“Al termine del nostro cammino sulle orme di Rita – riflette Padre Luciano De Michieli, Rettore della Basilica di Santa Rita da Cascia – dalla sua storia abbiamo capito che non si nasce santi ma lo si diventa con le proprie scelte, che permettono alla Grazia di Dio e ai doni che ci sono stati dati, di fiorire e dare frutto”.
Il quindicesimo e ultimo giovedì, infatti, ci parla di una Rita modello di vita e via alla santità, una via che tutti possiamo percorrere.
I santi non sono irraggiungibili
“Ci stupisce che Rita – continua il Rettore – riesca a parlare ai cuori di persone così diverse per provenienza, lingua, cultura, età. Passando i secoli il suo messaggio ed esempio di vita rimane sempre attuale grazie anche alle tante vocazioni ed esperienze a cui Dio l’ha chiamata: sposa, madre, vedova e consacrata. Il suo esempio, ci aiuta ad evitare il rischio di sentire i santi lontani, facendoli diventare persone eccezionali e perciò irraggiungibili. Oggi, infatti, abbiamo fatto diventare una vita di peccato la normalità e la santità una anormalità. Così quando ci chiedono: ‘vuoi diventare santo?’, subito rispondiamo: ‘no, per carità, io sono normale!’. Che follia!”.
Santità fa rima con umiltà e semplicità
“L’eccezionalità della vita di Rita – chiarisce Padre Luciano – è stata il fidarsi totalmente di Dio,nelle cose buone e in quelle dolorose. La santità è per gli umili e i semplici, che lasciano operare in loro lo Spirito, compiendo cose più grandi di loro. Questa docilità permette a Dio di mandare attraverso i santi, anche dopo la morte, tante grazie e soprattutto la pace nel cuore a tutti coloro che si affidano con fiducia alla loro intercessione. Questo è il senso del profumo di rose che sovente inonda l’Urna che in Basilica custodisce il corpo di Rita, ogni volta che accade una grazia. È il buon profumo di Cristo, il segno della presenza di Dio, che attraverso le anime sante opera per l’eternità”.
Imitiamo Rita
“In Rita innumerevoli devoti respirano così la vita eterna, parlano e si confidano con lei perché la sanno presente e in perenne ascolto. Ogni preghiera fatta con fede giunge al cuore misericordioso di Dio e scende la benedizione che dà la forza necessaria a vivere secondo la sua santa volontà di amore. A volte – conclude Padre Luciano – sarà anche una strada di croce, ma guardando a Rita abbiamo capito che anche il dolore vissuto e offerto al Padre, lui lo tramuta in salvezza per tanti e in vita eterna per noi. Insieme, allora diciamo sì Rita, vogliamo essere con te santi e chiedere a Dio questa grazia e questa fidente docilità!
Insegnaci questa sapienza, insegnaci il Vero Amore, prega il Signore per noi, perché a nulla serve la vita se non per diventare santi e abitare con te in Cristo la felicità eterna del Paradiso”.