vita piena – ci ha detto Massimo, il papà – tuttavia, la realtà napoletana è difficile. Non esistono strutture pubbliche organizzate per sostenere ragazzi come Lorenzo, quindi la maggior parte degli interventi a suo favore sono stati supportati da noi, con grandi sacrifici economici e di tempo. Lorenzo ha provato a fare anche altri sport, poi, nel 2017, abbiamo conosciuto l’Accademia del Remo, che Lorenzo frequenta 2-3 volte alla settimana, in base al calendario delle gare, con risultati straordinari”.
“Frequenta l’Accademia con grande gioia, non salta nemmeno un allenamento. Soprattutto è cambiato il suo essere, il suo modo di rapportarsi agli altri. Sente moltissimo il senso di squadra e di appartenenza. E poi interagisce di più anche con noi, ci racconta quello che gli succede… tutto questo è semplicemente straordinario!“.
“Il fatto di dover stare in una barca piccola impone parecchia disciplina ai ragazzi. La prima volta ho pensato che Lorenzo sarebbe caduto, invece sta in barca come gli altri ragazzi. Dover seguire la remata dei compagni, senza andare fuori tempo, gli ha insegnato la coordinazione e altre capacità. E queste impattano sulla vita anche fuori, infatti Lorenzo ha acquisito il senso dell’equilibrio, riesce a percepire meglio il suo corpo, cammina meglio. Ha addirittura imparato ad andare con la bicicletta, seppur con le rotelle”.
“Inoltre – conclude Massimo, parlandoci dei benefici del canottaggio come terapia – Giuseppe Del Gaudio (due volte campione del mondo di canottaggio, che è il fondatore dell’associazione e allenatore dei ragazzi, insieme a dei collaboratori, ndr), non si pone limiti, che in effetti Lorenzo ha dimostrato non avere, e questo è straordinario, in quanto è riuscito a fare cose che mai avrei pensato. È una gioia!”.
Un’isola in un mare di difficoltà
“L’unico dispiacere – ribadisce Massimo – è che nel sud Italia esistono poche realtà come questa. L’Accademia del Remo è un’isola. A Napoli, città di mare, i circoli nautici importanti non accolgono persone con disabilità“.
“L’Accademia del Remo, come Associazione, non ha una sede sul mare o sul lago. La sede è una palestra in un centro a Soccavo, un quartiere di Napoli, dove i ragazzi hanno iniziato ad allenarsi, attraverso attrezzi simili a dei vogatori e da poco vanno anche in barca, sul lago Patria, che è abbastanza lontano. Per noi genitori è uno sforzo accompagnare Lorenzo, in quanto lavoriamo entrambi. Ogni genitore accompagna il proprio figlio, a volte ci organizziamo in gruppo. Non è facile, però lo facciamo volentieri, è la nostra vita”.
Avere un van ci ha dato una speranza concreta
Il sostegno della Fondazione Santa Rita, che vuole offrire all’Associazione la possibilità di avere un van che accompagni i ragazzi nelle trasferte e la copertura dei costi per i collaboratori necessari alle attività, sarebbe “davvero un passo avanti enorme“, dice Massimo.
“L’Associazione è completamente autofinanziata e noi genitori collaboriamo in tutte le spese, ma per molti non è possibile partecipare a tutte le gare, che si svolgono soprattutto al nord, dove ci sono i circoli più belli. Inoltre, per Lorenzo, ma sono certo che questo valga anche per tutti gli altri, lo stare insieme, nello stesso mezzo di trasporto, vivere in simbiosi anche l’esperienza del viaggio, magari in autonomia e senza i genitori (per chi può) è un’esperienza straordinaria!”.
Aiutaci a portare speranza a Lorenzo e ai suoi compagni di squadra
“Il vostro sostegno per questo Natale è il regalo più bello – ha concluso Massimo – Grazie a tutti coloro che doneranno”.
GRAZIE anche da parte nostra… sei tu la nostra speranza!!