Il dono di devozione di nonna Marianna fiorisce: la storia di Valerio Bonanno

In Dalle Api alle Rose, Rivista del Monastero Santa Rita da Cascia, c’è da tempo una rubrica dedicata alla Pia Unione Primaria di Santa Rita, la famiglia di devoti ritiani che rappresenta e incarna tutto il bello della fede oggi, nella concretezza del messaggio ritiano.

Le due pagine, curate da Marta Ferraro, nel numero di settembre-ottobre della rivista ci portano a Palermo e alla testimonianza di Valerio che è tra i fondatori della PUP in città…. una storia che parte da sua nonna!

Valerio da Palermo, la “Cascia del sud”, conosce bene il valore dei nonni

Gli anziani sono come alberi che continuano a portare frutto: pur sotto il peso degli anni, possono dare il loro contributo originale per una società ricca di valori e per l’affermazione della cultura della vita. E che dire del loro ruolo nell’ambito familiare? Quanti nonni si prendono cura dei nipoti, trasmettendo con semplicità ai più piccoli l’esperienza della vita, i valori spirituali e culturali di una comunità e di un popolo!». Questo è quanto ha detto Papa Francesco durante l’udienza alla Federazione nazionale lavoratori anziani nel 2016 e la storia che sto per raccontarvi ne è un esempio lampante.

Se la mamma è sempre la mamma, la nonna ha una tenerezza tutta speciale che la rende ancor più convincente e i suoi insegnamenti continuano a parlarci anche quando non c’è più. Lo sa bene Valerio Bonanno, 40 anni di Palermo. Quando parla di Palermo, in relazione alla devozione a Santa Rita, la definisce la ‘Cascia del sud’ e i numeri che porta sono incontestabili. Il 22 maggio, ad esempio, solo nel Santuario di Sant’Agostino si celebrano 17 Sante Messe, si distribuiscono 18.000 mila particole e giungono a onorare la santa oltre 50.000 pellegrini.

Nonna Marianna ha seminato nel cuore del nipote fin da piccolo

Immaginate un bambino di otto anni che cammina per mano alla nonna e che girandosi intorno, tra Cascia e Roccaporena, con i suoi occhi può ammirare per la prima volta tutto quello che tante, infinite volte, nonna Marianna gli ha raccontato. La vite miracolosa, le rose, il Monastero, il corpo di Santa Rita, i luoghi della santa si materializzano finalmente davanti a loro. Quel bambino si chiama Valerio e lei è nonna Marianna che ha compiuto il suo primo e unico viaggio con lui nei luoghi della sua amata Rita.

Proprio come sostiene Papa Francesco, nonna Marianna ha seminato nel cuore del suo nipotino quel seme che negli anni ha germogliato e sta dando frutti. Poi, la devozione della loro famiglia ha lasciato la dimensione familiare e ha sposato quella di tante famiglie come la loro e sono diventati tutti insieme comunità.

Nonna Marianna non c’è più: le sue pie pratiche, la promessa di portare la cintura tutti i giovedì, l’aver affidato la sua famiglia e in particolare gli studi della figlia Antonietta (mamma di Valerio), sono lontani, ma guai se non ci fossero stati.

La Pia Unione a Palermo è giovanissima ma molto attiva

Valerio, il primo davanti a sinistra, rende viva e attiva la
devozione ereditata dalla nonna

La devozione di Palermo a Santa Rita ha radici lontane: gli agostiniani sono lì sin dal 1300, e agli inizi degli anni venti del Novecento ne hanno impiantato il culto con l’acquisto di un simulacro, ancora oggi oggetto di una sentita venerazione.
Ma la PUP è giovanissima e risale a quest’anno l’affiliazione ufficiale dei devoti palermitani al gruppo di preghiera dedicato a Santa Rita.

Pensando a quanto bene ha fatto la PUP nella sua realtà, Valerio ha affermato “è una rilettura della devozione popolare. È riuscita a incanalare la nostra devozione in una dimensione nuova”.

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