Il Corpo del Signore siamo noi oggi

O’ sacramento di pietà, o’ segno di unità, o’ vincolo di carità, chi vuol vivere sa dove trovare la vita, si avvicini, entri a far parte del corpo e sarà vivificato

Sant’Agostino

La solennità del “Corpo del Signore”, Corpus Domini, di domenica 19 giugno è la festa liturgica che celebra il dono dell’Eucarestia.
E’ il sacramento più importante, ci dice Padre Luciano De Michieli, Rettore della Basilica di Santa Rita di Cascia, quello che trasforma il Pane e il Vino nel Corpo e Sangue di Gesù donandoci il “cibo degli angeli”, il “pane di vita eterna”!

Siamo parte del Suo corpo

“Quando ricevi la comunione e dici ‘amen’ – continua Padre Luciano – stai dicendo ‘sì, sono il corpo di Cristo’. Infatti l’Eucarestia è l’unico alimento che non sei tu a trasformarlo in te, mangiandolo, ma è lui che ti trasforma in Gesù, perché diventi parte del suo corpo.

Le parole dell’Ultima Cena non rappresentano solamente un rito da ripetere a ogni messa. In quel gesto è racchiusa una vita che si spezza e si dona, e che continua a farlo, portando il suo messaggio di fraternità. Ognuno di noi può essere oggi un pezzo di quella vita. Questo è il nostro compito”.

Camminiamo e viviamo da testimoni

“Da secoli nel giorno del Corpus Domini, si svolgono processioni per le vie delle città, perché Gesù possa passare in mezzo al suo popolo, benedica le case, le strade della vita di ogni giorno. Storicamente, a Cascia a quell’appuntamento accorreva tanta gente, tra i quali immaginate di vedere anche Rita ventenne, magari col marito e i due figli. La sua, però, non è stata una ‘semplice’ partecipazione: la nostra santa in ogni suo passo ha fatto della sua vita un dono per gli altri, agendo per vivere concretamente il comandamento di comunione che l’Eucarestia ci insegna”.

L’amore più grande che ci offre l’eternità

Il Rettore conclude la sua riflessione, così: “‘Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue vivrà in eterno’ aveva detto Gesù ai suoi, lasciandoli perplessi, ma rivelando uno dei doni più grandi che avrebbe lasciato alla Chiesa nascente. ‘Non c’è, infatti, amore più grande di dare la vita per gli amici’… e Gesù ci ha chiamato amici quando eravamo ancora peccatori!

Nutriamoci, dunque, con umiltà della ‘medicina dei forti’, del ‘farmaco d’immortalità’ per entrare nel mistero dell’Amore di Dio e lasciarci vivificare”.

Domenica 19 giugno dalle ore 17:30 partecipa in diretta alla Santa Messa nella Solennità del Corpus Domini

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